Trame nere: nuovi collegamenti fra Rosa dei venti e Fumagalli ? di Giuliano Marchesini

Trame nere: nuovi collegamenti fra Rosa dei venti e Fumagalli ? Dopo i mandati di cattura contro nove indiziati Trame nere: nuovi collegamenti fra Rosa dei venti e Fumagalli ? Fra i colpiti dal provvedimento (per "cospirazione politica mediante associazione") il tenente colonnello Amos Spiazzi e l'industriale genovese Piaggio (Dal nostro inviato speciale) Padova, 29 luglio. Da Brescia a Padova, le indagini sulle trame sovversive dei fascisti avanzano a ritmo sostenuto. Ora è toccato al giudice istruttore Giovanni Tamburino adottare nuovi provvedimenti: quelli che coinvolgono nove personaggi protagonisti dell'inchiesta sull'associazione nera «Rosa dei venti». Altri mandati di cattura per una diversa, pesante accusa: cospirazione politica mediante associazione, che prevede una pena dai 5 ai 12 anni. Ne devono rispondere il tenente colonnello Amos Spiazzi, Roberto Cavallaro, Eugenio Rizzato, Giancarlo De Marchi, Sandro Rampazzo, tutti rinchiusi da un pezzo nel carcere padovano; poi il generale della riserva Francesco Nardella, Elio Massagrande, Dario Zagolin, che sono latitanti, e ancora Andrea Ma. rio Piaggio, l'industriale genovese settantatreenne sospettato per un dirottamento di fondi verso le casse del neofascismo. La posizione di Andrea Mario Piaggio è sospesa ad un filo. L'ingegnere era già stato colpito da un mandato di cattura, emesso il 30 marzo scorso dal giùdice istruttore di Padova, ma le sue precarie condizioni di salute sconsigliarono di condurlo in carcere. Il magistrato aveva quindi ordinato la sospensione del provvedimento. Ma adesso piomba sulle spalle di Andrea Mario Piaggio un altro ordine di arresto. Quale sorte gli toccherà, questa volta? Secondo le indiscrezioni, l'industriale sarà convocato questa settimana a palazzo di giustizia di Padova. Poi, probabilmente, verrà sottoposto ad alcuni esami medici: se il controllo stabilirà che Piaggio è in grado di sopportare la prigione, allora sarà data immediata esecuzione al mandato. L'inchiesta sulla «Rosa dei venti» è lunga e complessa, si è sviluppata fin qui attraverso una serie di clamorose vicende. Giovanni Tamburino, magistrato tenace, tira diritto per la strada intrapresa. I nuovi provvedimenti adottati dal giudice istruttore, a quanto pare, hanno un significato che va oltre quello strettamente giuridico. Si dice che siano anche il risultato dei viaggi compiuti in quest'ultimo periodo dal magistrato padovano, per scoprire altre diramazioni di questa nera organizzazione sovversiva, cercare di penetrare nei sotterranei attraverso i quali scorrevano i finanziamenti per le trame del neofascismo. Soprattutto, torna alla mente la visita di Giovanni Tamburino ai magistrati bresciani che si stanno occupando dell'inchiesta sulle «Squadre di Azione Mussolini» che facevano capo a Carlo Fumagalli, sui piani terroristici con i quali si sarebbe preparato un «golpe» all'italiana. Questa trasferta di Tamburino a Brescia consolida il sospetto di cui avevamo già parlato: un collegamento tra la «Rosa dei venti» e l'organizzazione neofascista lombarda. Secondo quanto si può sapere, l'attività della «Rosa dei venti» spaziava dal Veneto alla Versilia, alla Venezia Giulia, si spingeva sino alla Valtellina, dove il Mar era di casa. Tra l'altro, pare che uno dei camerati rinchiusi nel carcere di Padova abbia cono¬ a a a i o ¬ sciuto un certo «Jordan». E sappiamo che questo era il nome di battaglia di Carlo Fumagalli, l'uomo del «Movimento di Azione Rivoluzionaria» che sognava ad occhi aperti l'avvento di una dura «repubblica presidenziale». Giuliano Marchesini

Luoghi citati: Brescia, Padova, Veneto, Venezia Giulia