Detenuto studente aiutò i ribelli di Alessandria?

Detenuto studente aiutò i ribelli di Alessandria? La Procura ha aperto un'istruttoria Detenuto studente aiutò i ribelli di Alessandria? E' un siciliano di 45 anni che in questi giorni ha sostenuto gli esami all'istituto dei geometri - Furono uccisi cinque ostaggi (Dal nostro corrispondente) Alessandria, 3 agosto. Un detenuto studente, che assisteva alle lezioni nella casa penale di piazza don Soria ad Alessandria al momento della tragica rivolta di Cesare Concu, Domenico Di Bona ed Everardo Levrero, sarebbe stato d'accordo con i ribelli ed avrebbe collaborato con loro per la riuscita del piano. Si tratta di Gioachino La Duca, di 45 anni, un siciliano che frequentava l'istituto per geometri (ha sostenuto in questi giorni gli esami a Torino, dov'è stato trasferito nelle scorse settimane). Nei suoi confronti la procura generale, che ha avocato l'inchiesta sulla rivolta, ha aperto un'istruttoria. Gli imputati sono per il momento due, il La Duca stesso e il Levrero (Di Bona e Concu morirono, il primo sembra suicida, il secondo nel conflitto con le forze dell'ordine dopo l'uccisione di cinque ostaggi: l'assistente sociale Graziella Giarola, il dott. Gandolfi, il prof. Campi, il brigadiere Cantiello e l'appuntato Gaeta degli agenti di custodia). L'accusa è di concorso in omicidio aggravato, sequestro di persona, tentata evasione ed altri reati minori. Un rapporto nei confronti del detenuto studente era stato inviato nel maggio scorso dai carabinieri all'autorità giudiziaria. Si indicava l'ipotesi di un concorso del La Duca nella rivolta del 9-10 maggio scorso. Gli inquirenti, durante vari interrogatori, erano giunti alla conclusione che il La Duca aveva aiutato Concu, Di Bona e Levrero ad attirare nell'infermeria il brigadiere Cantiello e l'appuntato Gaeta, finiti tra gli ostaggi e poi «giustiziati» dal Di Bona durante l'ultimo attacco delle forze di polizia. In un primo tempo si era pensato che il detenuto studente fosse fuggito dall'aula scolastica per dare l'allarme. In effetti, invece di provocare l'intervento degli agenti di custodia per domare sul nascere la rivolta — difficile dire tra l'altro cosa avrebbero potuto fare di fronte ai detenuti armati, mentre gli agenti girano all'interno del reclusorio senza armi — ; il recluso avrebbe ottenuto ingannandoli con un pretesto che il brigadiere Cantiello e l'appuntato Gaeta salissero nell'infermeria dove vennero presi in ostaggio dal Concu. f. m.

Luoghi citati: Alessandria, Torino