Supplica alle Ferrovie di Guido Ceronetti
Supplica alle Ferrovie NON BLOCCARE I FINESTRINI Supplica alle Ferrovie Si viaggia sui rapidi come reclusi in frigorifero: è rischioso Rivolgo un appello urgente al Ministro dei Trasporti e alle Ferrovie dello Stato perché non siano più fatti viaggiare i treni rapidi e i treni pullman coi finestrini bloccati. Lo stesso Ispettorato antiterrorismo dovrebbe intervenire per consigliare questa misura di prevenzione. E' facile immaginare che il disastro sarebbe stato ancora più complicato e funesto, se il Roma-Monaco del 3 agosto fosse stato uno di quegli oppressivi bolidi refrigerati o surriscaldati dai quali è qrasi impossibile uscire nei momenti di panico, se insieme alla valigia non si abbia l'accortezza di portare anche un piccone, e nel pericolo rompere, davanti agli altri passeggeri ammirati, con la calma dei forti, magistralmente, il cristallo. Rivolgo lo stesso appello, nel loro interesse, a tutti i viaggiatori: chiedano perentoriamente, prima di partire, al personale di controllo, di sbloccare tutti i iinestrini; in caso di rifiuto, il rimborso del prezzo del biglietto, facendo capire alle Ferrovie dello Stato che nelle loro brutte scatole di cristallo, con assurda temperatura da cella frigorifera in questa stagione, il pubblico affezionato alla tiepidità dei propri visceri dimostra qualche perplessità a salire. Anche in tempi assolutamente calmi, dal momento che il disastro ferroviario può avvenire sotto qualsiasi governo e su qualsiasi rotaia del mondo, i treni non devono viaggiare coi finestrini bloccati, se non si desidera con speciale sollecitudine la moltiplicazione del terrore e delle vittime. E questi sono tempi malati, di corrosione, di volto coperto, di fanatismo e di guerra privata, in cui qual- ■ a a. .a siasi negligenza preventiva è una colpa grave verso la salute pubblica. I rischi del viaggiatore ferroviario sono molti, da quello minimo del ritardo a quello massimo dell'incontro, per un errore di manovra o per il calcolo di un criminale, con l'angelo della morte. E sappiamo tutti l'estrema vulnerabilità del treno, che affascina — con le sue rotaie incustodite, la sua lunghezza non spiabile, i suoi enormi carichi di designati, le sue gallerie da agguati — gli uomini di violenza e di sangue. Soltanto una relativa sicurezza è possibile. Ma far viaggiare decine di treni (e ce ne sono, progettati, molti di più) come carceri ad aria condizionata, significa voler ridurre pericolosamente, irresponsabilmente, questo margine di sicurezza relativa. Perciò ritengo necessario e urgente che sia tolta di mezzo una scomoda superfluità tecnica che può rivelarsi tremenda nei disastri, e che disumanizza il viaggio impedendo di affacciarsi, di salutare, di prendere aria, provocando tensioni di nervi (claustrofobia, senso di essere in trappola) c ansie di cui, ansiosi tutti per cause che non ni J? _ JH finiscono di crescere e d'indurirsi, non sentiamo il bisogno. Ma non aspettate che il male accada: agite immediatamente. Non occorre l'iteri Non occorrono Commissioni d'Inchiesta! Sbloccate i finestrini dei rapidi: non domani, non dopodomani, ma oggi, subito. Spero nell'appoggio dei colleghi della stampa, del personale viaggiante, che corre già abbastanza rischi tutti i giorni perché non lo si debba costringere a uno supplementare, facilmente eliminabile, e in quello dei viaggiatori intelligenti e sensibili, perché il mostro burocratico sia ferito e fatto ce¬ dere. Guido Ceronetti
Luoghi citati: Monaco
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