Re Feisal all'Egitto regala 600 miliardi "per i suoi sacrifici"

Re Feisal all'Egitto regala 600 miliardi "per i suoi sacrifici" Re Feisal all'Egitto regala 600 miliardi "per i suoi sacrifici" Il Cairo, 3 agosto. Fonti vicine al governo egiziano hanno confermato che ìe Feisal dell'Arabia Saudita ha deciso di donare all'Egitto un miliardo di dollari, oltre ad un prestito senza interessi di 500 milioni di dollari per finanziare i progetti di «ricostruzione rapida» del Paese annunciati dal presidente Sadat. Anche l'organo ufficioso del Cairo, Al Ahram, annuncia la donazione, affermando che essa è stata decisa dal sovrano saudita «come apprezzamento per i sacrifici fatti dal popolo egiziano che ha combattuto per conto della nazione araba» nella guerra di ottobre contro Israele. Al Ahram aggiunge che il dono costituisce «un contributo all'Egitto per i suoi progetti di ricostruzione e le esigenze del piano di urgente sviluppo, e per far fronte ad ogni strettoia cui l'Egitto possa trovars' di fronte per il grande onere della battaglia dell'arabismo e del destino». Il giornale preannuncia che la donazione sarà ufficialmente resa nota al termine della visita che re Feisal sta attualmente compiendo in Egitto. Sadat e Feisal hanno discusso oggi per oltre due ore della situazione politico-militare nel Medio Oriente, e hanno esaminato le prospettive di collaborazione economica fra i due Paesi. Il colloquio si è svolto a Alessandria, nel palazzo ex-reale «Ras el Tin», in riva al mare. I giornali del Cairo hanno scritto che argomento principale all'ordine del giorno è il coordinamento della politica interaraba in vista dell'eventuale ripresa dei negoziati di pace con Israele, a Ginevra, entro l'anno. II settimanale Akhbar el Yom, nel numero uscito oggi, afferma che l'Egitto ha preso tutte le misure necessarie, ed è in piena allerta, in vista di una ripresa della guerra, e in seguito alla notizia di un richiamo dei riservisti in Israele. Il giornale non aggiunge particolari, ma cita una recente dichiarazione del generale Abdel Ghani Gamassi, capo di stato maggiore delle forze armate egiziane, che ha detto fra l'altro: «La possibilità di una ripresa del conflitto è stata tradotta in piani, preparativi e addestramento». Da un'agenzia di stampa libanese intanto si è appreso che anche la Siria si è preparata a una ripresa della guer- j ra Suheil Sukaria, membro. della direzione del partito1 Baath siriano, ha detto oggi che la gvjrra si riaprirà ove Israele non evacuasse «tutte le terre arabe occupate». Sukaria ha inoltre affermato: «Noi non ricostruiremo una sola casa a Kvneitra, se Israele non si ritirerà da tutte le alture del Golan». I giornali del Cairo pubblicano oggi una uichiarazione del ministro delle Finanze, Abdel-Fattah, il quale ha detto che il governo, a quanto si prevede, spenderà circa 450 milioni di sterline egiziane (quasi settecento miliardi di lire italiane) entro la fine dell'anno per abbassare il costo della vita, e altri 320 (circa 480 miliardi di lire italiane) per stabilizzare i prezzi di certi generi essenziali, come il pane. Riferendosi alle spese militari il ministro ha detto: «Lo stanziamento per le forze armate non è stato toccato, in generale, ma, in alcuni settori è siato aumentato, perché la battaglia continua». (Ansa)

Persone citate: Abdel Ghani Gamassi, Fattah, Golan, Sadat