Si indaga sulla misteriosa fine di un ingegnere della Olivetti

Si indaga sulla misteriosa fine di un ingegnere della Olivetti Trovato sull'auto fulminato da un proiettile in testa Si indaga sulla misteriosa fine di un ingegnere della Olivetti Sull'autostrada di Milano, a Rho - Sembra un suicidio, ma con alcuni elementi che non quadrano: nessuna lettera d'addio, due bossoli di pistola, non si sa perché fosse in Lombardia Altri fatti: donna suicida dall'8° piano; trovato in un crepaccio il corpo del giudice scomparso Polizia e carabinieri stanno indagando sulla misteriosa fine di un ingegnere elettronico della Olivetti. E' stato trovato ieri mattina nella sua auto, ferma sull'autostrada Torino-Milano all'altezza di Rho, con una pallottola In testa. A prima vista pare si tratti di suicidio, ma sono sorte perplessità che hanno indotto la magistratura ad ordinare una inchiesta. Verso le 6 di ieri mattina un camionista, Vittorio Bernardinelli di 40 anni da Varese, si è accorto che in una plazzola era ferma una Fulvia con un uomo riverso sul volante. Pensando che fosse stato colto da malore, l'autista si è fermato: « La sua faccia era una maschera di sangue ». Vittorio Bernardinelli ha dato l'allarme. Sono accorsi polizia stradale, carabinieri di Rho e il pretore dott. Carabba. Dal documenti trovati sul cadavere è stato possibile identificarlo: Alberto Rigo nato il 28 aprile del 1937 a Borgo Valsugana (Trento), ingegnere elettronico. Vicino al cambio c'era una Beretta; ai piedi del morto un bossolo: un altro bossolo è stato però trovato all'esterno della vettura e questo particolare ha suscitato i primi sospetti. Non è però da escludere che l'ingegnere prima di spararsi abbia voluto provare l'arma. Sul sedile della Fulvia è stato rinvenuto il borsetto, contenente tutti i documenti e del denaro. L'ipotesi di un delitto per rapina è stata pertanto esclusa, mentre non è stata definitivamente scartata quella di una vendetta. Alberto Rigo era stato assunto nel 1966 dalla Olivetti di Ivrea come progettista nella sezione ricerche e sviluppo. Da tutti i colleghi era considerato una per- sona normale e nessuno ha saputo dire se fosse angustiato da preoccupazioni o dispiaceri. Abitava al secondo piano di uno stabile di via Castellamonte 10 a Banchette, alle porte di Ivrea, i coinquilini lo hanno descritto come persona tranquilla, senza amicizie, dedito al lavoro. Verso la metà del mese scorso era rimasto vittima di un furto nell'alloggio. Pare che qualche giorno dopo abbia acquistato la pistola. L'ingegnere era in ferie nel Veneto. Tre giorni fa aveva telefonato ad Ivrea per avvertire i suoi colleghi che avrebbe ripreso il la- voro lunedì prossimo. Non è stato possibile accertare da dove telefonasse, ma sembra abbia detto che si trovava nei pressi di Milano. Nessuno ha però saputo spiegare perché fosse nel capoluogo lombardo ed è questo un altro punto oscuro. * Sofferente da tempo di una grave forma di esaurimento nervoso Maria Teresa Zucco in Pighi, 40 anni, corso Montecucco 117 si è tolta la vita ieri mattina lanciandosi da un balcone dell'ottavo piano. Racconta la madre: « Sono andata a trovare mia figlia e con lei ho fatto colazione. Era sola in casa con Cinzia di 16 amii. Mio genero, Carlo era uscito, con l'altro figlio, Maurizio di 12 anni. Maria Teresa ad un certo punto si è alzata ed è andata nella camera da letto. "Torno subito" mi ha detto ». Dopo qualche minuto Giuseppina Zucco va a cercarla, ha dei sospetti. Nella ca- ! mera da letto vede la finestra spalancata si affaccia e scopre sull'asfalto del corso il corpo della figlia. * ★ Il corpo di Giorgio Caloiro _ il consigliere di Cassazione scomparso un mese e mezzo fa, è stato ritrovato ieri mattina in un crepaccio a 2500 metri di altitudine, in località Lighiera, sulle pendici del monte Palonetto, vicino a Malciaussia in Valle di Lanzo. Sulla sorte del magistrato, che aveva 62 anni, nessuno si faceva più illusioni. Il 17 giugno la moglie, Mirella, che era a Firenze dai genitori, gli aveva telefonato a casa, in via Cento Croci 13 a Pino Torinese. Nessuno aveva risposto, ma la cosa non aveva destato preoccupazioni: appassionato di alpinismo, Giorgio Caloiro trascorreva spesso i weekend in montagna. Il giovedì, il magistrato non si era presentato a un'udienza. La moglie era tornata a Torino, aveva scoperto che dall'armadio mancavano gli abiti che il giudice usava per le escursioni. La terribile verità aveva incominciato a farsi strada. Erano scattate le indagini. Pochi giorni dopo l'auto di Giorgio Caloiro era stata trovata sulla strada che porta alla diga di Malciaussia. L'altra sera un giovane reduce da un'escursione nella zona, Gianfranco Tonda, di Mathi, ha avvertito i carabinieri di aver avvistato il cadavere. All'alba ilseriladplenmluesMtfllgspcszpc2af il gruppo soccorso alpino di Usseglio con i carabinieri di Venaria e Viù ha riportato a valle la salma che è stata riconosciuta dal documenti. Il corpo è stato portato all'Istituto di medicina legale di Torino per l'autopsia. * Un pensionato di 80 anni, Er¬ nesto Passino, via Colonna 5, è, morto all'Astanteria Martini. Il 25 I luglio mentre percorre*£ bici- eletta Strada Antica di Villaretto si era scontrato con la moto di Mauro Pocusta, via Gelsi 8, ripor-1 tando un trauma cranico e diverse ; fratture. ! llllllll IILIIIJIl [Jh]!IIMlll!t<M:<lllh il L'ing. Alberto Rigo - Maria Teresa Pighi, 40 anni - Il magistrato Giorgio Caloiro