Gasolio, tornimi, piani carne Decisioni rinviate all'autunno di Giulio Mazzocchi

Gasolio, tornimi, piani carne Decisioni rinviate all'autunno Difficoltà per trovare un accordo tra i ministri Gasolio, tornimi, piani carne Decisioni rinviate all'autunno Decreti ministeriali regoleranno i settori del gasolio e dei fertilizzanti - Rinviato l'aumento di prezzo del metano - Contrasti sul "programma zootecnico" delFEfim (Nostro servizio particolare) Roma, 12 agosto. Stasera Rumor ha fatto sapere che è disdetto il Consiglio dei ministri che aveva preannunciato per il 13 o 14 agosto. Prima di Ferragosto non si riunirà neppure più il Comitato interministeriale per la programmazione economica (Cipe), rinviato da Giolitti già da due settimane. Rumor infatti ha deciso non solo di rimandare l'esame del provvedimento di legge contro il terrorismo fascista, ma anche l'esame dei provvedimenti per il gasolio e per i fertilizzanti. Neppure sui provvedimenti e sugli investimenti da tempo in calendario per l'esame del Cipe si sono trovati accordi. I ministri restano quindi a Roma perché, essendo deputati o senatori, debbono anch'essi votare in Parlamento i decreti. Ma, in quanto ministri, so. no già posti in vacanza sino al 2 settembre. C'è un significato politico, ancorché derivi dalla situazione economica. L'economia del Paese è al limite della tollerabilità, come in altra parte del giornale mostrano oggi chiaramente le notizie della Banca d'Italia sulle riserve valutarie a fine giugno (e sulle prospettive fosche per ottobre) e le notizie sulle ragioni e le utilizzazioni della creazione di moneta. In tale condizione-limite non c'è alcuno spazio, per chi eserciti una responsabilità, per commettere errori nei pochi residui investimenti consentiti dai progetti delle partecipazioni statali e, soprattutto, dal fondo di mille miliardi appena approvato per la Cassa del Mezzogiorno. Per tali ragioni si sono evidentemente create, tra i ministri economici, disparità di vedute su alcuni dei progetti iscritti per l'esame del Cipe. Tra di essi, ma non contestato, c'è purtroppo anche il piano alimentare dell'Efim (Ingrasso di bovini in Italia), che così non potrà entrare in vigore prima della ripresa dell'attività di governo, all'ini, zio di settembre. Alle disparità di vedute nei riguardi d'alcuni investimenti, si aggiunge anche l'insufficiente documentazione esibita dall'Eni (Ente nazionale per gli idrocarburi) sulle perdite subite per gli acquisti di petrolio ordinatigli dal governo l'autunno scorso. In assenza d'una chiara documentazione, Giolitti ha fatto porre in lista d'attesa il problema dell'aumento del costo al pubblico del metano. Una parte di tale gettito dovrà andare all'Eni, e un'altra parte, invece, dovrebbe servire a tenere fermo il prezzo attuale dei fertilizzanti. Il governo, tramite il ministro dell'Industria De Mita, ha dovuto per ora limitarsi a provvedimenti amministrativi che tengono fermo il prezzo dei fertilizzanti necessari ai contadini e che impediscono alle aziende produttrici di dirottare verso l'estero i prodotti. Anche per via amministrativa (circolare di De Mita) è stato risolto il problema del gasolio. Si farà (ma in molto tempo) un censimento degli impianti domestici di riscaldamento e, in seguito, si assegneranno quantitativi di gasolio. Per l'imminente periodo invernale (al Nord si comincia a scaldare tra due mesi) si ripeterà la normativa dell'anno scorso: assicurare a tutti il quantitativo pari all'80 per cento consumato nel '72'73. Ci sarà, probabilmente, un problema di prezzi. Il governo però, e in particolare i ministri economici Colombo, Giolitti, Tanassi, ha portato a termine nell'ultimo mese un compito molto vasto e difficile, in un regime democratico-parlamentare; un pre¬ lievo fiscale, mutualistico e tariffario di tremila miliardi Sono oltre duemila i miliardi che i tre settori attingeranno annualmente in più dal prossimo gennaio e circa mille quelli che saranno riscossi entro dicembre di quest'anno. Si è trattato d'un compito al quale s'è aggiunta la presentazione della legge di riforma sanitaria, che presuppone una ricerca di quasi 1700 miliardi per ognuno dei due primi anni di applicazione. La riforma sanitaria, infatti, eredita dalle mutue un deficit pari, per quest'anno, a ben 1700 miliardi (3300 miliardi di entrate contributive e 5 mila di spesa per malattie). Inoltre aggiunge 500 miliardi annui di spesa in più, per estendere un trattamento tipo Inam anche ad agricoltori, artigiani, commercianti. I ministri economici sono riusciti a tagliare di circa 300 miliardi il futuro deficit farmaceutico, mediante tagli sui medicinali e mediante 200 lire che tutti dovranno pagare per ritirare medicinali gratuiti in farmacia. E' stata enorme la fatica (frutto anche di contrasti) che i ministri economici hanno sopportato per raggiungere i 3 grandi traguardi di luglio: decreti-legge fiscali, bilancio I ridotto dello Stato per il '75, legge di riforma sanitaria Ora il primo obiettivo (il grosso dei decreti) viene approvato dal Parlamento. L'autunno richiede nuova energia per portare in porto gli altri due. Rumor, in questa situazione, ha preferito rinviare alla ripresa dell'attività governativa di settembre i residui e contrastati problemi finanziari e politici che erano già sul tappeto. Giulio Mazzocchi

Persone citate: De Mita, Giolitti, Inam, Rumor, Tanassi

Luoghi citati: Italia, Roma