Mennea, atteso ritorno

Mennea, atteso ritorno Atletica tutta italiana agli "assoluti,, di Roma Mennea, atteso ritorno Oggi sui 200 metri riprende a correre dopo una serie di guai - All'Olimpico si gareggia anche in vista dei campionati europei di settembre - Giovani all'esame Arriva una cartolina dal Terminillo: ■ MI alzo, cammino, ma non corro * con firma Franco Arese. La frase è la sintesi della situazione fisico-clinica dello scrivente, Illustrissimo malato dello sport italiano, ma può anche esprimere lo « status » di gran parte della nostra atletica, decisamente convalescente. I malati sono tanti, più o meno recuperabili, Intenzionati a « correre » — come vorrebbe fare Arese — ma bloccati da guai a go-go. Adesso, a metà circa della stagione agonistica, arriva una verifica molto attesa e molto importante: una specie di consulto definitivo per la salute dei nostri atleti, con i tempi e le misure usati come termometro. Chi sta veramente bene lo saprà a Roma, da oggi a giovedì, nei campionati assoluti, festa tutta italiana della parrocchia atletica, solitamente caratterizzata da focose risse dialettiche ed ora esaltata dalle condizioni particolari che ne fanno un ultimo, decisivo ■ test » prima degli europei. Tre giorni di gara, trentuno titoli da assegnare. E le carte vanno giocate scoperte, senza possibilità di « bluff ». Chi è assente — Arese, Del Buono, Fiasconaro — può almeno augurare agli altri in attesa di verifica che la ripresa sia valida e decisa. Chi si presenta con infinite dosi di rabbia accumulate nell'attesa — Mennea, Dlonisi, la Pigni — sa di non poter sbagliare la mossa ora che manca poco più di un mese ai campionati d'Europa che dal 1° all'8 settembre occuperanno le stesse piste e pedane dell'Olimpico. Per molti l'esame sarà multiplo, visto che quest'anno per la prima volta ogni aleta potrà Inseguire più di un titolo così da incrementare il contenuto tecnico (e magari polemico) di gare che proporranno duelli significativi. Il ritorno più atteso è quello di Mennea. E' stato fermo per mesi, subito dopo le Universiadi (vittoriose) di Mosca cominciò ad accusare disturbi fisici, il 15 settembre venne battuto a Napoli da Benedetti ed Ararne. Poi basta con le gare. Ci fu l'attesa di una diagnosi non facile, raggiunta attraverso decine di pareri medici e definita dal prof. Lattanzi, presidente della sua prima società (l'Avis Barletta): Infiammazione delle fibre muscolari che convergono al pube, tanto grave da provocare una decalcificazione, con minuscole fratture. Iniezioni, applicazioni e pastiglie. Un inverno amarisslmo, una primavera difficile con allenamenti sostenuti e speranze tentennanti. Quindi nuovi colpi violenti della sorte, i muscoli adduttori delle gambe che dolgono e provocano un ulteriore rinvio. Ad aprile Pietro aveva detto: « Quest'anno riparto da zero, dimenticatevi della mia medaglia di bronzo olimpica •. Oggi farà il primo passo, con gli auguri di tutti: alle 18,45 si presenterà al via nelle batterie dei 200 metri, stringerà la mano a quel Benedetti che ha splendidamente recitato la parte del vice (o dell'anti?) Mennea. Poco dopo ci saranno da correre le semifinali, e domani sono in programma i 100 inetri: Pietro è pronto a « doppiare > l'impegno, con la spinta del suo allenatore Vittori uscito volontariamente dallo « staff » tecnico federale ma rimasto al fianco dell'atleta fra una spirale di polemiche. « Mennea è In grado di sopportare più che bene questo esame degli assoluti. Settembre è vicino, ma siccome In allenamento Pietro si è impegnato con la massima grinta secondo me siamo in tempo per rifinire la lase tinaie della preparazione e poi per provare a vincere I 200 metri agli europei ». Doppio Impegno anche per Paoletta Pigni (oggi I 1500, giovedì i 3000), obbligata a rallentare II ritmo dei suoi allenamenti e a diradare gli appuntamenti agonistici negli ultimi mesi. E aspettiamo con fiducia Dlonisi, così pieno di vitalità da gareggiare a volte pure nel getto del peso o nel salto in lungo per dimenticare meglio l'incubo del suoi ten¬ dini che lo fanno spesso soffrire e talvolta urlare. Non aspettiamo invece Fiasconaro, sempre più pessimista e addirittura intenzionato a fare le valigie per tornarsene in Sud Africa (potrebbe deciderlo proprio in questi giorni, dato che le sue possibilità di recupero diminuiscono anzi che aumentare). E aspettiamo i giovani, qualcuno di quegli « azzurrini che hanno centrato una brillante vittoria su Francia e Spagna con tanto di acuti (Diana nemmeno diciottenne 21 "1 sui 200, Maffi e Veglia 7,50 e 7,45 nel lungo). Le forze nuove non mancano all'atletica azzurra, sono ancora acerbe per sostituire i grandi malati ma possono dare forza e fiducia a tutto il « clan >. Pietro Mennea riparte dopo la lunga sosta forzata

Luoghi citati: Barletta, Europa, Francia, Mosca, Napoli, Roma, Spagna, Sud Africa