Abbracciarsi e dirsi addio

Abbracciarsi e dirsi addio Valcareggi ha confermato di non voler collaborare con Bernardini Abbracciarsi e dirsi addio Il nuovo responsabile si è incontrato a Coverciano con i suoi collaboratori - Puffo ha ribadito di volere seguire personalmente tutte le rappresentative nazionali - Bearzot sarà il preparatore atletico, Vicini curerà la Juniores - L'ex et. ha rifiutato di restare come "osservatore" - Nei prossimi giorni il nuovo responsabile inizierà le visite alle squadre di serie A in ritiro (Dal nostro Inviato speciale) Firenze, 6 agosto. Coverciano fa rima con Teano cosicché Valcareggi e Bernardini si sono affettuosamente abbracciati dandosi anche un bacetto su richiesta dei fotografi. Lo scambio di consegne tra lo « zio » e II « nonno » del calcio azzurro è avvenuto quasi alla chetichella, presenti soltanto una ventina di giornalisti piombati da tutta Italia ma rimasti delusi per la scarsità di argomenti dei due tecnici ben più disinvolti in altre circostanze. Lo stesso Bernardini, solitamente così loquace su qualsiasi problema, ha cercato poco abilmente di schivare argomenti abbastanza attuali. Che sia il clima azzurro a fare certi scherzi? Il discorso di Bernardini e il flebile dialogo di Valcareggi possono essere riassunti in poche parole: il nuovo et. comanderà in assoluto tutte le Nazionali, in panchina ci andrà soltanto lui, se la Nazionale giocherà il sabato e la Under 23 la domenica, ebbene piomberà da una parte all'altra per dirigere le operazioni. Valcareggi non se l'è sentita di restare come suo osservatore, per cui si affiderà al buon cuore della presidenza nella speranza di restare sino al giugno 1975, cioè alla scadenza del suo contratto, e intascare così I 35 milioni di stipendio. Bearzot e Vicini sono declassati ad < aiutanti », il primo farà II preparatore atletico della Nazionale (cioè farà finta di ordinare agli azzurri qualche esercizio atletico), l'altro seguirà la formazione juniores. Bernardini, insomma, non accetta compromessi: la Nazionale è sua e guai a chi gliela tocca. Da qui ai mondiali passano quattro anni. Il neo commissario tecnico ne ha 68. Valcareggi si è presentato a Coverciano accompagnato dal figlio Furio. Quando Bernardini l'ha visto gli è andato incontro e lo ha abbracciato come se non lo vedesse da vent'anni: in realtà i due si erano trovati il giorno prima a Viareggio, davanti ad un benzinaio, quando Valcareggi aveva ripetuto il suo proposito a Bernardini di non accettare un incarico da osservatore. L'appuntamento, comunque, era fissato cosicché Valcareggi ha dovuto rinunciare alla sua partita a tennis e presentarsi a Coverciano. Non c'era nessun dirigente federale, né tantomeno il dott. Finì, direttore del centro di Coverciano, un « non tecnico » che Bernardini in passato aveva contestato (« i ruoli tecnici ai tecnici », aveva affermato), ma che ora sembra disposto a tollerare. I due si sono intrattenuti una decina di minuti in una stanzetta — tutto quello che avevano da dirsi se l'erano già detto —, poi si sono seduti in una sala riservata alle conferenze stampa per rispondere alle domande. E' stata praticamente una lunga schermaglia senza capo né coda. Bernardini ha spiegato tante cose senza approfondirne alcuna. — Come sarà la sua Nazionale? « Dipende — ha risposto —, se dovrà essere l'espressione del campionato allora basterà prendere una squadra, cioè la migliore, rinforzarla con qualche elemento e poi lanciarla nell'avventura ». Insomma, quello che hanno fatto gli olandesi. » In caso contrario — ha proseguito —, si lavorerà sui simgoll puntando su un mosaico che olirà le massime garanzie ». — D'accordo, ma come sarà la Nazionale di Bernardini? • Vedremo, vedremo — ha risposto Fuffo —; intanto nei prossimi giorni inizierò un giro di osservazione tra le squadre italiane in ritiro, parlerò con i colleghi per sapere da loro cosa intendano fare dei giocatori di interesse nazionale, in quali ruoli li schiereranno ». Bernardini comincerà a Pievepelago, con la Lazio, poi andrà nel ritiro del Cagliari e quindi in quello della Fiorentina; seguiranno le altre squadre. Sarà un buon lavoro di pubbliche relazioni presso i tecnici di serie A, ma dubitiamo che possa servire alla Nazionale: cosa spera di scopri re Bernardini? Un Riva schierato | da centrocampista o un Rivera da punta? Nessuno, forse per ora, gli Dassa la domanda. Che ruolo avrà Valcareggi nel- la vita futura della Nazionale visto che tutto sommato è sempre stipendiato dalla Federazione? Bernardini si è voltato verso l'ex c. t. (il quale continua a dargli del lei « per deferenza ») ed ha risposto: - Questo dipende da lui, le mie proposte gliele ho già latte ». Valcareggi finalmente ha parlato ed ha precisato: « Dopo otto anni di Nazionale comprenderete che non sono disposto a lavorare in sottordine neppure per una persona degnissima come Bernar- dini. Attenderò le disposizioni della federazione. Continuerò ad andare a vedere le partite che si giocheranno nei pressi dì Viareg- gio. Se Bernardini riterrà opportuno chiedermi qualche Informazione sarò felicissimo di dargliela. Sul plano dell'amicizia, ovviamente ». Ad un collega Valcareggi ha confidato che lui in Versilia sta bene, gioca a tennis, qualche sera va al night, per un anno ancora ha la tessera federale per cui può andare gratis a vedere le partite: si considera soltanto il signor Valcareggi. Siamo d'accordo anche noi, soprattutto se la Federcalcio gli retribuirà i trentacinque milioni del contratto (questo ovviamente Valcareggi non lo ha detto ma è scontato). Quali novità presenta la Nazionale? Pochissime: raduni fatti in modo da non ostacolare la vita dei clubs, un aereo a disposizione della Nazionale per le trasfer te, per non affaticare troppo giocatori con viaggi prolungati, la massima collaborazione con i giornalisti (« Se qualche giocatore è così poco furbo da farsi impegolare in polemiche — ha detto Bernardini — la colpa è sua e non del giornalista, questi fa soltanto il suo mestiere »), la ricerca di un modulo tattico aderente alle nostre caratteristiche senza tante scopiazzature del gioco straniero. Tutto qua. No, dimenticavamo l'ultima battuta che dà un po' l'idea del carattere dei due personaggi. Alla fine Valcareggi ha esclamato: « Auguro a Bernardini di avere la fortuna di trovare giocatori bravi come è successo a me ». • La fortuna non esiste — ha replicato al volo Bernardini —. E' soltanto questione di lavorare bene ». Per II calcio azzurro s'inizia oggi un nuovo ciclo: cambierà qualcosa con questo tecnico romano vissuto al Nord, dalla battuta pronta, quasi cattiva, dalla grinta di altri tempi che i 68 anni non sembrano avere scalfita? Giorgio Gandolfi Firenze. Valcareggi e Bernardini, incontro e abbraccio, un simbolico scambio di consegne fra vecchio e nuovo responsabile