Ambrosio, miliardario esentasse ha precedenti penali a Napoli di Adriaco Luise

Ambrosio, miliardario esentasse ha precedenti penali a Napoli Indagini dei carabinieri a San Giuseppe Vesuviano Ambrosio, miliardario esentasse ha precedenti penali a Napoli Un rapporto degli inquirenti definisce il "finanziere" partenopeo-milanese e suo padre persone "dedite ad ingegnosi raggiri" - Una storia di denaro e rapimenti (Dal nostro corrispondente) Napoli, 5 agosto. Anche a Napoli si indaga, nel inassimo riserbo, su Francesco Ambrosio, il giovane multimiliardario balzato alla ribalta dell'interesse nazionale dopo la lussuosa festa di Portofino, cui parteciparono personalità della jet-society, uomini politici, padre Eligio e il calciatore Gianni Rivera. Centro dell'inchiesta è San Giuseppe Vesuviano, un paese agricolo dell'entroterra. Gli Ambrosio, padre e figlio, lo lasciarono nel 1961 per tentare la fortuna al Nord. A quel tempo Francesco Ambrosio aveva soltanto 16 anni ed i compaesani non avrebbero scommesso una lira sul suo avvenire. Oggi, alle notizie riportate dai giornali circa la sua favolosa ricchezza e le feste da nababbi offerte sulla Riviera ligure, si sono ricreduti, ma molti restarlo ancora increduli e continuano a ripetere che si tratta di un'omonimia. A non nutrire alcun dubbio sulla identità del giovane miliardario sono i carabinieri ed i funzionari di polizia della questura napoletana che hanno « ripescato » nel loro archivio fascicoli intestati al suo nome per studiarne il « curriculum vitae ». Stando alle indiscrezioni, Francesco Ambrosio, a soli ventanni, avrebbe cominciato a far parlare di sé, a denunciare irrequietezza e poco rispetto per le norme sulla circolazione stradale. Una prima condanna, con relativa amnistia per violazione al Codice della strada, la ebbe ap- punto giovanissimo. Come un rosario si sgranano via via poi gli incontri del miliardario di S. Giuseppe Vesuviano con giudici e pretori di mezza Italia, dal tribunale di Milano e di Alessandria, a quello di Molfetta. Una serie di processi per vari reati: lesioni colpose, estorsioni, truffe semplici, aggravate, emissio7ii di assegni a vuoto. Alcuni procedimenti si risolsero per il giovane multimiliardario con condanne varie, altri invece con assoluzioni avendo usufruito del beneficio della condizionale o di amnistie. Nel 1968, anche i carabinieri si interessarono all'attività di Francesco Ambrosio e del padre Ferdinando. In un rapporto sulla personalità e sulla natura dei loro affari, sono elencati una serie di illeciti. Al padre ed al figlio — definiti di « modeste condizioni economiche, dediti ad ingegnosi raggiri ed amanti della vita lussuosa » — complessivamente si addebitano 18 condanne per assegni a vuoto, una bancarotta semplice, un fallimento. Nell'ottobre dello scorso anno il padre del multimiliardario, Ferdinando, rimase invischiato in una vicenda di traffico di valuta. Egli venne sorpreso davanti al Banco di S. Spirito con le tasche piene di marchi e franchi svizzeri, qualcosa come una ventina di milioni di lire. Si sarebbe accertato poi che, con l'aiuto di alcuni mediatori, aveva assoldato una schiera di studenti muniti di passaporto, che per 3 mila lire, fingendosi turisti, in partenza per i Paesi dell'Europa, cambiavano, secondo le disposizioni bancarie vigenti, mezzo milione di lire a testa per conto dell'Ambrosio. Al magistrato inquirente, Ferdinando Ambrosio sospettato in un primo momento, di traffico di valuta, di droga e di altri illeciti, si presentò come amministratore di una società con sede a Napoli, affermata nel commercio di orologi. Un attento sopralluogo, compiuto nei locali dell'azienda, ha portato alla scoperta ed al sequestro di libretti postali, numerosi assegni bancari e danaro in contanti per centinaia di milioni. Si pensò che il danaro costituisse il frutto di rapimenti, ma le indagini, tuttora in corso, non hanno approdato a nulla di positivo. Adriaco Luise

Persone citate: Ferdinando Ambrosio, Francesco Ambrosio, Gianni Rivera, Giuseppe Vesuviano