Un altro di Ordine nero è arrestato daila polizia
Un altro di Ordine nero è arrestato daila polizia Su 17 mandati di cattura, eseguiti 11 Un altro di Ordine nero è arrestato daila polizia L'operazione disposta dal giudice è in corso - Sei estremisti ancora latitanti - Le accuse: cospirazione politica e ricostituzione del fascismo Un altro amico di Salvatore Francia, colpito come lui da mandato di cattura del giudice che indaga sulle trame nere, è caduto nelle mani della polizia. Sorpreso dagli agenti a una cinquantina di metri dalla sede del msi, all'angolo tra corso Francia e corso Principi d'Acaja, ha tentato la fuga ma non è riuscito a percorrere che qualche centinaio di metri Poi, vistosi circondato, ha lasciato che gli mettessero le manette ai polsi. Si chiama Vittorio Ambrosini, 32 anni, elettricista, specialista in impianti telefonici. Il suo è un viso conosciuto all'ufficio politico della questura di Torino. Nell'estate del 1972 quando la polizia ha arrestato Salvatore Francia per aver organizzato il campo paramilitare di Pramand, in Valle Susa, Ambrosini è stato denunciato assieme ad altre quat tro persone, tutte in carcere o ricercate: Pietro Gibbin, Giuseppe Stasi, Adriana Pontecorvo e Bruna Mura. Con la cattura del giovane agricoltore di Asti, Matteo Omegna, arrestato dai carabinieri domenica scorsa nella sua cascina di Passe rane Marmorlto e quella di Vittorio Ambrosini, restano da eseguire ancora sei mandati dei diciassette firmati il 29 luglio scorso dai giudice istruttore Luciano Violante per ricostituzione del disciolto partito fascista, associazione sovversiva e cospirazione politica Il nome di Vittorio Ambrosini compare nell'orma! famosa agenda sequestrata a Salvatore Francia 1*8 giugno scorso nel magazzi- ne di via Locana 2. E' un documento che segna una tappa importante nelle indagini che il magistrato torinese porta avanti dall'estate del 1972, dalla prima scoperta dei campi paramilitari a Pramaud. Una delle fotografie scattate al campo lo ritrae in tuta mimetica, armato. Alla polizia dirà che si trattava di un gioco. Uno strano gioco, continuato con la partecipazione a «Ordine nero», il movimento ritenuto oggi responsabile della catena di violenze che scuotono la società. Vittorio Ambrosini è in carcere a disposizione del giudice
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