Mino, spalla fratturata

Mino, spalla fratturata U incidente dovuto ad un errore di Sheene Mino, spalla fratturata Un pauroso volo di cento metri che avrebbe potuto avere conseguenze molto più serie - Forse necessario un intervento chirurgico - Sheene illeso - Lansivuori (Yamaha) vince, Read (MV) praticamente campione ■ Villa verso il titolo nella "250" (Dal nostro inviato speciale] Anderstorp, 20 luglio. Non è certo nazionalismo sfrenato, ma veder volar via per cento metri un amico di nome Agostini, blocca lo stomaco, ferma il cuore, come non accade se a cadere è Gustavsson o Le i f 01lander. Nelle moto la caduta dà l'Impressione d'esser lenta perché, bene o male, si svolge a ritmo un po' meno veloce dell'andatura normale. Questa volta non finiva mai. E' successo al secondo giro, mentre il gruppone era ancora ammassato. Davanti erano partiti a razzo Korhonen e Auer, e dagli altri si era staccato in avanti per primo Teppi Lansivuori. Sheene guidava al fila con II suo stile da incosciente, lo seguivano Read e Agostini. Forse il cambio si è bloccato, forse semplicemente Barry ha commesso uno dei suoi consueti errori di presunzione. La moto si è messa di traverso, Read è stato formidabile a piegare ancora, ai limiti del possibile, e a filare all'Interno. Mino ha tentato l'altra via, l'unica ancora libera, ma non è riuscito a passare. Sono partiti per la tangente i due piloti e le due moto. La Suzuki di Sheene ha abbattuto due delle reti di contenimento e il pilota ha completato la strana partita di bowling tirando giù le rimanenti. Mino volava sulla stessa traiettoria e finiva più lontano, per la mancanza di ostacoli ad arrestarne la corsa. Gli altri passavano quasi senza accorgersi di nulla. A Monza era successo più o meno così, ma chi era uscito all'esterno era stato poi rimbalzato in pista dai guard-rails ed era successo un macello. Mentre i due volavano, tempo lungo e brevissimo, veniva alla mente questo paragone, ritornava anche iì pensiero di Ago che esce in piena velocità alla curva della quercia di Misano e si fa soltanto male ad una gamba. Veniva anche il pensiero della morte. Quindi c'è da sorridere e ridere, quando Mino scuote la testa ed, in mezzo a tanti biondi inservienti, individua il collega Bartoletti e gli dice: » Cercami il casco, se no me lo portano via ». In quel momento non conta molto il mondiale che va a pallino, l'altro titolo, quello delle 350, che torna in gioco, la corsa che continua a dipanarsi veloce. Sheene è allungato Immobile, privo di sensi, ma il medico che gli è vicino, dice che non è grave, anzi, forse non ha proprio niente. E per dimostrarlo muove le braccia e le gambe del ragazzo che ricadono come quelle di un burattino, ma bene articolate. Arriva l'ambulanza e porta via i due, verso l'ospedale di Varnamo e l'incubo, così com'era cominciato, svanisce. Si torna a guardare la corsa, ad accorgersi che Korhonen e Auer continuano ad essere lì in mezzo alle ruote dei due piloti MV, mentre davanti Lansivuori, senza briglie, va a rotta di collo. Il primo ragionamento è che ormai per Phil il titolo è assicurato, tanto più che, intelligente com'è nella tattica di corsa, dopo aver conquistato il secondo posto, se ne sta poi lì buono ad aspettare che la gara finisca. Mentre « Teppi » accumula giri su giri si pensa a questo Sheene che ha finito per concludere una gara sola dall'inizio di stagione e nelle altre, o ha rotto la macchina o è caduto. Che sia un gran pilota non lo dice proprio più nessuno. Piuttosto, i guai che combina non hanno più soltanto effetto su di lui ma coinvolgono gli avversari, questa volta il più bravo. Al curvone opposto, intanto, Bonera si mette di traverso. Ha il cambio che finisce in folle spesso e quindi si arrabatta a far le curve come può. Dietro a lui Findlay però non lo sa e lo infila finendo per terra in modo rovinoso, mentre Bonera continua indisturbato. Per fortuna non si fa nulla, ma quando si rialza e torna ai boxes, va a mostrare i pugni sotto il naso ad Alberto Pagani, convinto di un complotto MV ai suoi danni, visto che rimane l'unico avversario ancora in lizza per il mondiale. Di lì ad un'ora tutto sì chiarisce. Anche se Jack non ritira le parole dure dette poco prima e che suonano in termini corretti più o meno così: « Non si manda a correre un ragazzino in mezzo ai professionisti ». Findlay ha ragione soltanto quando si considera l'unico avversario da battere. Per il resto è soltanto il nervosismo che parla. La MV merita in fondo questo titolo, anche se a perderlo è stato Agostini con una sfortuna pazzesca di cui l'episodio odierno è soltanto l'ultima tappa. Prima c'è stata la banale rottura di Clermont-Ferrand e l'incredibile episodio della benzina mancante ad Imola. Paga Mino anche il peccato di presunzione di un paio di settimane fa quando si mise a fare esperimenti a Spa, ma ormai, visto come sono andate le cose, non c'è una grande differenza fra il primo ed il secondo posto nel circuito belga. Vince Lansivuori, Read lo segue, mentre Bonera non riesce a far meglio di Korhonen. Read con questo secondo posto è praticamente campione del mondo, così come con il secondo posto nella gara precedente Walter Villa continua la sua progressiva » escalation » verso un titolo che sembra sempre più a sua portata di mano. Davanti gli finisce sempre uno diverso, che parte da zero. Quest'oggi è toccato a Katayama, che forse è un po' più pericoloso degli altri, ma che comunque rimane a grande distanza. Nessuna traccia nell'ordine d'arrivo di Kneubueheler, che era secondo, mentre Pons procede, ma con incremento minore. Agostini finisce a Varnamo, dove lo bendano ben rigido alla spalla. La clavicola è fratturata e forse sarà necessario un intervento chirurgico per ridurre la lesione. Glielo faranno a Milano o a Bergamo, visto che domani rientra in mattinata in aereo. Barry in ospedale non ci va nemmeno, si rialza al pronto soccorso, dice • sorry » e va a dormire un sonno tutt'altro che da giusto. La malinconia per Mjno viene quando torna a casa nel bel cottage di Ingmar Eriksson che lo ospita qui ad Anderstorp. Vengono le recriminazioni che sono poi anche spiegazioni « E pensare che volevo passarli a quel giro, alla curva dopo! Per questo motivo sono finito lungo in staccata e me lo sono visto di traverso per terra. Dentro c'era Phil, cosa potevo fare? ». Scuote la testa, è abbattuto sul serio. « E Barry non si è fatto niente, proprio niente?'. Sembra quasi di offenderlo a confermare, ma lui replica semplicemente: • E poi sono io quello fortunate! ». No, la proverbiale fortuna di Agostini è rimasta in Italia, attaccata alla MV, che continua la sua serie di vittorie mondiali alla faccia di chi le vuol male. Giorgio Viglino CLASSIFICHE — Classe 250: 1. Katayama (Giap.) su Yamaha 46' 58"52 millesimi media 133.455; 2. Villa (It.) su Aermacchi H.D. a 31 "330 mlll.: 3. Pons (Fr.) su Yamaha a 38"342; 4. Mortimer (G.B.) su Yamaha a 1'01 "857; 5. Braun (Germ.) su Yamaha a 1'06"801; 6. Grant (G.B.) su Yamaha a 1 '23" 761; 7. Virtanen (Fini.) su Yamaha a 1'23"875; 8. Rougerie (Fr.) su Aermacchi H.D. a 1'34"948. Classe 500: 1. Lansivuori (Fini.) su Yamaha 49'22"214 media 136,727; 2. Read (G.B.) su MV Agusta a 26"625; 3. Korhonen (Fini.) su Yamaha a 31 "756; 4. Bonera (It.) su MV Agusta a 35"516; 5. Auer (Au.) su Yamaha a 55'590; 6. Nelson (G.B.) su Yamaha a I'32"163; 7. Giger (Svizz.) su Yamaha a 1'35"221; 8. Palomo (Sp.) su Yamaha a 1'35"246; 13. Mandracci (It.) su Suzuki a un giro. NEL MONDIALE — Classe 250: 1. Walter Villa 47; 2. Pons 32; 3. Katayama 25; 4. Mortimer 23; 5. Andersson (Svezia) 21; 6. Braun 18. C/asse 500: 1. Read 62: Bonera 54; 3. Lansivuori 47; 4. Agostini 42; 5. a pari merito: Sheene e Findlay 22.

Luoghi citati: Anderstorp, Bergamo, Clermont-ferrand, Imola, Italia, Milano, Monza, Svezia