Esplosiva situazione per Cipro

Esplosiva situazione per Cipro Esplosiva situazione per Cipro I turchi non cedono Che farà la Grecia? (Dal nostro corrispondente) Ginevra, 13 agosto. Entro stanotte si dovrebbe conoscere il destino della conferenza di Ginevra per Cipro che da ventiquattr'ore attraversa un periodo estremamente critico per non dire disperato: tra poco scade l'ultimatum rivolto la scorsa notte dalla Turchia alla delegazione greca. In sostanza il rappresentante di Ankara chiede un formale sì dei greci alle idtime proposte turche per la spartizione amministrativa dell'isola. Nel caso di una risposta negativa, il ministro degli Esteri turco Gunes minaccia di lasciare immediatamente Ginevra. E' vero che è ancora possibile un improvviso allineamento di Mavros al « diktat » di Ankara, ma osservatori cene informati escludono tale ipotesi, sottolineando che il ministro degli Esteri ellenico, che aveva già fatto una serie di importanti concessioni al termine del primo round del negoziato, non può permettersi un ulteriore calo del suo prestigio. In serata la delegazione greca ha fatto, del resto, sapere che è contraria alla maggior parte dei punti contenuti nella nuova proposta turca. Esiste un'ultima speranza e, cioè, quella di un successo in extremis dell'instancabile opera di mediazione degli Stati Uniti. E' stato confermato che oggi il segretario di Stato americano Kissinger ha inviato un messaggio personale ai capi dei governi di Atene ed Ankara, per indurli a mettersi d'accordo sulla questione di Cipro « nell'interesse reciproco e in particolar modo in quello della popolazione di Cipro ». Mentre telefoniamo, è in corso al palazzo delle Nazioni Unite una riunione tra i ministri degli Esteri Callaghan, Mavros e Gunes. In ogni caso essa sarà decisiva: o verrà annunciato al suo termine il fallimento dei negoziati, attualmente in una fase agonizzante, o emergerà da essa la possibilità di un proseguimento delle trattative. L'agonia del negoziato era incominciata la scorsa notte, allorquando è stato confermato che il ministro degli Esteri turco Gunes aveva deciso di rivolgere, su richiesta del governo di Ankara, una specie di ultimatum alla delegazione ellenica e al rappresentante della comunità cipriota greca. Nel corso di una conferenza stampa improvvisata nel bar di un albergo di lusso, Gunes dichiarava: «Tra poche ore ci riuniremo al Palazzo delle Nazioni per una seduta plenaria a cinque. Se i signori Mavros e Clerides accettano i punti fondamentali del nuovo piano turco, si potrà dare l'avvio alla fase finale del convegno. Nel caso contrario, la rottura sarà inevitabile essendo assurdo perdere tempo in interminabili discussioni ». All'alba i protagonisti della conferenza erano già in piedi per riprendere le consultazioni bilaterali. Il ministro degli Esteri greco Mavros che aveva disertato le conversazioni della scorsa notte chiamava Clerides, capo della comunità cipriota greca, per un accurato riesame delle ultime proposte di Ankara che, ispirandosi al piano di mediazione americano, prevedono la suddivisione di Cipro in diverse zone autonome, sul modello dei cantoni elvetici (il primo progetto di Gunes era invece favorevole alla creazione di due territori amministrativamente indipendenti). Clerides riconfermava a Mavros il proprio no all'iniziativa turca- Alle dieci precise di stamane le cinque delegazioni sono giunte al palazzo dell'Onu per partecipare alla progettata riunione plenaria a cinque. E nata, per qualche attimo, una tenue speranza in un arrangiamento dell'ultima ora, ma ancora una volta la caparbie tà ha prevalso sul buon senso: la seduta è stata annullata. Se Callaghan si è messo a conferire a quattr'occhi con Mavros, probabilmente per col.lucerlo dell'opportunità di accettare il progetto turco corti'* base per i prossimi ne goziaci, Gunes non ha saputo fare di meglio che sbattere la porta ii: faccia ai suoi interlocutori. Visibilmente accigliato, si è limitato a dire ai giornalisti: «Me ne l'ado e probabilmente non tornerò più al Palazzo delle Nazioni». Nello stesso momento è arrivato sul telex un dispaccio da Ankara, in cui Ecevit riconfermava la validità dell'ultimatum turco alla Grecia. In un comunicato diramato alla sua sede permanente di Ginevra, la Grecia ha fatto conoscere la sua posizione ufficiale sulla conferenza. Oltre a riconfermare l'integrità del territorio di Cipro, la dichiarazione ellenica elenca i seguenti punti: 1) il governo greco riconosce in Makarios il presidente della Repubblica di Cipro; 2) Atene è favorevole alla completa demilitarizzazione dell'isola; 3) è indispensabile l'immediata partenza delle truppe turche da Cipro. Infine il comunicato accusa i turchi di avere nuovamente violato il «cessate il fuoco». All'ultimo momento si apprende che Clerides, capo della comunità cipriota greca, ha chiesto durante la seduta plenaria di stasera, un rinvio dei lavori per 48 ore. La delegazione greca si è mostrata favorevole alla richiesta Clerides, ma i turchi l'hanno immediatamente respinta. Il ministro degli Esteri turco Gunes continua ad affermare che è indispensabile arrivare subito ad una decisione sul futuro politico dell'isola. Luigi Fascetti