Petrolio: i prezzi Opec forse saranno congelati

Petrolio: i prezzi Opec forse saranno congelati Nessuna variazione sino al gennaio 1975 Petrolio: i prezzi Opec forse saranno congelati Il greggio prodotto supera, ora, il consumo di 3-4 milioni di barili al giorno (Nostro servizio particolare) Vienna, 16 agosto. Con tutta probabilità i prezzi del greggio prodotto dai paesi aderenti all'Opec non subiranno alcuna variazione sino al gennaio prossimo per cui non si dovrebbe creare alcun attrito in seno all'organizzazione tra l'Arabia Saudita, favorevole a una loro diminuzione e quanti intendono invece aumentare i prezzi. Lo hanno dichiarato fonti dell'Opec, aggiungendo tuttavia che sino ad ora non è stata raggiunta alcuna decisione definitiva in proposito. Alla prossima riunione di Vienna, fissata per il 12 settembre, j dovrebbe prevalere una soluzione di compromesso per quanto riguarda i prezzi da stabilire per il quarto trimestre del 1974. Secondo altre fonti l'Iran, j l'Algeria, il Kuwait e il Venezuela sperano tuttora di far aumentare i prezzi del greggio in misura modesta per la prima volta dal dicembre scorso. Gli economisti dell'Opec sostengono, infatti, che ciò sarebbe perfettamente giustificabile alla luce del tasso di inflazione medio del 1214 per cento che grava sulle economie dei più importanti Paesi dell'Occidente. A causa soprattutto della campagna portata avanti dall'Arabia Saudita il prezzo di riferimento del greggio prodotto nell'area del Golfo Persico è rimasto fermo in questi ultimi 8 mesi a 11,65 dollari per barile. Ma va ricordato che oltre il 50 per cento del greggio prodotto nei Paesi dell'Opec viene controllato direttamente mediante la formula buy back dai governi locali, che lo rivendono a prezzi superiori a quelli pagati dalie società petrolifere che operano sulla base di accordi di esplorazione. L'unica lievitazione che potrà verificarsi, affermano le fonti, potrà essere quella riguardante l'aumento delle royalties, in linea con la percentuale del 16,2-3 per cento adottata dal Venezuela. Questo aumento consentirebbe ad alcuni Paesi di salvare le apparenze, in quanto il loro desiderio di vedere salire i prezzi del greggio verrebbe vanificato dal rigido atteggiamento dell'Arabia Saudita. «L'unità dell'Opec deve es- , r a e e e e i a i o l i i e i e e o d o - sere mantenuta tz tutti i costi — ha commentato un funzionario dell'organizzazione — non è certamente positivo per l'Opec adeguarsi alle direttive dell'Arabia Saudita, ma sarebbe certamente peggio l'assistere allo sgretolamento della organizzazione». (Radiocor) Londra, 16 agosto. (Reuter-Radiocor) La produzione mondiale di petrolio greggio supera attualmente il consumo di 3-4 milioni di barili al giorno. Lo ha dichiarato alla Reuter un alto funzionario arabo esperto di problemi petroliferi. Tali valutazioni superano gli 1,5-2 milioni di barili giornalieri che erano stati recentemente avanzate dal governo degli Stati Uniti come divario tra produzione e consumo; per questo motivo i prezzi dovrebbero subire una flessione, come conseguenza delle pressioni dsl mercato. Va tuttavia ricordato come parecchi Paesi esportatori di greggio abbiano recentemente dichiarato di essere disposti a ridurre la produzione di greggio piuttosto che assistere a un declino dei livelli di prezzo. Un'eccedenza nell'ordine di 3-4 milioni di barili al giorno rappresenta il 10 per cento e più della produzione giornaliera dei Paesi aderenti all'Opec, che si aggira sui 30 milioni di barili. Il funzionario arabo, che partecipa alla conferenza in corso nella capitale inglese tra i delegati di quasi tutti i Paesi dell'Opec, ha dichiarato che è obiettivo dei colloqui rimuovere le tensioni create sui mercati da questa eccedenza. Non si deve pertanto escludere una flessione del ritmo produttivo, in quanto, ha sottolineato ancora una volta il funzionario, i Paesi produttori sono decisi nel mantenere invariati i prezzi del greggio. La conferenza, che è presieduta dal ministro per il Petrolio dell'Iraq, F. Chalabi, intende regolare sia il prezzo che il flusso di petrolio e tenere sotto stretto controllo la generale situazione del mercato a causa dell'attuale eccedenza. L'Arabia Saudita, che da sola produce un quarto dell'intera produzione dell'Opec, non prende parte ai lavo ri della conferenza.

Persone citate: Chalabi