Le ferie scaglionate

Le ferie scaglionate Oggi per milioni di lavoratori ultimo giorno d'attività Le ferie scaglionate Per la prima volta gruppi di dipendenti della Fiat hanno scelto di lavorare nel periodo di Ferragosto - A Torino in corso trattative per estendere le "ferie scaglionate" ai 500 mila lavoratori dell'industria - Che pensano imprenditori e sindacalisti Per milioni di dipendenti dell'industria italiana oggi è l'ultima giornata di lavoro prima delle vacanze estive, che avranno la durata media di tre settimane. A Torino, per la prima volta, un consistente gruppo di operai della Fiat continuerà a lavorare nelle settimane di Ferragosto, perché ha scelto volontariamente di fare le ferie in un altro periodo dell'anno. Si avrà, così, in concreto il primo esempio di «ferie scaglionate» e, sempre per la prima volta, alcuni impianti del settore veicoli industriali della Fiat continueranno a produrre, sia pure a ritmo ridotto, anche durante le «grandi vacanze estive». Il fatto merita di essere rilevato perché segna l'inizio di un orientamento diverso e più moderno del mondo sindacale e imprenditoriale sul tema delle ferie. Gli sviluppi dell'esperimento in corso a Torino si avranno a breve scadenza: è possibile che già nel 1975 gran parte dei 500 mila dipendenti dell'industria della provincia di Torino attuino le «ferie scaglionate». L'avvio si è avuto con l'accordo stipulato nell'aprile scorso, per consentire, appunto, le «ferie scaglionate» ai primi gruppi di lavoratori del settore dei veicoli industriali della Fiat. Poi le trattative sono proseguite, per cercare una intesa sulle «ferie scaglionate» per tutte le aziende della provincia per il 1975.1 problemi da risolvere sono parecchi sia sotto l'aspetto produttivo sia sotto quello sindacale. La speranza è di arrivare ad un accordo prima dell'inverno, in modo che tutti i lavoratori torinesi abbiano il tempo per fare le loro scelte per le vacanze del 1975 e preparare i programmi familiari (che riguardano le vacanze della moglie che lavora e quelle dei figli che vanno a scuola). Il segretario provinciale torinese della Cisl, Cesare Deipiano, ci ha dichiarato: «Noi volevamo riuscire a definire alcune linee generali prima delle ferie di quest'anno. Però, ci so7io stati dei ritardi nelle trattative che, secondo noi, sono attribuibili anche ai cambiamenti che si sono verificati ai vertici dell'Unione Industriale. Gli incontri riprenderanno a settembre e penso che ci siano delle prospettive discrete. Come sindacalisti abbiamo fissato quattro punti principali: l'assoluta volontarietà nella scelta del periodo in cui fare le ferie; che le "ferie scaglionate" non diano luogo a dei trasferimenti da uno stabilimento all'altro; che risulti una utilità per i lavoratori in materia di prezzi e di decongestionamento dei luoghi di villeggiatura; che non ci siano assolutamente degli aggravi per i lavoratori nelle aziende». Il segretario provinciale della Uil, Ferruccio Ferrari, ha confermato la disponibilità del movimento sindacale «ad arrivare, per settembre ottobre, alle discussioni vere e proprie». Non si sa ancora in quanti periodi verranno scaglionate le ferie: «In giugno --ha osservato Ferrari — ci sono ancora le scuole. In linea di massima noi pensavamo ad uno scaglionamento nei mesi di luglio e di agosto, però c'è anche una propensione di parecchi lavoratori alle ferie nel mese di settembre». Secondo i primi orientamenti dei sindacalisti, si potrebbero fare tre o quattro scaglioni di tre settimane di vacanze pari a 21 giornate. «E' chiaro — hanno aggiunto Delpiano e Ferrari — che qualsiasi intesa prima di essere sottoscrìtta sarà sottoposta all'esame dei lavoratori». Le aziende avranno gravi problemi produttivi da risolvere. Il vicedirettore dell'Unione Industriale, Aldo Baro, che rappresenta le imprese torinesi al tavolo delle trattative, ritiene che si debba procedere «senza forzare le abitudini delle aziende e dei lavoratori». «Sotto l'aspetto produttivo — ha detto Baro — tre cose sono essenziali: che le ferie scaglionate non rappresentino ulteriori aggravi per le aziende; che si verifichi un certo equilibrio tra le persone che scelgono i diversi scaglioni, in modo da avere sempre in fabbrica i lavoratori sufficienti ad assicurare il necessario livello operativo; che sia consentita una certa mobilità della manodopera» A giudizio del vicedirettore dell'Unione Industriale si potrebbe arrivare «ad un accordo quadro per tutta la provincia, nell'ambito del quale le varie aziende, i gruppi di aziende o le singole zone effettuino poi gli adattamenti necessari per le situazioni particolari». Nel settore automobilistico, per esempio, le tre grandi ditte produttrici di pneumatici (Michelin, Pirelli e Ceat) potrebbero scegliere tre periodi di ferie diversi. La Fiat ha già inviato alle 15 mila aziende fornitrici un questionario invitandole ad esaminare il problema delle ferie scaglionate in modo da «assicurare la continuità dei rifornimenti anche per tutto il mese di agosto del 1975». Oltre ai problemi produttivi ne sorgeranno numerosi altri. «L'adozione delle ferie scaglionate — osserva Aldo Baro — avrà importanti riflessi esterni. Nel momento in cui una parte della gente resterà in città anche in agosto, è chiaro che dovranno essere predisposti servizi pubblici adeguati; che una parte dei negozi, dei cinematografi, dei ristoranti e dei bar dovranno restare aperti; che gli uffici pubblici più importanti dovranno funzionare. Infine dovremo sentire anche gli operatori turistici per ottenere vantaggi in materia di prezzi a fronte del migliore utilizzo degli impianti delle località marine e montane che si realizzerà don le ferie scaglionate». Nel 1975 i lavoratori avranno diritto a quattro settimane di ferie. Lo scaglionamento dovrebbe riguardare le prime tre settimane. La quarta verrebbe collegata al diverso utilizzo delle festività infrasettimanali. Il tema delle infraset¬ timanali è attualmente all'esame del ministero del Lavoro e delle rappresentanze sindacali e imprenditoriali. Un diverso raggruppamento delle festività infrasettimanali e la quarta settimana di ferie, potrebbero consentire dei periodi di riposo in coincidenza con le vacanze scolastiche di Natale e di Pasqua «con il vantaggio — ha concluso Baro — di ricomporre i nuclei familiari non solo a Ferragosto ma anche in altri periodi significativi dell'anno». s. ci. V.

Persone citate: Aldo Baro, Baro, Delpiano, Ferruccio Ferrari

Luoghi citati: Torino