Compete a Pinochet la decisione finale per i quattro condannati a morte in Cile di Livio Zanotti

Compete a Pinochet la decisione finale per i quattro condannati a morte in Cile Dopo la tremenda sentenza della Corte marziale Compete a Pinochet la decisione finale per i quattro condannati a morte in Cile Per l'ex presidente del Banco Centrale, il p. m. aveva chiesto l'ergastolo, ma gli è stata inflitta la condanna capitale - L'impossibile lotta degli avvocati difensori, che hanno contestato l'illegalità del processo (Dal nostro inviato speciale) Santiago del Cile, 31 luglio. Ieri, sono stati condannati a morte quattro dei sessantasette militari e civili processati dalla corte marziale della forza aerea cilena con l'accusa di «tradimento alla patria», per atti compiuti durante il governo di «Unità popolare». La condanna capitale è stata pronunciata per l'ex presidente della «Banca dello Stato», il socialista Carlos Lazo, per il quale lo stesso pubblico ministero aveva chiesto l'ergastolo, e per tre militari, il colonnello Ernesto Galaz Guzman, il capitano Raul Vergara Meneses, il sergente Belarmino Constanzo Merino, tutti degradati subito dopo l'arresto, nell'ottobre dell'anno scorso. Tra i condannati, vi sono l'ex senatore socialista Erick Schnake e numerosi ufficiali, sottufficiali e soldati dell'aviazione, che insieme avrebbero costituito, secondo il tribunale militare, una rete spionistica inserita nelle forze armate, per informare il governo di Salvador Allende e i partiti di «Unità popolare». Adesso le possibilità che i condannati a morte si salvino sono legate alla decisione «assolutamente di coscienza» che prenderà nelle prossime settimane il generale dell'aviazione José Berdichewskyseober, capo del comando di combattimento dell'aviazione. E' questo alto ufficiale, infatti, che ha la possibilità di mantenere, aumentare o confutare tutte le condanne. Dopo di lui, soltanto il capo dello Stato, generale Augusto Pinochet, potrà intervenire sulle sentenze, ma soltanto per ridurle. L'ex capitano Raul Vergara è stato accusato durante il processo dal pubblico ministero dell'aviazione, generale Orlando Gutierrez, di « delitto di alto tradimento e promozione della rivolta », L'avvocato difensore dell'ufficiale, Horacio Carvajal, ha posto alcune obiezioni, facendo notare « che le accuse o gran parte di esse si basavano sulle informazioni estremamente incerte ricavate da documenti semibruciati recuperati sulla pubblica via e ai quali non è possibile attribuire alcuna legittimità ». L'avvocato Carvajal, come tutti gli altri difensori, prima di discutere i fatti dei quali i propri difesi venivano accusati, hanno obiettato la logica seguita dalla pubblica accusa, sostenendo che questa è contraria ai principi elementari del diritto per applicare con effetto retroattivo la legge e i decreti che fissano la pena capitale. Ma i loro argomenti sono stati totalmente respinti. Senza alcun sospetto, il tribunale si è richiamato alla giurisprudenza stabilita con i celebri casi dei processi Dreyfus e Rosemberg, « i quali — è spiegato nel dispositivo di sentenza — furono giudicati per il delitto di tradimento della patria senza che vi fosse una guerra in atto, rispettivamente tra Francia e Germania, nel primo caso, e tra Stati Uniti e Unione Sovietica, nel secondo ». Infine, la corte marziale ha stabilito che il concetto di « stato di guerra » può essere applicato anche all'interno, poiché nella guerra moderna è quasi impossibile identificare il nemico nella prima fase del conflitto. « Il nemico oggi — spiega ancora la sentenza — può stare infdtrato in seno alla nostra società anche come una linea ideologica che deve essere perfettamente scoperta e spiegata se si vuole determinare l'avversario contro il quale sarà necessario dirigere l'azione propriamente militare ». Tre degli imputati non hanno potuto assistere alla conclusione del processo: il generale Alberto Bacelet e José Espinoza, un alto funzionario dello Stato, sono morti in prigionia durante l'istruttoria; l'ufficiale di aviazione Pedro Zunini Silva è impazzito inseguito agli interroga- ; tori. Gli atti relativi ai primi due sono stati archiviati, il terzo caso è stato stralciato dai fascicoli processuali, « provvisoriamente » si dice. Livio Zanotti

Luoghi citati: Cile, Francia, Germania, Santiago, Stati Uniti, Unione Sovietica