Produzione di acciaio stazionaria in luglio

Produzione di acciaio stazionaria in luglio Conferma le difficoltà dell'industria Produzione di acciaio stazionaria in luglio (Nostro servizio particolare) Roma, 8 agosto. Nel mese di luglio, secondo i dati provvisori forniti dall'associazione di categoria, sono stati prodotti 2 milioni e 10 mila tonnellate d'acciaio e 981 mila di ghisa. Nei confronti di un anno prima ci sono rispettivamente aumenti del 6 e del 9 per cento (laddove in giugno si registrarono aumenti annuali rispettivamente del 7,1 e del 12 per cento). Ma, rispetto al mese precedente, gli aumenti percentuali sono impalpabili: la crescita da un mese all'altro è quasi azzerata, nonostante luglio abbia avuto 27 giornate lavorative contro le 23 di giugno. Quanto al periodo, nei sette mesi da gennaio a luglio si sono prodotti 13 milioni 996 mila tonnellate di acciaio e 6 milioni 719 mila tonnellate di ghisa, con aumenti rispetto allo stesso periodo del '73 pari al 21 per cento per l'acciaio e al 26 per la ghisa. A fine giugno, cioè per i primi sei mesi di quest'anno, gli aumenti sul corrispondente semestre '73 erano del 24 per cento per l'acciaio e del 28 per la ghisa. La cospicuità degli aumenti del periodo non deve trarre in inganno: nel primo quadrimestre '73, infatti, le produzioni furono fortemente ridotte dai rinnovi contrattuali. Pertinente è il confronto tra primi sette mesi di quest'anno e uguale periodo del '72 (parità di andamento sindacale): l'aumento è allora vicino al 20 per cento per l'acciaio, pari cioè ad aumenti annuali che sfiorano il 10 per cento. Il dato è positivo. Ma se si fa il confronto per l'acciaio tra luglio attuale e luglio '72, allora si ritrova un aumento del 16,8 per cento, cioè dell'8,4 annuale. II dato è ancora buono, ma appare già fortemente ridimensionato. In base agli andamenti esposti, e aggiungendosi che il record per l'acciaio è stato segnato nel gennaio di quest'anno (2 milioni 112 mila tonnellate), seguito da marzo, si evince — per l'omogeneità costante tra i due dati — che in luglio la produzione industriale nel suo complesso deve essere stata solo di poco superiore a quella di giugno, mantenendosi all'incirca pari (ma forse anche inferiore) a quella d'un anno avanti. E' quanto, purtroppo, è anche dato di prevedere in base agli accordi tra l'Italia e Fondo monetario internazionale. Il fatto è che c'è credito sufficiente a garantire più del 4 per cento d'aumento annuo del reddito nazionale. L'industria ha fatto la sua parte di sviluppo (e anche di più), già nel primo semestre. Cali di prodotto, e purtroppo anche d'occupazione, sono facilmente prevedibili per il trimestre settembre-novembre. g. mazz.

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