L'ex procuratore generale a giudizio per presunto illecito nel referendum
L'ex procuratore generale a giudizio per presunto illecito nel referendum L'ex procuratore generale a giudizio per presunto illecito nel referendum Per direttissima - Stamane risponderà ai giudici d'Ivrea dell'affissione di un manifesto - Vi compariva l'emblema del pei, ma una scritta invitava al "sì" Saranno giudicati stamane per direttissima, dinanzi alla sezione feriale del tribunale di Ivrea, Bruno Scotti, di Villareggia, e l'avv. Bernardo Merlo di Torino. Sono imputati di aver affisso nel maggio scorso alcuni manifesti che, a parere del pubblico ministero dott. Rocco Camerata Scovazzo, erano tali da esercitare una pressione illecita sull'elettorato comunista, carpendone la buona fede. Nei manifesti campeggiava la bandiera rossa, con falce e martello, contrassegno elettorale del pel, ma una scritta invitava gli elettori a votare « sì » nel referendum. L'avv. Bernardo Merlo è stato rinviato a giudizio quale presidente del « Comitato piemontese unità famiglia », che durante la campagna per il referendum operava contro la legge sul divorzio. E" persona molto nota: è stato procuratore generale e primo presidente della corte d'appello di Torino. Sarà difeso dagli avvocati Gianni e Giorgio Oberto. Il capo d'imputazione fa riferimento a un articolo della legge elettorale che prevede come minimo un anno di reclusione, come massimo cinque e non concede la condizionale. dottor Bernardo Merlo
Persone citate: Bernardo Merlo, Bruno Scotti, Giorgio Oberto, Rocco Camerata Scovazzo
Luoghi citati: Ivrea, Torino, Villareggia
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