Dionisi: tendini o pistoni?

Dionisi: tendini o pistoni? Un ridicolo "giallo,, per l'assenza dell'atleta agli assoluti Dionisi: tendini o pistoni? La versione ufficiale giustifica il mancato arrivo di Renato a Roma con un incidente meccanico alla sua auto - I pessimisti temono invece una "ricaduta" delle sue condizioni fisiche - Mennea a Viareggio contro Williams - Pamich (41 anni) vuole un posto in Nazionale (Dal nostro inviato speciale) Roma, 2 agosto. Non eia questione di tendini ma di pistoni. Il nuovo • caso Dionisi » va, anzi andrebbe, interpretato non in termini clinicoterapeutici ma meccanico-automobilistici: ieri Renato si era messo al volante per raggiungere Roma, ma un incidente alla sua vettura (un pistone rotto) lo ha bloccato all'lnclrca a metà strada. Così invece di passare il pomeriggio sulla pedana del salto con l'asta allo stadio Olimpico, Renato è rimasto per un po' sull'autostrada, poi è tornato a casa sua a Riva del Garda. Questa è la spiegazione ufficiale da parte della Fidai sull'assenza di un atleta che pare condannato, oltre che a soffrire fisicamente, a trovarsi al centro di contorti - gialli » che in tanti si divertono a ricamargli addosso. Ieri lo aspettavano tutti perché confermasse in gara l'ottimo stato fisico evidenziato in allenamento ma quando si è visto che Dionisi non era In pedana subito sono nate ipotesi su - ricadute » del vecchio malanno ai tendini. E' un argomento sin troppo facile, visto che quando si è nelle condizioni di Dionisi (operato due volte pochi mesi fa) e nel • mestiere • di Dionisi .che le gambi usa non per andare in ufficio na por correre e saltare quasi ti..ti i giorni) una certa dose di dolorinl - di ritorno » va sempre mes sa in preventivo. Si era pensato addirittura che Renato fosse segretamente partito per la Finlandia, dove è stato operato, per farsi controllare dal suo chirurgo: una specie di - tagliando » per i tendini, come si usa con le automobili. Tutto questo in assenza di una versione ufficiale, che aggiunta a ridicoli precedenti (poche settimane fa, a Firenze, un allenatore federale ci parlò dettagliatamente di un infortunio toccato a Dionisi, con relativa distorsione alla caviglia: invece Renato stava benissimo, aveva appena finito le prove attitudinali all'lsei) dava poco credito anche alla versione del professor Jelli che parlava di -imbottigliamento» nel traffico per giustificare il ritardo di Dionisi. Oggi è venuta fuori la faccenda del pistone, stamattina c'è stata una telefonata di Dionisi in Federazione per tranquillizzare tutti ed escludere problemi per il futuro. La storia è probabilmente vera, certamente divertente, indubbiamente rivelatrice di un certo clima esistente nel grande carrozzone della nostra atletica dove ogni giorno aumentano ripicche e sospetti, accuse e controaccuse progetti di rivoluzione e tentativi di alleanze. Una cena «di gruppo» può venire interpretala come sicura base per una sommossa, l'arrivo di un tranquillo signore a nome Parodi (che fa il giornalista di professione e il cestita per divertimento) fa pensare ad un pericoloso -avvicinamento» a certi ambienti dell'atletica da parte del presidente Parodi della Federnuoto. Storielle all'italiana, su cui si costruisce poco o nulla, ma che fanno diventare sempre più necessaria una chiarezza di propositi invece latente un po' in tutti. Per fortuna le gare portano notizie molto migliori delle lunghe sedute dialettiche « di contorno ». Notizie ottime per Mennea, tornato in edizione olimpica anche per quel che riguarda la fiducia nei propri mezzi: - Pochi mesi fa sembrava che il mondo fosse crollato addosso a me — diceva ieri sera Pieretto — adesso è cambiato tutto, sono pronto per correre 100 e 200 metri, più la staffetta, agli europei e magari per vincere ». Peccato che Mennea abbia un tono dì voce sempre dimesso, una dizione non proprio tonante: in questi giorni avrebbe bisogno della voce di Vittorio Gassman per gridare a tutti la sua ritrovata sicurezza. Non può pre- stargliela (la voce) il suo trainerconsigliere Vittori, che la perde ogni sera in aggressivi discorsi per spiegare caratteristiche e programmi del suo pupillo: Vittori è un personaggio scomodo ma in campo ci sa fare e può gonfiare il petto per questa -resurrezione » di Mennea che rivedremo mercoledì prossimo a Viareggio, impegnato contro Steve Williams in una volata sui 100 metri che non spaventa la nostra • Freccia del Sud ». E' tornata a correre e vincere — secondo copione — pure Paola Pigni, del resto ancora un po' preoccupata per le sue condizioni fisiche e per la parte di preparazione forzatamente saltata. Paoletta ha ottenuto I richiesti tempi minimi per partecipare agli europei e adesso può costruire con fiducia la base d'appoggio per puntare ai primissimi posti. Non è stato il suo, un rientro col - boom » come quello di Mennea ma è sicuramente positivo. Adesso si comincerà a parlare di - formazione » per gli europei e dei relativi criteri (selezione qualitativa o • a larghe linee » ?). C'è già una situazione originale, legata ad Abdon Pamich, quarantunenne • vecchia gloria » della marcia, protagonista di un patetico rientro agli assoluti: « E' stata mia figlia Tamara a convincermi di riprendere le gare: sono andato a trovare mia moglie al mare, ho fatto un buon allenamento in salita, di dodici chilometri, e ho deciso di presentarmi alla partenza a Roma » racconta Pamich, il quale dieci anni dopo la vittoria olimpica di Tokio è arrivato terzo nei 20 km ai campionati italiani. Dopo l'arrivo, tutto soddisfatto, ha detto: « Sto benissimo, voglio partecipare agli europei e chiedo il posto in squadra ». Ora succede che il posto dovrebbe toglierlo a Bellucci, diciottenne • speranza ■■ della marcia, arrivato quarto, giusto dietro di lui: e la scelta non è facile, anche perché può assumere significati simbolici (giovani o vecchi?) dunque complessi. Antonio Tavarozzi

Luoghi citati: Finlandia, Firenze, Riva Del Garda, Roma, Tokio, Viareggio