L'umiltà, virtù del viaggiatore di Giorgio Manganelli

L'umiltà, virtù del viaggiatore Appunti di Manganelli su scorci e leggende d'Oriente L'umiltà, virtù del viaggiatore Giorgio Manganelli: « Cina e altri Orienti », Milano, Bompiani, p. 204, lire 3800. Qual è la virtù principe del viaggiatore? Credo sia l'umiltà: l'attitudine a guardare all'altro da sé riconoscendogli autonomia di forme, diritto di cittadinanza sul globo proprio perché diverso da noi. Dell'umiltà i viaggiatori italiani, dal Duecento ad oggi, non hanno mai abbondato. Missionari, diplomatici, navigatori, hanno sempre viaggiato portandosi addosso l'orgoglio d'appartenere ad una schiatta e ad una cultura superiore: ed hanno guardato agli altri come a barbari o selvaggi, degni tutt'al più del loro divertito stupore. Altri popoli d'Europa, gli olandesi o gli inglesi, ad esempio, non meno smaliziati né meno protervi di noi nei loro propositi di conquista, hanno tuttavia degnato i Paesi visitati e spesso rapinosamente soggetti di uno sguardo più cauto, più partecipe: tracotanti o volpini che fossero nei loro propositi, guar- i davano agli altri con più rispetto, con meno spocchia dei dotti. Anche lo scrittore italiano contemporaneo non eccede in umiltà: se. rientrato a casa e spogliati i panni del viaggiatore, decide di adunare sulla carta impressioni e ricordi, il libro che scrive parla essenzialmente di sé e poco degli altri: o meglio, continua a parlare di sé attraverso gli altri. Se un giovane critico pugnace volesse curare una antologia di questi resoconti di viaggio (penso già al titolo: Il mondo degli italiani,;, trascegliendo nella diaristica e memorialistica in materia, si accorgerebbe alla fine d'avere allestito un libro sull'intellettuale italiano (un libro, ancora una volta, su casa nostra), e non sul mondo. Il libro in cui Giorgio Manganelli ha raccolto i suoi appunti di viaggio in Filippine, Cina, Malesia rappresenta una felice eccezione a questa regola. Lo scrivo con stupore non del tutto riassorbito. Ho molta stima del Manganelli narratore e anglista: e sono attratto dalla sua personalità d'uomo come lo si è da tutto ciò che è diverso, antitetico a noi stessi. Anarcoide e aristocratico, solitario e dispittoso, misantropo e diffidente, Manganelli è tutto ciò che non sono: per questo forse mi affascina. E per questo avrei giurato sul suo libro di viaggi come su un fiasco colossale. Come può — mi dicevo — viaggiare quest'uomo che ì suoi viaggi li consuma all'interno del proprio studio, sorbendosi in neghittoso abbandono ghiotte edizioni di classici minori? Come può viaggiare quest'uomo che ha nel prossimo una atrabiliare sfiducia? Invece Cina e altri Orienti mi ha smentito, seccamente. Manganelli pare da se stesso mutato: ha smesso le proprie idiosincrasie da gate della letteratura elitaria e ha scritto un libro animato di una inattesa baldanza della Sr»™?ICri™S?rf^»%£^5£^2Hparladegh altri e non di sé; ZcMoSla9oXn T^^n occhio sgombro da « occiden- tali» pregiudizi (non potre-mo mai misurare il male fat-to dalla cultura occidentale all'Oriente!), e, a tratti, persino con trepidazione. Anche la scrittura di Manganelli ha subito una radicale metamorfosi: i suoi cento affezionati lettori (sarebbe ora di stendere delle controclassifiche, basate su quanti lettori in meno uno scrittore può vantare...), che sanno riconoscere di primo acchito l'incedere solenne del suo paludato periodare, quel che di sussiegoso e menzognero la sua prosa distilla, rimarranno stupiti. Manganelli scrive qui con la commossa tenerezza di un innamorato: col cuore all'erta, in una sorta di leggero smemoramento. La sua sintassi si snoda, il lessico si filigrana: la parola, spoglia e netta, sprigiona misteriose iridescenze. I temi sono ancora quelli del narratore — | Eros, Thanatos, la divinità, il demoniaco; ma intanto la* raccontare dagli altri, H*™ fagocitati e restituiti ali, vrovria maniera- e voi riac- «MmZZi'innocenza nuoCQn d di L0^osccn2a. : ■ Guido Davico Bonino

Persone citate: Giorgio Manganelli, Guido Davico Bonino

Luoghi citati: Cina, Europa, Filippine, Malesia, Manganelli, Milano