Sorda guerra

Sorda guerra Sorda guerra Saper spendere La muovono i tarli ad arredi antichi e preziosi - Come si possono validamente contrastare i danni a quadri e mobili? Antichi cassettoni intarsiati, pesanti cornici in oro zecchino, sedie notarili e scrivanie con un passato di gloria: il mobile antico è un bene-rifugio per chi ha risparmi in quantità da investire. Ma quando il frutto di un acquisto costato ben più di quattro soldi o il pezzo raro, eredità di una vecchia ed amata zia, è minacciato dai tarli, il panico è inevitabile. Che fare per contrastare questo attacco subdolo ed insidioso? Prima di vedere un piccolo capitale ridotto lentamente, ma inesorabilmente in una serie inimmaginabile di buchi, e di caverne tortuose, occorre un rimedio. Il problema dei tarli è comune a molti lettori. La famiglia Zara ha ■ una cornice preziosa simile a un colabrodo », la signora Maria B. di Moncalieri « un vecchio mobile con vere e proprie caverne », i coniugi Cafasso sono « turbati dall'interminabile "tic-tic-tic" che giorno e notte ricorda loro di essere in compagnia di animaletti rumorosi e non certo pacifici, visti I danni che hanno procurato ai mobili ». **• « Sebbene la tarlatura sia apprezzata come indice di autenticità — sostiene il critico d'arte Angelo Dragone — // tarlo costituisce — con il riscaldamento — uno dei più pericolosi nemici del legno, capace talvolta di mettere a repentaglio anche opere d'arte antica dipinte su tavola ». Di fi onte ai caratteristici « buchetti » bisogna subito far scattare l'allarme. Non soltanto per l'insidia nascosta del tarlo che ne minaccia la sopravvivenza e ne compromette la bellezza. - Se il tarlo mancasse — dice l'esperto — / segni tradirebbero soltanto la contraffazione del pezzo antico. Importante è quindi distinguere anzitutto la tarlatura naturale da quella truccata. Esaminiamo I forellini: quelli perfettamente rotondi sono quasi sempre frutto d'inganno ». Quelli veri scavati da tar Il autentici di provata abilità nel- j l'erosione del legno, hanno tagli' irregolari, proseguono con gallerie e intaccano il legno in profondità. Secondo Angelo Dragone - basta esplorare i buchi con uno spillo per rendersi conto dell'andamento della tarlatura, ricordando che per produrre artificialmente l'effetto un tempo si ricorreva ai pallini sparati da una doppietta, sistema piuttosto grossolano ed ormai caduto in disuso, mentre oggi si preferisce ricorrere a piccole punte di trapano, capaci di spingere dentro la cavità anche la polvere di legno per simulare quella prodotta dal tarlo al lavoro ». Per ovviare ai misfatti prodotti dal tarlo e per debellarlo, Il critico d'arte suggerisce metodi diversi, alcuni di difficile attuazione, altri più semplici ed alla portata di tutti. • // sistema più efficace — spiega — è sottoporre il legno ai vapori di petrolio, per stuccare poi i fori con sostanze adatte. Se si tratta d'una tavola dipinta, bisogna disporre d'una cassa abbastanza protonda; si metterà il dipinto a faccia in giù. Il rovescio del quadro disterà circa 15 cm. dal coperchio della cassa che sarà chiuso ermeticamente, come ogni altra fessura, dopo aver appoggiato sulla tavola stessa dei recipienti contenenti petrolio naturale ». A questo punto occorre pazienza. « Dopo tre o quattro mesi, si aprirà il coperchio; si troveranno vuoti i recipienti, perché il petrolio sarà del tutto evaporato e sarà penetrato in ogni cavità del legno, facendovi morire qualsiasi tipo di insetto vi si fosse rintanato ». « Per mobili o cornici dorate — continua l'esperto — si preterisce inoculare, direttamente nel iorellìni, preparati speciali. Uno di questi è composto da una parte di piretro (po/t-t. 3 tratta dalla pianta omonima, il " Pyretrum dì Dalmazia " che è un'erba perenne della famiglia delle Composite Tubolifere), quattro di trementina e cinque di petrolio. Ognuno può prepararsela In casa. Attraverso gli stessi buchi si potranno iniettare in seguito sostanze resinose, come l'olio di cedro, per ridare alle fibre legnose la loro tipica robustezza. E finalmente si procederà alla stuccatura dei buchi con pasta di gesso, passando per ultimo sul piano otturato, una buona mano di cera comune». Una piccola precisazione per i coniugi Cafasso: quel tic-tic-tic che turba i loro sonni non è dovuto all'erosione del legno, ma al richiamo sessuale con cui questi insetti si cercano. Un ingenuo e romantico richiamo d'amore. Piccola posta * La signora Romana protesta contro « l'abuso di certi commercianti »: « Sarebbe opportuno — scrive — che per avvolgere prosciutto 0 salumi, già tanto costosi, si adoprasse un tipo di carta sottile, che Incidesse poco sul peso. Il discorso è vecchio, m3 Quando vedo certi negozianti aggiungere carta su carta, mentre la merce è sul peso (e tutto si paga allo stesso prezzo) mi monta la mosca al naso. Come si possono evitare spiacevoli discussioni? ». Cambiando negozio. + « Nel mio condominio — scrive il signor Mario di Asti — è stato collocato un impianto autoclave. Vorrei sapere come deve essere ripartita la spesa sia dell'installazione sia del funzionamento ». Secondo l'esperto la prassi è la seguente: « Ripartizione per millesimi per la spesa ■ dell'impianto e ripartizione per persona per il consumo di acqua unitamente al consumo di energia elettrica dell'autoclave ». * Lì signora Rita di Torino desidera l'indirizzo di un allevatore di canarini. « Avrei bisogno di chiedere qualche consiglio che non mi è stato dato né dal venditore né dai libri ». Gliene invieremo alcuni, bentile signora, con la speranza che le usino questa cortesia. Simonetta

Persone citate: Angelo Dragone, Cafasso, Maria B.

Luoghi citati: Asti, Dalmazia, Moncalieri, Torino