Perché solo nel pomeriggio aperte le piscine comunali?

Perché solo nel pomeriggio aperte le piscine comunali? Perché solo nel pomeriggio aperte le piscine comunali? Sono quattro, affollate quotidianamente da circa diecimila "bagnanti" - L'altr'anno funzionavano anche al mattino - Ora, con la riduzione d'orario, devono spesso respingere la gente - Proteste dei giovani Chi non ha lasciato la città vorrebbe trovare sfogo all'afa opprimente in piscina persone che — anche se non hanno vere e proprie ristrettezze economiche — devono far quadrare il bilancio familiare, limitando le spese «voluttuarie». Venti-trent'anni fa c'era il «Sangon sur mer» come valvola di sfogo, deliziosa spiaggia fra arbusti e limpido scorrer d'acque. Oggi il Sangone-cloaca respinge anche i pesci più coriacei, non soltanto i potenziali bagnanti. Il Po azzurroinvitante, è rimasto solo nelle cartoline a colori, che pietosa- mente violentano la realtà Quattro piscine comunali («Lido Torino», «Stadio», «Sempione», «Pellerina») potrebbero far da surrogato al mare lontano e ai fiumi vicini, ma super-inquinati. I «clienti» delle piscine non son pochi: bambini, ragazzi, adulti, in misura di 10 mila al giorno di questi tempi accorrono ai bordi delle otto vasche scoperte, che in vari punti della città il municipio mette a disposizione. I prezzi sono accessibili, dalle 250 alle 350 lire a testa. Gli orari d'apertura, invece, non rispondono ad alcun criterio logico. Una lettera firmata da dodici ragazzi sottolinea quello che è un problema sentito da molti, giovani e non più giovani: «L'altr'anno alle 10,30 le piscine erano già aperte. Ora bisogna aspettare le 12 o l'una meno un quarto, a seconda del complesso, per fare una nuotata. Inoltre c'è spesso la coda, di pomeriggio. Le piscine chiù dono i battenti se sono al "tutto esaurito". Spesso capita. Fa rabbia vedere tanta gente in attesa che qualcuno sfolli, per poter a sua volta entrare a far il bagno. Non sarà mica diventato un lusso da nababbi anche questo della pi scina comunale? Noi non siamo "figli di papà" e per l'estate non ci rimane altro svago. Perché hanno voluto punirci, chiudendo al mattino? ». Difficoltà di organico sarebbero alla base della limitazione d'orario. Si è appreso che le piscine comunali non hanno abbastanza personale generico (dipendenti per le pulizie, per 1 servizi di sorveglianza negli spogliatoi ecc.). Se è veramente cosi, va messo in evidenza un difetto di organizzazione e di programmazione da parte dell'assessorato competente. Non si può credere che di fronte a una piccola difficoltà, evitabile con un po' d'impegno, i responsabili siano stati spinti alla soluzione più ovvia e facile: una riduzione dell'orario di apertura. Scontentando una gran massa di cittadini, che chiede semplicemente di fare una nuotata senza sottostare a «code» o rigidi «turni» orari. ★ ★ La Provincia ha vietato, su richiesta del Parco nazionale del Gran Paradiso, il transito ai motocicli sulla strada del Nivolet nel tratto Chiapili-Nivolet. Il provvedimento è inteso a tutelare l'ambiente naturale e la tranquillità della fauna locale. Ieri il sindaco di Ceresole Rea¬ le, cav. Bernardo Guglielmo, ha inviato ai giornali e alle autorità una lettera sorprendente. In essa protesta contro il divieto e fa presente che sono stati istituiti: « due soli posteggi per auto, in località Serrù e Nivolet ». CiL avrebbe creato nella popolazione, nei turisti e villeggianti « un senso che può essere definito dì disgusto ». Dopo aver ricordato le difficoltà, i sacrifici e le privazioni degli abitanti, il sindaco ha scritto: « Questo iniquo provvedimento compromette quel poco e breve benefìcio che un debole turismo avrebbe portato nel periodo estivo; evidentemente l camosci, gli stambecchi e le marmotte contano di più delle persone ». Bagno vietato al mattino. Migliaia di torinesi che non sono andati in vacanza hanno avuto la sgradita sorpresa delle piscine comunali che funzionano a «mezzo servizio», non a «tempo pieno» come l'altr'anno. Per una nuotata rinfrescante o un tuffo, bisogna aspettare che sia suonato mezzogiorno: prima di quell'ora le piscine sono chiuse. E" scoppiato di nuovo il caldo, la gente boccheggia. Chi non è partito per le ferie in Riviera e sulle spiagge dell'Adriatico non lo ha fatto per libera scelta; vi è stato costretto da considerazioni soprattutto economiche. Perciò in questi giorni la città è popolata dalla gente meno abbiente, dalle

Persone citate: Bernardo Guglielmo

Luoghi citati: Nivolet, Serrù, Torino