E' nata una bimba sana all'omicida "per pietà,,
E' nata una bimba sana all'omicida "per pietà,, Il tappezziere Livio Davani E' nata una bimba sana all'omicida "per pietà,, Gettò il figlio focomelici) nel Tevere: fu assolto /Nostro servizio particolare) Roma, 18 luglio. Livio Davani, il tappezziere romano che nell'agosto di quattro anni fa uccise il figlio focomelico, gettandolo nel Tevere, è di nuovo padre: domenica scorsa, sua moglie, Nadia, ha dato alla luce una bambina sanissima alla quale è stato imposto il nome di Selene. La bimba è nata all'ospedale «San Giacomo» e quando i medici hanno annunziato a Livio Davani: «Tutto è andato bene, è perfetta», l'uomo è scoppiato in un pianto sommesso, poi, all'infermiera di guardia, asciugandosi gli occhi, ha spiegato: «Per nove mesi sono vissuto nell'incubo; il ricordo del bambino malato mi attanagliava; ora sono felice e quel giorno mi sembra più lontano». Per Livio Davani, «quel giorno» è il 27 agosto del 1970. Ivano, il suo secondogenito era nato da ventitré giorni: non aveva le gambe e la mano destra era priva di quattro dita. Il tappezziere lo lasciò cadere nel Tevere, dopo aver percorso la città a bordo della sua automobile, per ore ed ore. A sera il tap¬ pezziere andò a costituirsi. Fu accusato di omicidio e rimase in carcere per dieci mesi. Le perizie psichiatriche, il parere degli esperti confermarono, nel grande dibattito che l'opinione pubblica istruì attorno al caso, che egli aveva agito sapendo perfettamente di uccidere. Ma fu assolto. Il giudice istruttore Amato, con una sentenza istruttoria coraggiosa quanto discussa, ritenne che nel reato commesso dal tappezziere mancasse l'tielemento psicologico». Al momento dei crimine, affermò il giudice, Livio Davani agì senza «dolo», convinto di fare del bene al figlioletto menomato. Adesso che tutto è passato, che un'altra bambina è nata, Livio Davani è tornato alla vita di tutti i giorni. C'erano timori? gli è stato chiesto. «Sì — ha risposto — molti, ma i medici me li nascondevano. Per tre volte mi sono fatto analizzare. Prima ancora che mia moglie rimanesse incinta mi sono fatto visitare e rivisitare. Il timore di poter avere un figlio anormale è un'ossessione che non si vince. Poi, quando tutto va bene le cose cambiano, si guarda alla vita con nuova speranza», f. s.
Luoghi citati: Roma
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