La difesa: "Non è valido il riconoscimento di Berrino nei confronti dei due arrestati,,

La difesa: "Non è valido il riconoscimento di Berrino nei confronti dei due arrestati,, Si contesta il "confronto all'americana,, di Alassio La difesa: "Non è valido il riconoscimento di Berrino nei confronti dei due arrestati,, I legali hanno tenuto una conferenza per sostenere che Ezio e Vincenzo Mombelli sono vittime di una tragica serie di coincidenze - Chiederanno la scarcerazione: il termine scade il 5 agosto (Dal nostro inviato speciale) Alassio, 18 luglio. «Ezio e Vincenzo Mombelli sono innocenti, non hanno nulla a che fare con il sequestro di Mario Berrìno. Abbiamo testimonianze di persone che possono convalidare il loro alibi, per 24 ore su 24, durante i giorni della prigionia del Berrìno». Con questa perentoria affermazione, questa sera gli avv. Umberto Ramella. di Genova e Isidoro Bellando, di Alassio, difensori di fiducia dei fratelli Mombelli, indiziati per il sequestro Ber- rino, hanno aperto una conferenza stampa. Secondo i difensori, il riconoscimento personale da parte di Berrino nel confronto all'americana di martedì scorso al commissariato, è da considerarsi nullo: non sarebbero state rispettate le norme d' rito. Per quanto concerne il riconoscimento degli oggetti, trovati sulla vettura di Ezio Mombelli, gli avvocati sono stati altrettanto perento ri. «E' da escludere nel modo più assoluto che tali oggetti possano essere messi in con nessione con il rapimento». Obiettiamo: Mario Berrino ha riconosciuto Ezio Mombel1: durante una ricognizione a Solva, prima ancora, quindi, del confronto ordinato dalla polizia. Risposta: «Abbiamo prove sicure che Mario Berrino conosceva ì fratelli Mombelli ancor prima del rapimento». Se veramente il pittore che inventò il muretto di Alassio conosceva i due Momberi, come mai ha individua- to Ezio come uno dei rapitori soltanto al momento in cui quest'ultimo gli si è avvicinato durante la ricognizione sui luoghi e nei dintorni della prigione? Abbiamo già avuto occasione a più riprese, nei giorni scorsi, di scrivere che questa vicenda è, a dir poco, sconcertante, e puntualmente oggi è arrivata una ennesima conferma a tale giudizio. Le notizie, frattanto, filtrano quasi quotidianamente, quasi seguissero il filo di una regia. Oggi si dà per scontato che a portate le due valigette, con i trecento milioni del riscatto, sia stato il geometra Angelo D'Amato: le avrebbe deposte nel cimitero di Megli, frazione di Recco, nella riviera di Levante (105 chilometri da Alassio), vicino ad una cappella votiva. Il geom. D'Amato è colui che ad un certo punto sarebbe stato contattato telefonicamente dai bandif per fare da tramite con la famiglia allo scopo di evitare il telefono di villa «Ibiza» che era sotto controllo. Sempre D'Amato, secondo il racconto di Mario Berrino, avrebbe dovuto presentarsi, il giorno della liberazione, sul piazzale della chiesetta di Sant'Anna, fischiare tre volte per farsi riconoscere dopodiché il prigioniero avrebbe urlato dalla casa rosa, dove era stato assicurato ad un trave: il geometra, a questo punto, sarebbe salito a liberarlo dalla catena. Ma il Berrino, come si ricorderà, riuscì ad impossessarsi (e per ben due volte) delle chiavi del lucchetto e a liberarsi prima dell'arrivo del D'Amato. Gli avv. Ramella e Bellando hanno chiesto un colloquio con il magistrato che conduce l'inchiesta. Da Savona, però si è saputo che il procuratore capo Tartufo, che aveva proceduto al primo interrogatorio dei Mombelli ed emesso l'ordine di carcerazione provvisoria, ha trasmesso la pratica al sostituto dott. Boccia. Quest'ultimo magistrato ha fatto presente che deve ancora prendere visione dei verbali poi riceverà i legali. Ezio Mombelli è rinchiuso nelle carceri di Savona, suo fratello Vincenzo in quelle di Imperia. L'ordine di carcerazione, emesso martedì sera, è valido sino al 5 agosto. Vittorio Preve

Luoghi citati: Alassio, Genova, Imperia, Savona