Il caro-vita e l'edilizia di Mario Salvatorelli

Il caro-vita e l'edilizia I nostri soldi Il caro-vita e l'edilizia Il sistema di annunciale ogni mese l'aumento del costo della vita, non solo rispetto al mese precedente (in giugno su maggio, per esempio), ma anche in confronto allo stesso mese dell'anno prima (in questo giugno sul giugno 1973), quindi in dodici mesi, è corretto, da parte degli addetti ai lavori di statistica. Dannoso, invece, è l'uso e l'abuso che se ne fa nei confronti dell'opinione pubblica, tanto da dare l'impressione che ogni volta si tratti di aumenti del 16-17 per cento, quando invece si tratta dell'I o del 2 per cento, sempre pesante, ma non catastrofico. So bene che la possibilità di fare un bel titolo, di richiamo, e una tentazione più irresistibile di quelle di Sant'Antonio, che pur sembra siano state eccezionali, ma cos'i non si contribuisce certo alla lotta contro l'inllazionc. Ormai le cosiddette « leggi economiche » sono state tutte — o quasi — smentite, ridicolizzate dai fatti, meno una. quella cioè che in economia basta credere tutti che una cosa avvenga, e questa avviene, come, appunto, l'inflazione. Uno dei simboli di questa « inflazione da psicologia », più pericolosa delle inflazioni classiche, da domanda o da costi, sono gli immobili. Se il prezzo chiesto per una casa passa da 20 a 50 milioni nel giro di un anno o due, quello di un terreno da 300 a 800 mila lire al metro quadrato, i nuovi prezzi non rappresentano certo un effettivo valore della casa o del terreno, ma l'attesa inflazionistica, temuta o sperata, secondo la parte dalla quale è vista (tra parentesi, in Francia e in Gran Bretagna gl'immobili sono attualmente in forte ri basso). Sembra incredibile che, in questa situazione, si faccia poco o nulla per mettere all'ombra questo sensibile termometro del valore della moneta che e l'immobile e al tempo stesso offrire, con il rilancio dell'edilizia, occasioni di lavoro ai disoccupati presenti e previsti nel prossimo futuro. Sono dieci anni che l'edilizia è in crisi, che si sta muovendo alla velocita di 200.000 appartamenti all'anno, e anche meno, quando il mercato ne assorbirebbe mezzo milione, se ci fossero del tipo richiesto e a prezzi ragionevoli. In queste condizioni, invece, mantenendo bassa l'offerta di fronte alla domanda potenziale, si contribuisce alla speculazione, al caro-immobili, in definitiva al caro-vita. Meritano pertanto di essere segnalate tutte le iniziative che possono contribuire allo sblocco dell'edilizia, certo assai più efficace del blocco degli affitti. Una di queste iniziative, la più massiccia e la più recente, è quella dell'Ispredil — Istituto promozionale per l'edilizia — che ieri ha presentato al ministero dei Lavori Pubblici le prime domande di operatori privati, per un totale di circa 40.000 vani, corrispondenti a diecimila appartamenti, che dovrebbero sorgere in Piemonte, Lombardia, Veneto e Lazio, nell'ambito dell'edilizia convenzionata. L'Ispredil è una società per azioni, costituita recentemente dall'Ance (Associazione nazionale costruttori edili) e dalle associazioni locali di categoria, allo scopo, principale ma non unico, di rilanciare l'edilizia abitativa, favorendo una ristrutturazione del sistema industriale, con « economie di scala » (maggiori dimensioni delle iniziative, costi minori) e metodi di costruzione più razionali. Quello degli alti costi di costruzione è uno dei maggiori ostacoli alla soluzione del problema della casa. A fine 1975, mentre il costo della vita in Italia era salilo del 56 per cento rispetto al '66, la costruzione di un fabbricalo residenziale era rincarata dell'82 per cento. Nel periodo più recente, dal giugno 1975 al giugno scorso, mentre il costo della vita è salito del 17,1 per cento, il costo di costruzione è aumentato del 29-30 per cento (con punte, per quanto riguarda i materiali, del 68 per cento per il legname e del 77 per i metalli). Per contenere questi costi l'Ispredil, oltre a puntare sulla ristrutturazione industriale, ha scelto la via della edilizia convenzionata, portando gli operatori e i risparmiatori privati ad agire nelle aree della legge 167 e ad usufruire dei mutui agevolati. Il discorso è questo: la casa è più « economica » se alcune componenti del suo costo sono a prezzo politico, in primo luogo le aree, in secondo luogo il credito. La legge per la casa del 1971 prevede che i privati possano ottenere «in diritto di superficie», cioè in affitto per 99 anni, le aree della legge 167 (a prezzi praticamente agricoli) e godere di mutui agevolati al 3 per cento sui tre quarti del valore dell'immobile. L'Ispredil calcola che a questo scopo siano giacenti 8 miliardi di contributi, capaci di mobilitare 160-180 miliardi di iniziative, pari appunto ai 10.000 appartamenti circa per i quali ora l'istituto ha chiesto di ottenere la « licenza di costruire ». Non è certo, questa dell'Ispredil, un'iniziativa sufficiente a sbloccare la crisi dell'edilizia, ma può essere un buon contributo, superiore, per esempio, a lutto l'intervento pubblico nel settore della casa, che l'anno scorso è stalo di 150 miliardi. L'essenziale è muoversi, per calmierare il mercato degli immobili, aprire cantieri in numero superiore a quelli che stanno chiudendo o minacciano di chiudere, favorire l'accesso alla casa delle famiglie economicamente più deboli. Con l'edilizia convenzionala, anche chi non abbia più di 5 milioni in contanti, ci può pensare. Mario Salvatorelli

Luoghi citati: Francia, Gran Bretagna, Italia, Lazio, Lombardia, Piemonte, Veneto