Catturato alla frontiera un neofascista che portava denaro a Salvatore Francia

Catturato alla frontiera un neofascista che portava denaro a Salvatore Francia Al valico tra Modane e Bardonecchia con denaro e documenti sospetti Catturato alla frontiera un neofascista che portava denaro a Salvatore Francia L'ex leader torinese di "Ordine nuovo", colpito da mandato di cattura, è espatriato - La polizia ha arrestato anche l'amica Adriana Poniecorvo, sospettata di aver incaricato il "corriere" degli aiuti al latitante Salvatore Francia, ex leader di « Ordine Nuovo », il movimento fascista sciolto dal governo nel novembre 1973 , 6 espatriato c si nasconde a Chambery. L'ufficio politico della questura di Torino lo ha appurato ieri pomeriggio, con l'arresto per favoreggiamento personale di un suo giovane amico clic tentava di raggiungerlo latitante per portargli una somma di denaro e un cartella di documenti (lettere, appunti, e altro materiale ora sotto esame). L'arrestato è un perito chimico di 19 anni: Emilio Garrone, abitante in via Lulli 31, fino a ieri sconosciuto agli agenti dell'ufficio politico, senza precedenti penali. Interrogato, ha ammesso che s'era messo in viaggio per raggiungere Salvatore Francia e consegnarli denaro e documenti su richiesta deJl'amica del latitante, Adriana Pontecorvo, 37 anni. Quest'ultima, convocata in questura, è stata a sua volta arrestata sotto l'accusa di favoreggiamento personale, essendo il Francia colpito da due mandati di cattura. L'ex leader di «Ordine Nuovo» er astato arrestato nell'estate del 1972 e per quattro mesi era rimaste rinchiuso alle Nuove, accusato d< ricostituzione del partito fascista. L'arresto era avvenuto sulle montagne sopra Bardonecchia, in località Pramand, dove assieme a un gruppo di amici il Francia aveva allestito un campo paramilitare Oltre a varie tende mimetiche, a quell'epoca gli erano state sequestrate delle radio ricetrasmittenti, radiotelefoni e alcuni drapp' in cui era trapunta l'ascia bipenne, emblema di «Ordine Nuovo». Incarcerato, dopo poche settimane aveva ricusato il giudice istruttore e chiesto a più riprese la libertà provvisoria. Alla vigilia del Natale 1972 gli era stata concessa dalla procura generale, malgrado il parere contrario del magistrato ege conduceva l'inchiesta su' suo conto, per ricostituzione dpCu13cnudtsdel partito fascista. Successiva-1 nmente, Salvatore Francia fu so- i". spettato di aver preso parte, non nss sa se direttamente o indiretta- esmente, all'attentato alla Casa del popolo di Bologna. Nella primave- ra scorsa, la magistratura di quel- la città aveva aperto un procedi-1 mento nei suoi confronti (facen-1 dogli giungere un avviso di reato) per concorso nell'attentato dinamitardo. Dopo la strage di Brescia e la scoperta del campo paramilitare d- Rieti, la procura di Roma si era interessata a lui. Il giudice Occorsio, che da qualche tempo stava conducendo un'indagine su un gruppo di estremisti di destra, aveva raccolto testimonianze anche a suo carico e aveva deciso di arrestarlo. Quasi contemporaneamente un altro mandato di cattura veniva firmato contro Salvatore Francia dalla procura di Bologna per l'episodio della Casa del popolo. Ma il ricercato era nel frattempo riparato all'estero. Gli uomini dell'Ufficio politico della questura di Torino, durante la sua latitanza hanno scoperto un deposito di materiale «sospetto», appartenente al Francia. In un magazzino non lontano dalla sua abitazione di corso Regina Margherita, sono stati sequestrate varie pubblicazioni di ispirazione fascista, fra le quali molti numeri di «Anno Zero», il foglio apparso dopo lo scioglimento di «Ordine Nuovo», di cui lo stesso Salvatore Francia era direttore responsabile Oltre che un giornale, che dal vecchio movimento aveva ereditato principi e ispirazione, «Anno Zero» viene considerata una «testata» alla quale fanno capo, non soltanto a Torino, numerosi gruppi di estremisti di destra. Dalla perquisizione nel magazzino, grazie ad alcuni documenti ritrovati, è partita un'indagine che mira a far luce sui finanziatori di alcune organizzazioni neofasciste. Emilio Garrone, il giovane arrestato ieri, si è limitato a dire agli inquirenti che il suo compito era soltanto quello di raggiungere il latitante a Chambery e consegnarli il materiale che aveva avuto da Adriana Pontecorvo. Fermato sul treno che da Bardonecchia avrebbe dovuto portarlo oltre frontiera, aveva due valigie e uno scatolone di cartone. Con il denaro e i documenti di cui abbiamo detto, sono stati trovati nella scatola apparecchi ricetrasmittenti e altri oggetti, diciamo così, no, d'uso comune: non si sa a che cosa potessero servire, una volta in mano al latitante. Adriana Pontecorvo, la torinese amica di Salvatore Francia, interrogata, avrebbe ammesso di aver incaricato il Garrone di andare a Chambery e di compiere la consegna. Il dottor Criscuolo, che dirige il nucleo piemontese antiterro nrsggPfcasaguaatidEcpmarcrsd5lasulAplpsttrismo, e 11 dottor Esposito, capo I adell'ufficio politico, ieri sera han-1 nlliltlllllllllllllllllllllllllllllllllll|lll1||l||I||ii1lllllll no raggiunto Bardonecchia, dove i". materiale sequestrato al Garro ne è stato custodito in attesa d'un esame degli inquirenti. n/f • i- • Emilio Garrone, sorpreso alla frontiera • Adriana Pontecorvo e Salvatore Francia