Una giovane madre è scomparsa da casa trovata uccisa in un bosco vicino a Biella di Piero Minoli

Una giovane madre è scomparsa da casa trovata uccisa in un bosco vicino a Biella Il cadavere scoperto ieri mattina da un cercatore di funghi Una giovane madre è scomparsa da casa trovata uccisa in un bosco vicino a Biella L'assassino, forse un maniaco, le ha inferto 34 colpi di cacciavite - La vittima era sposata e aveva una bambina di 11 anni - Era operaia e abitava a Vigliano - Il giorno che è scomparsa aveva ricevuto una telefonata da un uomo (Dal nostro corrispondente) Biella, 20 luglio. Una giovane donna biellese, madre di una bambina, è stata uccisa in un bosco, da uno sconosciuto, con oltre trenta colpi di cacciative. Non è emerso, finora, alcun indizio sull'identità dell'omicida, che è forse un maniaco, e sul movente del delitto. La vittima, Gisella Basso, un'operaia tessile di 33 anni, abitava a Vigliano, in via Milano 261, con il marito, Aureliano Dal Lago, 34 anni, rappresentante di prodotti chimici, e la figlia, Elena, 11 anni. Lavorava nello stabilimento Cofisa, ma da qualche tempo era in mutua per una lieve malattia. Il delitto, che risalirebbe a giovedì scorso, è stato scoperto casualmente, stamane, verso le 10, da un cercatore di funghi, Francesco Moresco, 42 anni, abitante nella frazione Pianezze di Camandona. « Era proprio destino — ha dichiarato — che dovessi essere io a trovare il cadavere della donna. Avrei infatti dovuto trascorrere la mattinata a pesca, in un'altra località. Ho però cambiato idea, dopo circa un'ora, perché nessun pesce abboccava, e mi sono messo a cercare funghi ». Il corpo della Basso giace- va prono, ai piedi di un albero, su un piccolo spiazzo erboso. Il luogo è a circa ottanta metri di distanza dalla strada in terra battuta, costruita recentemente dal corpo forestale con funzione di « tagliafuoco », che da Pianezze sale alla frazione Ribatto di Callabiana. La vittima indossava un completo di colore blu scuro, e aveva i pantaloni in disordine. Le braccia erano alzate, all'altezza del volto, premuto contro il terreno. Il Moresco, ritenendo che fosse una persona addormentata (non si era nemmeno reso conto che era una donna), si è avvicinato e l'ha toccata per svegliarla. Terrorizzato, è poi corso in un bar, dove ha incontrato il proprio cognato, Antonio Capitta, 41 anni, al quale ha riferito la scoperta. E' stato subito dato l'allarme ai carabinieri. Le indagini sono coordinate dal capitano Rossanigo di Biella. La salma è stata rimossa e portata all'obitorio dell'ospedale di Biella. Il cacciavite con cui l'operaia è stata uccisa non è stato trovato. E' scomparsa anche la borsetta della Basso, che conteneva circa ottantamila lire. L'ipotesi del delitto per rapina appare però, poco probabile. Il perito settore ha rilevato sul corpo della donna 34 ferite, di cui almeno 15 mortali, in prevalenza sulla schiena e circoscritte in una zona ristretta. Non vi è dubbio che l'omicida, probabilmente in preda ad un « raptus », ha infierito sulla vittima con furia impressionante. La « chiave » del delitto sarebbe costituita da una telefonata che la vittima ricevette giovedì scorso. E' questa l'unica traccia di una certa consistenza. Quel giorno la Basso avrebbe dovuto recarsi a Biella, con un'amica, Maria Varacalli, 34 anni, che abita nello stesso edificio di via Milano, per ritirare, presso la sede dell'Inam, le lastre di una radiografia. All'ultimo momento però, la donna rinunciò al viaggio a Biella. All'amica disse di aver ricevuto una telefonata che la costringeva a modificare il programma. Secondo quanto ha riferito la Varacalli, un uomo, sostenendo che telefonava da Borgosesia, avrebbe detto alla Basso che era un « ispettore » della ditta di cui suo marito è rappresentante da pochi mesi. « E' indispensabile che lei firmi un documento — avrebbe sostenuto il falso ispettore all'operaia — per il rinnovo di una tratta, intestata a suo marito. Le invìo subito un mio incaricato, si trovi alle 15 davanti alla farmacia di Vigliano ». La donna si recò all'appunta¬ mento e, da quel momento, a quanto risulta fino ad ora, più nessuno l'ha vista viva. Piero Minoli

Luoghi citati: Biella, Borgosesia, Callabiana, Camandona, Pianezze