Più debole, senza i greci il fianco Sud della Nato

Più debole, senza i greci il fianco Sud della Nato Le conseguenze della decisione di Atene Più debole, senza i greci il fianco Sud della Nato Le forze armate elleniche non sono importanti, ma la rilevanza strategica delle basi è enorme - Ora il fronte atlantico meridionale si sposta verso l'Italia /Dai nostro inviato speciale) Atene, 17 agosto. Come De Gaulle, così Karamanlis ha manifestato la sua irritazione nei confronti dell'America ritirando le forze armate dalla Nato. Sul piano politico, ebbe forse maggior peso la decisione della Francia. Ma su quello militare è stata senza dubbio più importante la decisione della Grecia. Oggi l'alleanza atlantica si trova infatti scoperta sul cosiddetto southern flank, il fronte Sud. Gli Stati Uniti, inoltre, perdono i loro centri operativi. E' una grave scossa all'equilibrio del Mediterraneo e del Medio Oriente. Ufficiali ritirati Per ora, Atene si è limitata a richiamare gli ufficiali greci dislocati presso i centri della Nato all'estero, da Bruxelles a Izmir, in Turchia, e a inviare alle frontiere quelli di stanza a Salonicco. Ha altresì dispiegato nella Tracia e nelle isole antistanti l'Anatolia, i contingenti tenuti in precedenza a disposizione dell'alleanza atlantica, come il Comando Aereo Tattico. Ma il ministro alla presidenza Giorgio Rallis ha dichiarato che «è allo studio anche la chiusura o il controllo» delle basi Nato. Evidentemente, Atene spera che, dietro queste pressioni, l'America imponga alla Turchia una soluzione ragionevole del conflitto cipriota. Tuttavia, poiché un compromesso è assai difficile, si verificherà una crisi nell'alleanza I atlantica. Quali conseguenze avrà tutto ciò in Europa? L'ammiraglio Ioannis Mineos, perseguitato dalla deposta giunta mi¬ iiii>ii>>i<*>iiiii'iiiiiiiiiiiiiiiriiiii]iiiiriiiiiiiiiiiiiii l e i e a . a ¬ litare per aver preso parte alla rivolta monarchica della fine del '67 e a quella della flotta del maggio del '73, mi ha indicato le due principali. Una sarà lo spostamento a occidente del fronte Sud della Nato, più precisamente in Italia, l'altra l'isolamento della Turchia, che rimarrà esposta al di là di esso. Secondo Mineos, che è ministro della marina mercantile nel governo Karamanlis, la Nato e .gli Stati Uniti chiederanno nuovi centri operativi e basi a Roma. Per di più dovranno rafforzare le difese delle stazioni radar turche che sorvegliano l'Urss. Nello schieramento atlantico, il cosiddetto southern flank è sempre stato trascurato (e infatti non figura alla conferenza sulla sicurezza paneuropea). Sono invece considerate il «ventre molle» della Nato le Regioni centrali dell'Europa, innanzitutto la Germania. La guerra del Kippur e il conflitto a Cipro hanno smentito questa interpretazione. E' dal southern flank che dipende il contenimento dei sovietici nel Mediterraneo e nel Medio Oriente, e del Patto di Varsavia in Bulgaria e forse in Jugoslavia. Il «fronte Sud» dell'alleanza atlantica è formato da tre Paesi, la Turchia, la Grecia e l'Italia, ma il suo perno è il secondo. In confronto a quelle italiane e quelle turche, le forze armate greche sono re lativamente deboli e poco nu. merose (un totale di 160 mila soldati e 200 mila riservisti ad Atene, contro 450 mila e 800.000 rispettivamente ad Ankara). Sennonché la posizione strategica delle isole elleni che è tale che il loro control- iiiiiiiiiiiiiiiiiiiiriiiiiiiiiiiiiiiitiiiiiiiiiiiiiiiiiiinii 10 rappresenta una garanzia di dominio del mare e del bacino circostante. Per quanto concerne gli Stati Uniti, poi, senza la Grecia la loro stessa flotta resterebbe semiparalizzata. In seguito ad un accordo concluso con Papadopulos due anni fa, essi hanno infatti diritto d'ingresso per sei incrociatori al porto del Pireo, speravano di averlo anche per una portaerei, e la «Sanctuary», una nave ospedale. Basi importanti Ecco i centri e le basi più importanti della Nato in Grecia. All'aeroporto di Elefsis, ai bordi della capitale, e Langada, presso Salonicco, ci sono rampe missilistiche alleate e greche, sotto il comando del 588" reggimento di artiglieria americano. Nell'isola di Creta, a Suda Bay, c'è uno dei due soli poligoni missilistici del mondo (l'altro si trova negli Stati Uniti). Esso è usato per l'addestrpmento degli ufficiali della Nato, in caso di conflitto terra aria e terra terra; ma può essere converti, to assai rapidamente in rampe operative in caso di conflitto. Ancora a Suda Bay, l'alleanza atlantica possiede un centro di rifornimento di carburante non solo per la propria flotta, ma anche per quella stessa Usa. E' da notare che, da un punto di vista strategico, soltanto Cipro, nell'intero Mediterraneo sudorientale, offrirebbe centri migliori alle marine militari dell'Europa occidentale. Meno preoccupanti, nel caso di un reale ritiro della Grecia dalla Nato, sarebbero le prospettive per l'aviazione. I greci posseggono infatti soltanto 170 aeroplani, neppure 11 20 per cento del totale del southern flank, il resto è dato dalla Turchia, dall'Italia e dai 300 apparecchi americani, tenendo esclusi quelli della portaerei della Sesta Flotta. La relativa debolezza delle forze armate greche, bisogna sottolineare, è stato uno dei motivi per cui Karamanlis ha rinunciato ad un confronto di forza con Ankara. (L'altro è la lontananza di Cipro dalla Grecia: la Turchia, al contrario, dista soltanto un centinaio di chilometri). Il bilancio militare dei due Paesi è esplicativo. L'esercito ellenico conta appena 100 mila uomini, circa 650 carri armati, in maggioranza Usa, ma in parte anche francesi, nessun missile anticarro. L'aviazione annovera poco più di 20 mila uomini e quasi 230 aerei da combattimento, in genere Starfighter e Northrop. Infine la marina dispone di circa 18 mila uomini, sette sottomarini, tredici cacciatorpediniere e 17 vedette lanciamissili. Di contro, la Turchia può dispiegare 360 mila uomini e 1400 carri armati nell'esercito (e ha inoltre a disposizione missili anticarro FU e Cobra). L'aviazione ha 50 mila effettivi, quasi 300 apparecchi di modello americano, di solito F 104, F 5 e F 100. La marina, per ultima, conta 40 mila uomini, 15 sommergibili, 14 cacciatorpediniere e 25 vedette lanciamissili. _ _

Persone citate: De Gaulle, Giorgio Rallis, Ioannis Mineos, Karamanlis, Papadopulos, Suda Bay