Lansivuori: "La Yamaha pensa solo ad Agostini" di Giorgio Viglino

Lansivuori: "La Yamaha pensa solo ad Agostini" Il campione finlandese si sfoga ad Imatra Lansivuori: "La Yamaha pensa solo ad Agostini" "Ora che Mino non c'è pretendono che io vinca il titolo mondiale" - "Prima due o tre moto per l'italiano e gli scarti per me" - Polemiche alla MV fra Read e Bonera {Dal nostro inviato speciale) Imatra, 27 luglio. Si avvicina la fine del campionato e tutt'intorno c'è un nervosismo come se la necessità di far fruttare ogni chance avesse dato a ciascuno l'alibi morale per poter sfogare ogni rabbia finora repressa. A Imatra, in terra finlandese, è così scoppiata la bomba Lansivuori. Tappi, sempre taciturno e schivo, anche un poco antipatico ad esser sinceri, ha deciso di parlare e sfogare tutte le proprie amarezze con alcuni giornalisti finlandesi. Che ogni sua frase sia vera è confermato dalla coincidenza nella sostanza del diversi articoli. Ecco quello che viene riportato stamane su Usi Suomi (Nuova Finlandia), un giornale di stampo conservatore particolarmente attento, senza scandalismi, alle vicende sportive. Ce lo traduce l'amico Emidio Sciavicco — se tutte le ambasciate avessero un funzionarlo tanto brillante! — con il suo bagaglio venticinquennale di esperienza finlandese. Dice Teppi all'Intervistatore: « Sono stufo della Yamaha. Mi hanno trattato come un cane per tutta la stagione e adesso dovrei vincergli il titolo mondiale. Perché? Avrei dovuto essere alla pari con Agostini, invece per lui la Yamaha ha fatto ogni sforzo dando a me le scarpe vecchie ». Ad una domanda più precisa dell'intervistatore, che palesemente lo appoggia ricordandogli di suo alcuni episodi, il pilota finlandese prosegue: « Per Agostini hanno sempre pronte in tutte due le classi due moto, quando addirittura non ne hanno tre. Per me non c'era mai una seconda completa, lino a che si è giunti alla comica di Francorchamp, dove sulla mia vecchia moto già stanca sono stati montati dei pezzi già usati su quella di Agostini. Per questa ragione mi dovetti fermare al primo giro mentre in condizioni normali sarei stato In grado di vincere ». — Adesso cosa succede? — domanda l'intervistatore. « lo voglio garanzie ben precise dalla Yamaha. Quest'anno hanno promesso e non mantenuto e quando ho chiesto ragione del diverso trattamento tra me ed Agostini mi hanno detto che io avevo lirmato il contratto soltanto in Olanda presso l'importatore, e Agostini era andato direttamente in Giappone. Questo, a loro giudizio, era già la testimonianza che lui era più importante di me. Bene, ora ho io II coltello dalla parte del manico e voglio chiarire ogni cosa. Voglio anche più soldi perché sono professionista ed è giusto che guadagni molto ». Il contratto stipulato da Lansivuori prevedeva per la stagione in corso un compenso fisso di 12 milioni, un gettone di partecipazione ad ogni gara, un premio di mezzo milione per ogni vittoria mondiale, e un pre¬ mio di classifica finale. Tra lui e un boscaiolo, di queste zone, un collega cioè fino all'altro ieri, c'è già una bella differenza. Per finire Teppi dice la sua anche su Nobby Clarke, capo meccanico della Yamaha, definendolo un « Idalgo presuntuoso », mentre ad Agostini riserva proprio soltanto nel finale un giudizio positivo: » Mino va forte in moto ed è un amico. Sa fare I suol altari, beato lui ». E' chiaro che dopo una sparata di questo genere alla Yamaha siano rimasti piuttosto scossi. Rod Gould, professionista in finzioni, ha mostrato di ascoltare sempre per la prima volta quando qualcuno andava a chiedergli la risposta ufficiale della casa. Meno diplomatico e simpaticamente sincero l'ingegner Misoguchi ha detto nel suo inglese didascalico — « This stupia man had linished Witti Yamaha » — che in italiano suona proprio come sembra: - Questo stupido ha chiuso con la Yamaha ». Ieri sera, anzi ieri notte verso le due quando cominciava ad albeggiare, Nobby Clarke aveva avuto il suo sfogo contro il taciturno uomo dei boschi: » Won ho mal messo le mani sulla moto di baffone, non comincio cer¬ to ora. E' una persona insopportabile e non è un campione. I campioni si chiamano Hallwood, Saarinen, Agostini e tutti quanti con me si sono trovati benissimo. Questo qui presuntuoso com'è non riuscirebbe nemmeno a diventare amico di un cane. Non c'è alcun dubbio, io su quella moto non metto mano e non ho alcuna intenzione dì passare i motori di Mino a quello scassamacchine. Tanto per Agostini è solo questione dì pochi giorni. Poi in Cecoslovacchia torna lui a vincere ». Proprio in funzione della gara di Brno probabilmente Lansivuori ha evitato di calcare la mano direttamente su Agostini poiché in quella occasione si aspetta un aiuto. Bisogna vedere se a quel punto l'aiuto servirà perché è indispensabile una vittoria domani per permettere a Teppi di puntare ancora al titolo, e quando si chiacchiera le vittorie di solito diventano molto più difficili. In compenso nel clan della Mv l'atmosfera non è proprio idilliaca. Bonera è certo di non aver avuto disposizioni in favore di Read. Ma l'inglese ieri sera ha detto chiaro e tondo a due giornalisti britannici che si aspetta ogni aiuto dal pilota ita¬ liano, dal momento che il numero uno della squadra è lui. Bonera disciplinato e anche timido com'è, si tura le orecchie per non sentire e non innervosirsi, ma è chiaro che se domani avrà anche soltanto una possibilità da sfruttare non se la farà sfuggire. In mezzo a tante chiacchiere c'è soltanto da considerare quanto tutti si rivelino alla pari irresponsabili: correre a duecento e più all'ora con In testa tanti pensieri di rivincita è sicuramente pericoloso. A corollario delle grane interne c'è poi il confronto ufficiale Yamaha-Mv sul problema dei punteggi mondiali. C'è un trofeo che va alle case e la Yamaha rischia di vincerlo grazie alle vittorie nella 500 ce. al NUrburgring e al Tourist Trophy ottenuti da due pellegrini casualmente equipaggiati Yamaha. Ora la Mv reclama, per coerenza con le decisioni prese dalle case di ritirare i propri corridori In quelle occasioni, anche la rinuncia ai punteggi acquisiti dai privati. La Yamaha ribatte con scuse un poco abborracciate e non riesce a dimostrare in alcun modo di aver ragione. Giorgio Viglino Bonera, a sinistra, e Lansivuori, due grandi protagonisti delle gare di Imatra, si trovano anche al centro di accese polemiche

Luoghi citati: Cecoslovacchia, Finlandia, Giappone, Imatra, Olanda