Ulster: anniversario di sangue

Ulster: anniversario di sangue Ulster: anniversario di sangue Belfast, 9 agosto. Notte di sangue e di violenza in tutta l'Irlanda del Nord, nel terzo anniversario dell'intervento delle truppe britanniche e dell'adozione dei campi di internamento per tutti coloro che sono sospettati di essere in qualche modo legati alle due opposte fazioni, cattolici e protestanti. Tre anni fa, in questo stesso giorno, l'esercito britannico effettuò un massiccio rastrellamento nelle zone più «calde» dell'Irlanda del Nord, arrestando numerosi presunti aderenti alle due organizzazioni estremiste. Nonostante le proteste che si levarono da entrambe le parti, nei campi di internamento vennero messe circa seicento persone, donne incluse, cinquanta delle quali protestanti, senza che venisse effettuato nessun processo. Questo, aggiunto al fatto che gli irlandesi del Nord non hanno mai visto di buon occhio l'intervento britannico, ha fatto sì che ogni anno, appunto da tre anni a questa parte, la data del 9 agosto sia segnata da una recrudescenza di quella violenza che ormai da cinque anni sconvolge il Paese. Fino ad oggi, il numero ufficiale dei morti è di 1.055, ma molti osservatori ritengono si tratti di una cifra estremamente approssimativa per difetto, nel senso che vengono considerati soltanto i morti negli attentati o negli scontri a fuoco. In realtà, si dice, questo numero va almeno triplicato e occorre aggiungere quello dei feriti più o meno gravi, statistica che non è mai stato possibile controllare. Già verso le prime ore del mattino, a Belfast con maggior violenza, ma anche in altre città come Londonder- ry, Newry, Kesh e Aughna-cloy, è iniziato un certo fer- mento, specie nei quartieri cattolici, le cui comunità so- no quelle maggiormente colpite dai provvedimenti di internamento decisi dal comando britannico. Poche ore dopo, i disordini, violentissimi. A Belfast i manifestanti, tutti della comunità cattolica, hanno eretto barricate nelle strade, incendiando o rovesciando le auto in sosta. Gli interventi dell'esercito si sono moltiplicati: prima, con i gas lacrimogeni, le truppe britanniche sono riuscite a disperdere una piccola folla che si era radunata di fronte a un commissariato nel centro della città, poi è dovuta intervenire in forze in una via vicina, dove i dimostranti avevano eretto una barricata. Un altro gruppo di manifestanti ha attaccato la sede della stazione televisiva dell'Ulster, in pieno centro, danneggiando gravemente la fac ciata del palazzo con nutriti lanci di pietre e di bottiglie incendiarie. Per non inaspri- re eccessivamente la situazio¬ ne, soldati e agenti si sono limitati a disperdere i manifestanti. Alle dimostrazioni di massa, cui hanno partecipato diverse migliaia di persone, specie nel quartiere cattolico di Anderstontown, si sono aggiunti anche episodi sporadici di maggiore gravità: secondo quanto ha riferito la polizia, numerose pattuglie che sorvegliavano le strade sono state fatte segno a colpi di arma da fuoco da parte di franchi tiratori, appostati sui tetti o nascosti nei portoni delle case. In una circostanza, i soldati hanno risposto al fuoco, sempre secondo la polizia, e un uomo è rimasto gravemente ferito. Quasi contemporaneamente, nei giardini pubblici del quartiere protestante di Ormeau Road, è stato rinvenuto il cadavere di un uomo, dell'apparente età di 25 anni, la cui identità non è stata per il momento rivelata dalle autorità. (Ansa ■ Upi)

Luoghi citati: Belfast, Irlanda Del Nord, Ulster