I capitali all'estero con le assicurazioni di Giuseppe Alberti

I capitali all'estero con le assicurazioni Una nuova forma di contrabbando I capitali all'estero con le assicurazioni "giro" di una ventina di miliardi annui con la Svizzera Un Le polizze con società straniere vengono stipulate nel nostro Paese con il permesso della legge - I vantaggi che offrono Esiste un «contrabbando» anche per le assicurazioni, o, più esattamente, un traffico clandestino che, sia pure in modesta misura, contribuisce alla fuga dei capitali verso l'estero, soprattutto verso la Svizzera. Esistono polizze che, in frode alla legge, vengono stipulate nel nostro Paese. Naturalmente è impossibile dare delle cifre precise, perché si tratta di operazioni clandestine, ma da un'indagine campione presso alcuni esperti si è appreso che il contrabbando assicurativo, quasi tutto concentrato nel «ramo vita» e «capitalizzazione» (in qualche caso anche infortuni), inciderebbe per il 5 per cento circa sul giro di affari di questo settore assicurativo che, nello scorso anno, è stato di 386 miliardi di lire. E' un «giro» dunque, di, una ventina di miliardi di lire. Di fronte al fenomeno più vasto della fuga dei capitali (secondo la Tribune de Genève, verrebbero esportati in Svizzera 6 miliardi di lire al giorno, cioè 2190 all'anno), si tratta di una voce modesta: essa è però in costante aumento e le cause che la determinano potrebbero, almeno in parte, esser eliminate. Come è noto, la nostra legge consente alle compagnie straniere di operare solo se hanno una rappresentanza autorizzata in Italia, conformemente alle leggi italiane e in valuta del nostro Paese. Al primo posto tra i motivi che inducono taluni agenti ad offrire polizze svizzere, con premi e capitali conteggiati in franchi e secondo le condizioni normative esistenti nella Confederazione, vi è la stabilità del franco: il balzo compiuto da questa moneta negli ultimi anni, rivalutando enormemente i « capitali assicurati » rispetto alla lira italiana, è una delle ragioni che nano provocato questo boom in Italia, allargando di molto il giro di affari. Anche in Italia esistono clausole di adeguamento dell'assicurazione vita al mutato valore della lira: in tempi di rapida svalutazione, però, queste clausole sono del tutto insufficienti e il migliorarle, rendendole almeno adeguate agli indici ufficiali dell'Istat, sarebbe un provvedimento che frenerebbe l'interesse per la polizza straniera. Vi sono, però, altri motivi strettamente «tecnici», che sono validi anche prescindendo dal problema della maggior solidità del franco svizzero. In Italia, il tasso di interesse su cui si basa il calcolo di quasi tutte le «polizze vita» è fermo tuttora al 3°/o (sia pure composto), assolutamente inadeguato non solo al momento eccezionale che il credito sta attraversando in questo momento, ma anche ai più modesti interessi registrati nella realtà bancaria da decenni a questa parte. Lo stesso «interesse legale», quello fissato nelle sentenze dei tribunali, è del 5 per cento. E' chiaro che, se una polizza di «capitalizzazione» oppure una «polizza vita» vengono calcolate con un tasso di interesse più favorevole, l'assicurato ha tutto da guadagnare. Ma vi è un altro importante elemento che influisce sul calcolo di una assicurazione di tal genere: il premio viene stabili'.o in base all'età dell'assicurato e, secondo calcoli statistici, sull'età media probabile dell'uomo. Da noi si utilizzano, in genere, calcoli di «vita probabile» che risalgono a decenni orsono: l'Inps, nel calcolare le rendite vitalizie, segue ancora la tabella del Regio Decreto 9 ottobre 1922, e la stessa tabella viene applicata normalmente dai tribunali italiani, nello stabilire gli indennizzi. Le Compagnie private, in genere, fissano le tariffe sul censimento di alcuni decenni fa; ma è noto che, da allora ad oggi, la durata della vita umana si è notevolmente allungata, e le Compagnie elvetiche, sulla base di statistiche recenti, offrono, quasi sempre, delle condizioni più vantaggiose anche sotto questo aspetto. Il contrabbando verrebbe molto ridotto, se si riducesse il costo delle nostre polizze, adeguandole ai criteri europei, quanto a tassi di interessi e statistiche della vita media. Giuseppe Alberti

Luoghi citati: Italia, Svizzera