LUNGA STORIA D'UN INCIDENTE STRADALE

LUNGA STORIA D'UN INCIDENTE STRADALE LUNGA STORIA D'UN INCIDENTE STRADALE Sempre delusioni dallo Stato L'aw. Luigi Allegra di Novara c'invia questa lettera aperta al ministro della Difesa, che volentieri pubblichiamo: al di là del caso singolo, su cui non esprimiamo giudizi, è una storia esemplare del difficili rapporti tra Stato e cittadini. Egregio on. Andreotti, desidero inviarle la presente, quale ministro della Difesa, per significarle che, nella veste di legale degli eredi di una giovane, deceduta nel lontano 1965 in un incidente stradale eausato da un automezzo militare, mi vedrò costretto a notificarle un atto di precetto, ovviamente come ministro, con l'intimazione di pagare le somme liquidate a titolo di risarcimento dal Tribunale Civile di Torino. Lei si chiederà sicuramente per quale ragione ho scelto di scriverle anziché interessare uno dei tanti amici, Senatori od Onorevoli, che ben avrebbero potuto interessarsi per la sollecita definizione della vertenza. Siccome desidero nel mio piccolo collaborare a che le Istituzioni dello Stato non abbiano a perdere totalmente di credibilità, penso che tale tipo di scelta possa servire a denunciare un male onde chi di dovere possa predisporre i rimedi curativi. Il suo profondo senso di giustizia la porterà certamente a condividere la mia amarezza, come cittadino oltre che come professionista, allorquando avrà preso atto del penoso iter giudiziario a cui l'Avvocatura dello Stato ha sottoposto gli anziani genitori dèlia defunta e i di lei fratelli. Eccole brevemente i fatti: 1°) L'incidente mortale si verifica nel 1965. 2°) Nel 1967 il Tribunale penale di Novara dichiarava l'esclusiva responsabilità del1' l'autista del mezzo dell'Amministrazione Militare. 3°) Nell'aprile 1969 la corte di appello di Torino confermava la sentenza di primo grado. 4") Nell'ottobre del 1970 la corte di Cassazione annullava la sentenza della corte di appello che non aveva sufficientemente motivato la ragione per la quale era da escludersi ogni forma di concorso di colpa. 5°) Altra sezione della corte di appello di Torino, adeguatamente motivando l'e¬ sclusione del concorso di colpa, confermava le precedenti decisioni. 6°) Contro tale sentenza l'Avvocatura dello Stato riproponeva ricorso in Cassazione che veniva definitivamente rigettato nel settembre del 1971. Come Ella vede solo la fase penale ha costretto gli eredi della defunta ad un iter giudiziario dispendioso e stressante, durato ben sei anni. Neppure la provvisionale liquidata dal Tribunale di Novara''veniva corrisposta. Pensavo seriamente che a attesto punto vi fossero i presupposti per intavolare quantomeno un discorso sulla quantificazione del danno. Di fronte al silenzio, fui costretto con amarezza a citare in sede civile l'Amministrazione della Difesa Aeronautica che si costituiva regolarmente. Si giunse cosi alla sentenza civile, immediatamente esecutiva ai sensi dell'art. 282 C. P.C., solo nel febbraio del '74. Inviai quindi lettera all'Avvocatura dello Stato con la quantificazione degli importi riconosciuti in sentenza, senza però ricevere riscontro alcuno. Pare anzi che l'Avvo¬ catura, nonostante la sentenza provvisoriamente esecutiva regolarmente notificatale, intenda appellare per l'ennesima volta per procrastinare ancora, dopo nove anni, il pagamento di pochi milioni. E' chiaro che di fronte a tale sfiancante iter, ogni valutazione di carattere morale, e perché no anche economica, è del tutto superflua. Le assicuro che è estremamente difficile rispondere alla domanda, che da anni mi viene ripetuta dai due vecchi genitori, secondo cui non si capisce come mai lo Stato vari la Legge sull'Assicurazione obbligatoria, ovviamente per accelerare i tempi dei risarcimenti, e poi, contraddicendosi quando è esposto direttamente, usi tutti gli strumenti possibili ed immaginabili per sfiancare e dilazionare all'infinito la corresponsione di un importo che lo Stato stesso, a mezzo dell'autorità giudiziaria, ha riconosciuto in ben sei sentenze come sacrosantamente dovuto. La prego di voler accogliere i miei più deferenti ossequi. avv. Luigi Allegra

Persone citate: Andreotti, Luigi Allegra

Luoghi citati: Novara, Torino