Nella sciabola azzurri battuti di Carlo Filogamo
Nella sciabola azzurri battuti Ai mondiali di Grenoble Nella sciabola azzurri battuti Bertinetti, Gii Pezza e Bellone si fermano ai quarti (Nostro servizio particolare] Grenoble, 24 luglio La regola del tre che ha caratterizzato le prestazioni degli sciabolatori sovietici e delle loro colleghe del fioretto in questi campionati mondiali di Grenoble è valsa pure nella spada. A conclusione di lotte furibonde, quasi tutte concluse sul filo dell'ultima stoccata, proprio allo scadere del sei minuti di tempo concessi dal regolamento, Lukomski, Valetov e loffe hanno superato lo scoglio delle semifinali. Con loro II campione del mondo In carica, Il gigantesco svedese Rolf Edllng, archeologo a Malmoe, allievo del maestro italiano Gar- gano; e poi Jacques Brodin, ed il romeno Pongratz. Il magiaro Schmitt, il tedesco Hehn, gli svizzeri Glger e Poffet, primatista juniores ad Istanbul, Il francese Ladegaillerie ed il norvegese Normann hanno bussato Invano alle porte dell'ultimo atto di questa competizione. I tre azzurri rimasti in lizza dopo l'eliminazione del milanese John Pezza, medaglia di bronzo In Svezia, e del suo concittadino Mochi, si sono arenati purtroppo In blocco nelle secche dei quarti di finale, quando è venuta a galla l'inesperienza dei loro vent'anni. II vecellese Bertinetti, pur piegando per 5 a 3 il tedesco Hehn, ha cozzato invano contro l'altissimo rumeno Paramonov (quello che sbarrò il passo a Granieri alle Universiadi di Torino), per poi cedete i.ji .r.atch decisivo (5 a 4) a Ladegaillerie, sorretto a gran voce dai suoi compatrioti. Gii Pezza dal canto suo ha trovato due avversari proibitivi, loffe e Normann. Bellone, infine, ha sfiorato la qualificazione grazie al suo bel successo con il polacco Barbuski, poi però le successive sconfitte contro Schmitt e Valetov (quest'ultimo a tempo scaduto per 6 a 5) hanno reso vane le nostre estreme speranze. Domani, nel torneo a squadre di fioretto femminile, nonostante il valore della torinese Consolata Collino, le ambizioni di riscatto della bresciana Lorenzoni e della milanese Cipriani, il brio delle giovani Carola Mangiarotti e Patrizia Coglioni, non sarà facile andare oltre II settimo posto dell'anno passato. Agevole invece superare Il primo turno eliminatorio, data la modesta levatura delle formazioni della Finlandia e del Brasile. Tutti I suffragi convergono sulla nuova lotta al vertice fra Ungheria, campione uscente che comprende nelle proprie file la medaglia d'oro Bobls e quella di argento Schwarzenberger, e Unione Sovietica, che affiancherà l'olimpionica Belova e l'ex iridata Nikonova, entrambe col dente avvelenato per la loro clamorosa eliminazione nelle gare Individuali, alle tre ventenni Giljiazova, Knlazeva e SI dorava. Carlo Filogamo
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