Non è la "pista rossa" di Fabrizio Carbone
Non è la "pista rossa" Non è la "pista rossa" (Segue dalla 1 pagina) gna) del «superteste», Francesco Sgrò. Pare die contro Almirante e Covelli si siano scagliati in molti e che alcuni esponenti del vertice abbiano minacciato clamorose dimissioni «alla Birindelli» contro la «gaffe» del segretario politico. Ancora stamane il foglio del msi tentava di avvalorare la pista, parlando di indagini «bloccate»: «Si rafforzano — scriveva II Secolo — i riscontri obiettivi alle rivelazioni fatte da Almirante e Covelli al capo dell'ispettorato antiterrorismo in merito alla preparazione di un attentato ad un treno da parte di elementi di sinistra». Questo giornale faceva il confronto tra le due piste: 5 punti (quasi inconsistenti) a favore delia tesi «nera» e 9 per la «rossa». Dopo l'interrogatorio dello Sgrò queste «prove» vengono a cadere in modo clamoroso. Nel punto «A» si insisteva sul fatto che i due leader missini avevano dato «elementi per l'identificazione di almeno tre dei presunti attentatori». L'interrogatorio a Roma e a Bologna ha chiarito che il «superteste» questi nomi se li era inventati. Aveva dato generalità di esponenti di sinistra, noti alla facoltà di fisica di Roma, ma era un gruppo di estremisti fascisti, quello che teneva — sempre stando al racconto dello Sgrò — l'esplosivo nello scantinato della facoltà. Nel punto «C» della «pista rossa» missina si diceva che l'avvocato Aldo Basile e il «confidente» Francesco Sgrò) hanno confermato alla magistratura le informazioni. Iillttltllll IIII) Iltllll ■Illlllltllltlll E' una mezza verità perché Basile ha riferito quello che gli aveva «rivelato» il superteste, ma Sgrò ha scagionato i tre (in precedenza incolpati) e ha fatto completa marcia indietro. Abbastanza significativo è il fatto che il foglio del msi non accennava all'interrogatorio di 4 ore di Sgrò (ieri notte a Roma) e della sua immediata partenza per Bologna. Un ultimo punto («G») è del tutto inesatto: «Il magistrato romano ha mostrato di ritenere non infondata la pista». «Tutto il contrario — dice De Nicola — proprio tutto il contrario». E allora con quale senso di responsabilità Almirante e Covelli, quando già era avvenuta la strage fascista sul Roma-Monaco hanno fatto queste «rivelazioni» in Parlamento? A quale fine? Anche considerando Francesco Sgrò come un esaltato sia Almirante che Covelli si trovano ora in una posizione difficile, all'interno del loro partito. «Sconcertante», da parte della polizia, è stato giudicato l'atteggiamento dell'avvocato Aldo Basile, il quale — dopo aver ricevuto una «soffiata» su presunti attentati — informa un leader missino, invece di avvertire la magistratura o la polizia. E perché Aldo Basile, da parte di Almirante, è stato presentato all'opinione pubblica come un avvocato di non precise posizioni politiche, quando invece si tratta di una persona che aveva ricoperto incarichi specifici e di responsabilità all'interno lllllllllllltllllllllllllllllllillllllllllllillllllllllllll della federazione romana del msi? Da Roma, per tornare alle indagini sul terzetto fascista di «Ordine nero» (e anche legato al msi con il «Fronte della gioventù» e i «Volontari nazionali») c'è da dire che prosegue, diretta dall'ispettorato antiterrorismo, la caccia ai componenti noti della centrale eversiva fascista che si nasconde sotto questa sigla. Ancora perquisizioni a tappeto, soprattutto a Roma. Improta, il capo della «politica» ha inviato a questo proposito, un preciso rapporto alla magistratura. «Continuiamo a setacciare — dicono al Viminale — e a trovare tritolo. Questa lotta li deve mettere nell'impossibilità di agire e potrebbe darci la possibilità di risalire ai mandanti». Le organizzazioni sindacali dei ferrovieri hanno annunciato stasera che, tra le 18 e le 19 di domani, i treni si fermeranno nelle stazioni per pochi minuti mentre gli altoparlanti spiegheranno al pubblico il significato politico della simbolica protesta «contro il terrorismo fascista e la centrale dell'eversione contro la democrazia». Andrea Barberi Fabrizio Carbone
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