Bis di Pigni e Mennea

Bis di Pigni e Mennea Conclusione a Roma per l'atletica Bis di Pigni e Mennea Sui 3000 metri Paoletta ha ottenuto il "minimo" per gli europei - Nei 100 il velocista pugliese ha realizzato un validissimo 10" 18 - L'astista Dionisi non si è presentato: forse bloccato dal traffico nel viaggio (Dal nostro inviato speciale) Roma, 1 agosto. £' sfarà la giornata delle conferme per Pietro Mennea e Paola Pigni. Con sicurezza e puntualità I due « campioni ritrovati » della nostra atletica hanno latto il «6/s» conquistando un secondo titolo in questi assoluti: per Mennea quello dei 100 metri (dopo i 200), per la Pigni quello dei 3000 (dopo i 1500). Invece niente Dionisi, atteso invano sino a pomeriggio inoltrato, per la gara dell'asta. Renato non si è visto, dicono che sia partito regolarmente in auto da Riva del Garda, per raggiungere Roma e sia poi rimasto « imbottigliato » da un ingorgo di trai-1 fico sull'autostrada, anche se qua/cimo faceva ipotesi pessimistiche sulle sue condizioni di salute. Peccato, anche perché i nostri atleti sembrano avere tutte le sfortune: si pensi che il saltatore Vecchiatto è stato morso qualche giorno fa da un cane e ieri ha dovuto gareggiare con un piede gonfio. Niente di nuovo, tutto di buono, sul conto di Mennea e Pigni, anche a livello cronometrico. Perché Paoletta ha ottenuto l'ambito » minimo » per gli europei sui 3000 metri, vinti in 9'08"97 e Pietro ha ricavato un validissimo 10"2 (per la precisione 10"18, dopo il 10"27 della semifinale) sui 100, malgrado una partenza poco efficace. Infatti Mennea ha dovuto alzare II ritmo della sua azione per rimontare, inseguendo Guerini, uscito velocissimo dai blocchi: soltanto nel finale l'azione di Mennea ha raggiunto il livello migliore e ne è risultata una scontata vittoria per il nostro sprinter. SI sono viste gare assai combattute, come i 400 metri che hanno offerto un finale emozionante, con tre atleti a lare volata, poi divisi da appena 4 centesimi di secondo nell'ordine d'arrivo (primo Di Guida davanti a Puosi e Borghi); altre assai noiose, come il salto con l'asta, sminuito nei suo1 contenuti dall'assenza di Dionisi, che non si è presentato a Roma, e dalla scarsa vena di Fraquelli (per vincere gli è bastato arrivare a quota 5 metri). Altre ancora piene di record personali, cioè miglioramenti in decimi di secondo, ai quali non deve essere estranea una taratura del cronometraggio elettronico, da molti sospettata fin da ieri: comunque vanno sottolineati I 50"07 di Ballati sul 400 ostacoli, e I 2'07"52 sugli 800 della giovane Gabriella Dorio, uscita in fretta dall'elenco dei nostri malati (aveva subito nientemeno che una frattura ad una gamba) per risalire a livelli notevoli. Se la Dorio è la migliore delle nostre ragazzine. Michele Arena, siciliano dell'Atletica Palermo, nato a Piazza Armerina 21 anni la, è l'autentica rivelazione del fondo maschile. Oggi è arrivato secondo sui 10 mila metri, dietro a Cindolo, dopo essere stato quarto l'altro ieri sui 5 mila. Pensare che l'anno scorso figurava soltanto al quarantanovesimo posto nella graduatoria nazionale dei 3 mila siepi e che ha ottenuto soltanto in extremis / « minimi » per partecipare a questi campionati che l'hanno poi lanciato come protagonista di vertice. In pista Arena si è fatto notare per la sua azione sciolta ed efficace, per la sua tattica coraggiosa: ha condotto infatti oggi fino al nono chilometro, per cedere poi nel finale al più esperto Cindolo, che gli ha rivolto sinceri complimenti. Arena si distingue anche per il suo cappellino che ricorda quello del famoso americano Wottle, Gli applausi più caldi sono andati di sicuro ad Abdon Pamich, terzo nei 20 km. di marcia, a 41 anni di età, come dire vent'annl dopo il suo esordio In maglia azzurra: non ha vinto ma ha preceduto Bellucci, uno junior col quale forse sarà in ballottaggio per un posto in squadra ai prossimi campionati europei. Per queste gare conclusive gli - assoluti » hanno avuto in tribuna un illustre ospite d'onore. Il ministro degli Esteri, Aldo Moro che, del resto, è un frequentatore abbastanza assiduo dello Stadio olimpico. Antonio Tavarozzi

Luoghi citati: Palermo, Piazza Armerina, Riva Del Garda, Roma