I Barrino non rispondono all'accusa di simulazione
I Barrino non rispondono all'accusa di simulazione Verso la conclusione il "giallo,, di Alassio I Barrino non rispondono all'accusa di simulazione Non sembrano scossi dalle clamorose dichiarazioni del difensore dei Mombelli - Attendono il loro legale prima di parlare (Dai nostro inviato speciale) Alassio, 9 agosto. Domani c'è l'elezione di Miss Muretto, ma al caffè Roma e nel dehors sovrastante le piastrelle in ceramica firmate da artisti di tutto il mondo non si discute dell'avvenenza delle concorrenti. I discorsi e i commenti sono tutti centrati sulle dichiarazioni rilasciate ieri da uno dei difensori dei fratelli Mombelli, incarcerati sotto l'accusa di aver partecipato al sequestro di Mario Berrino. Secondo l'avvocato Bellando, infatti, la storia del rapimento sarebbe stata «inventata» dal pittore comproprietario del caffè Roma ed entro mercoledì prossimo — sempre secondo il legale — i veri responsabili dovrebbero sostituire in carcere i due fratelli di frazione Solva. I Berrino non fanno commenti. Giorgio, Adriano, Elio e lo stesso Mario continuano il lavoro nel caffè più famoso della Riviera di Ponente. «Ci spiace — rispondono ai cronisti —, non possiamo dire nulla. Domani sera sarà qui l'avvocato Raimondo Ricci, che ci ha assistiti durante quei tremendi giorni di un mese fa, e sarà lui a parlare, a dire tutto quello che sarà necessario». II più tranquillo e sereno, malgrado le pesanti affermazioni dell'avvocato Bellando, è proprio Mario Berrino, colui, cioè, che, secondo il pensiero del difensore dei Mombelli, sarebbe alla vigilia di una accusa di simulazione. Sempre sorridente, il pittore giunge al caffè Roma a metà pomeriggio. Saluta i giornalisti come vecchi amici, e dice; «Ho trascorso la notte più serena da quando è in ballo questa vicenda. Vedete, è come se fino a ieri avessi avuto un grosso mattone sullo stomaco che adesso finalmente è andato giù liberandomi di un peso non indifferente». Sembrerebbe quasi che le affermazioni dell' avvocato Bellando, anziché irritarlo, gli abbiano fatto tirare un respiro di sollievo. E da qualche parte si dice, infatti, che una mossa del genere potrebbe avere, se non altro, il merito di sbloccare l'intricata vicenda del sequestro. L'avv. Bellando, intanto, dopo la «sparata», ha lasciato Alassio. Sta trascorrendo qualche giorno di riposo in una roulotte nei pressi di Courmayeur, dove senza dubbio gli giungono gli echi della polemica destata dalle sue clamorose dichiarazioni. Il legale che lo affianca nella difesa dei Mombelli, l'avvocato Umberto Ramella, si è rifiutato di fare dichiarazioni in proposito: «Non ho nulla da dire. Io e Bellando seguivamo due strade diverse, e soltanto dai giornali di stamane ho appreso le dichiarazioni del collega. Posso solo dire che domani avrò un colloquio con il giudice istruttore per concordare le modalità del sopralluogo nella località dove sarebbe stato tenuto prigioniero Mario Berrino». Proviamo ad Albenga, con il geometra Giorgio Rovere, colui che, su incarico del Bellando, ha eseguito la perizia nella località di Sant'Anna indicata dal Berrino come prigione a cielo aperto. Il professionista dice: «Mi sono limitato ad una localizzazione in mappa della zona, con rilievo planimetrico ed altimetrico». Gli domandiamo: «Ma è sicuro che si tratti della stessa zona descritta da Mario Berrino?». «Posso soltanto dire che i rilievi li ho eseguiti nella località indicatami dall'avvocato Bellando ». Non si riesce a sapere nulla di più, almeno per oggi. E' giocoforza attendere ventiquattr'ore, sino a domani sera, quando l'avvocato Ricci, il quale sta navigando nelle acque della Sardegna, giungerà ad Alassio e concorderà con i fratelli Berrino come rispondere alle accuse di Bellando. Vittorio Preve Mario Berrino
Luoghi citati: Alassio, Albenga, Courmayeur, Roma, Sardegna
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