Primo incontro di Vittorio Zucconi
Primo incontro Primo incontro (Segue dalla 1* pagina) rischia di annacquare troppo il suo « programma » e di rallentare l'adozione di misure urgenti ed efficaci. E' un po' quanto sta accadendo con la scelta del vicepresidente, che Ford considera giustamente come un primo, importante test politico che egli non può mancare. La decisione di chiedere una sorta di referendum parlamentare, proposte di nomi in busta chiusa da tutti i deputati e i senatori, gli facilita solo apparentemente il compito. Egli vuole un vicepresidente in certa misura « eletto » dal Parlamento per sopperire alla mancanza di legittimazione popolare per sé e per il suo vice, entrambi « scelti » non eletti. Ma questo allarga a dismisura la rosa dei candidati e complica la scelta. I nomi sono ormai 25 e fra loro, più per la propaganda che per reali chances, vi sono due donne e un senatore negro, Brooks. Tuttavia, i candidati con maggiori probabilità sono ancora Rockefeller (avversato dal MidWest perché troppo ricco, troppo « nuovayorkese » e dai cattolici perché favorevole all'aborto), Goldwater, Reagan, Laird, Percy, Richardson l'ex ministro della Giustizia). Fare previsioni è difficilissimo, proprio per il meccanismo di scelta voluto da Ford, che qualcuno paragona maliziosamente ad un « concorso di bellezza », con i nomi chiusi in busta, ma il profilo del prossimo vicepresidente è abbastanza chiaro. Egli non dovrà essere troppo giovane, per non spaventare i democratici con una lunga ipoteca repubblicana sulla Casa Bianca, né troppo vecchio per ragioni di efficenza. Non potrà essere troppo « liberal » per non sbilanciare il tandem presidenziale, né può tradire il mandato elettorale di Nixon che, Watergate o no, fu pur sempre un mandato conservatore, ma neppure troppo « a destra » per non irritare sindacati, negri e quelle forze che hanno messo in moto il Watergate. Sarà bene anche che non abbia un passato in alcun modo mischiato con Watergate, né come investigato né come investigatore. E' una scelta difficilissima, dunque, sulla quale Ford fa bene a meditare con calma. La nomina non verrà annunciata, si dice, prima del fine settimana. La politica estera può apparire, in questo intreccio di scelte « interne », un poco messa in disparte, ma non è del tutto vero. Dopo aver discusso, sabato scorso, la situazione in Medio Oriente con Kissinger, Ford ha incontrato di nuovo il segretario di Stato stamane, per Cipro. Kissinger, che aveva appena parlato al telefono con il premier turco Ecevit chiedendogli una maggiore collaborazione ai colloqui di Ginevra ed esprimendo perplessità sulla richiesta turca di dividere l'isola, ha messo al corrente Ford il quale, dicono le fonti del Dipartimento di Stato, si è limitato ad ascoltare, fedele alla sua linea di « non intervento » per ora negli affari esteri. Nei prossimi giorni Ford incontrerà Re Hussein, già negli Usa, ma impegnato in un giro dei vari Stati dell'Unione. Vittorio Zucconi
Persone citate: Ecevit, Goldwater, Kissinger, Laird, Nixon, Re Hussein, Reagan, Richardson, Rockefeller
Luoghi citati: Cipro, Ginevra, Medio Oriente, Usa
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