Zoo, la follia dietro le sbarre

Zoo, la follia dietro le sbarre CRONACA DEGLI SPETTACOLI ALLATELEVISIQNE Zoo, la follia dietro le sbarre Il polemico reportage di Riccardo Fellini e Monicelli sulla condizione degli animali catturati « Papà, mi porti allo zoo? »: è la richiesta che noi abbiamo fatto al nostro genitore e che a nostra volta ci siamo sentiti fare dai figli. E regolarmente lo zoo è considerato un luogo di divertimento e di « istruzione » mentre è uno dei posti più melanconici e deprimenti che esistano sulla faccia della terra. In realtà persino a certi bambini non sfugge la tristezza di questi campi di concentramento con vendita di biglietti all'ingresso. E vi domandano perché tigri e leoni, descritti dai romanzi d'avventure come prodigi di agilità e di aggressività, di bellezza ed efficienza fìsica, se ne stiano dietro le sbarre inerti e flosci, dormicchiando con aria intontita o slogandosi le mascelle in sbadigli interminabili. E vi domandano anche se animali grandi e grossi «non soffrano costretti in gabbie così piccole », o come taluni esemplari, abituati al freddo polare, riescano a sopravvivere, prigionieri, in Paesi dalle estati torride. La questione è che non tutti danno risposte sincere ai bambini che di sincerità avrebbero invece tanto bisogno, sia pure di quella sgradevole. Sul capitolo animali si raccontano regolarmente mucchi di falsità e di sentimentalismi, sulla scia delle tavolette disneyane e di abbondante letteratura infantile da strapazzo. Sia benvenuta quindi — non solo per i ragazzi ma anche e diremmo soprattutto per gli adulti — la trasmissione Lo zoo folle che il regista Riccardo Fellini ha diretto molto bene col commento amaro e pungente dello scrittore e giornalista Mino Monicelli. La prima puntata, mercoledì scorso, era sulla cattura degli animali nelle foreste d'Africa. La seconda, appunto, era dedicata agli zoo ed era forse ancora più aggressiva e sconvolgente. Basterà pensare al titolo della puntata, « La nevrosi in vetrina». Indicativo ed esplicito: Fellini e Monicelli hanno visto lo zoo più che come un carcere, come un vero e proprio manicomio dove le bestie rinchiuse in pochi metri quadrati, obbligate alla inattività e a un nutrimento dosato dall'uomo, finiscono rapidamente preda di deviazioni psichiche e di una evidente decadenza generale. E l'animale così ridotto viene offerto alla curiosità (talvolta alle piccole crudeltà) dei visitatori domenicali. E' un programma che dà un colpo un po' duro a parecchie comode convenzioni, che magari guasta la capatina allo zoo; ma è un programma salutare e speriamo che lo vedano in molti. ★ ★ Sul secondo canale si è concluso il ciclo del cinema ungherese del decennio 19601970: un ciclo di notevole interesse, come abbiamo avuto ripetutamente occasione di dire, e che è terminato in bellezza con Amore di Kàroly Makk, realizzato nel 1970 e presentato con vivo successo nel 1971 al festival di Cannes dove ebbe un. premio speciale della giuria. Nonostante tali credenziali Amore — secondo il solito — non ha trovato nessuno disposto a introdurlo e a farlo circolare in Italia perché non offriva garanzie di incassi adeguati: ed è stata la Rai a tradurlo e doppiarlo. Tuttavia la Rai non ne ha offerto l'« antepri¬ e i à , o o i n 0 e n d e i ¬ ma » per cui dobbiamo forzatamente rimandarne la recensione a domani. * * Il Telegiornale ha dedicato un servizio a Gigi Ghirotti rievocandone la figura di uomo e di giornalista e trasmet tendo alcuni dei più significativi e commossi brani del i suoi documentari. * ★ Stasera sul « nazionale » replica della quarta puntata dell'Odissea (fine dell'episodio di Polifemo ed episodio di Eolo e della maga Circe) Indi per Seguirà una brillantissima farsa... l'atto unico « Civitoti in Pretura » del siciliano Nino Martoglio. Sul secondo canale uno show di Miriam Makeba, cantante folk nata in Sud Africa (dove per ragioni politiche non può e non vuole tornare). Alla tv svizzera, ore 22, la commedia brillante Biagio di Magnier. Radio: -. nazionale », ore 20 Jazz concerto; « secondo », ore 15 Le interviste impossibili (Umberto Eco e Muzio Scevola); «terzo» alle 19,15 Il Cordovano e Morte dell'Aria di Goffredo Petrassi. u. bz.

Luoghi citati: Africa, Cannes, Italia, Sud Africa