Grano duro: la Cee indaga sulla produzione italiana

Grano duro: la Cee indaga sulla produzione italiana Dati Istat, Federconsorzi e industriali Grano duro: la Cee indaga sulla produzione italiana Secondo le diverse fonti, la quantità varia da 30 a 20 milioni di quintali - La Commissione comunitaria vuole chiarire il "giallo" ca Unione e alla Banca Privata Finanziaria ottenendo in contropartita, tra l'altro, il pegno del pacchetto di controllo della Ce nerale Immobiliare ■ Roma, si dà notizia che nella seduta odierna del consiglio di amministrazione della predetta Società Generale Immobiliare - Roma è stato cooptato nel consiglio il dott. Danilo Ciulli, vicepresidente e già ammi nlstratore delegato del Banco di Roma. Il dott. Ciulli è stato successivamente nominato vicepresidente della Società Generale Immobiliare e consigliere delegato della stessa con l'incarico di sovrintendere e dirigere gli affari facenti capo alla divisione finanziaria della società. Il Banco di Roma, attraverso l'opera di due suoi esponenti, il dott. Ciulli vicepresidente e il rag. Fignon direttore centrale, si è messo così in grado di seguire la vita della Società Generale Immobiliare e della Banca Unione ». la pastificazione occorreranno 21,7 milioni di quintali, con i quali si potranno produrre i 14,5 milioni di quintali di pasta. Le difficoltà di un'esatta definizione del quantitativo prodotto vengono soprattutto dall'esistenza di opposti interessi: quello degli agricoltori che vogliono massimizzare la cifra per aumentare l'incasso di integrazione della Cee; quello dei pastai che vogliono ingrandire il deficit per ottenere il massimo degli aiuti possibili nell'acquisto di materia prima. L'esigenza per i consumatori finali di giungere ad un rapido chiarimento delle cifre e del modo di fronteggiare il disavanzo quantitativo è questa volta sollecitata dalla circostanza che fra qualche giorno scadranno gli effetti del decreto legge sul blocco dei prezzi e di conseguenza potrebbero esserci pericolose tensioni sul mercato. Stamane si è svolto al ministero dell'Agricoltura un incontro per un punto della situazione. Al tefmine della riunione l'associazione degli industriali mugnai e pastai — aderente alla Confindustria — ha inviato un telegramma al governo, in cui si afferma che l'anomalo andamento del mercato sul nuovo raccolto del grano duro, caratterizzato da scarse offerte a prezzi notevolmente alti, pone il settore in serie difficoltà per l'approvvigionamento del prodotto. In queste condizioni, sostengono gli industriali, con il blocco ancora in vigore non vi sarebbe convenienza a produrre la semola per pasta. Il telegramma si chiude sollecitando il governo ad emanare con la 'massima urgenza «adeguati e realistici provvedimenti», e. p. (Nostro servizio particolare) Roma, 15 luglio. Dati diversi si hanno sulla produzione di grano duro per pasta in Italia. Le rilevazioni dell'Istat. fatte con l'assistenza degli ispettorati periferici del ministero dell'Agricoltura, parlano di 30 milioni di quintali; la Federconsorzi ne calcola 26 milioni di quintali, mentre gli industriali del settore stimano solo 20 milioni di quintali. Chiamata a chiarire il «giallo» è la commissione esecutiva della Cee che sta predisponendo una inchiesta per accertare l'esatta quantità del raccolto di questa campagna. Il problema non è solo statistico ma coinvolge due aspetti particolar1mente concreti. In primo luogo la produzione di grano duro beneficia di una integrazione di prezzo di 2400 lire il quintale pagata dalla Comunità europea attraverso il Feoga; in secondo luogo, il fabbisogno netto italiano di importare grano duro ammonta a 5 milioni di quintali secondo VIstat, a 8,5 milioni secondo la Federconsorzi e ad oltre 14 milioni secondo i pastai. Secondo i dati Istat l'onere del Feoga sarebbe così pari a 72 miliardi di lire (cioè 2400 lire per 30 milioni di quintali), che scenderebbero a 62 miliardi se la liquidazione della integrazione venisse fatta sui calcoli federconsortili e a 48 miliardi se si accettassero le stime degli industriali Gli unici punti sui quali c'è identità di vedute sono che il fabbisogno nazionale dal primo luglio 1974 al 30 giugno 1975 ammonterà a circa 35 milioni di quintali e che per Fondi d'investimento Quotazionl 15-7 | Rise. Emlss t'ondltalla doll ; 10,02 — Inteifund > 9,61 .'0,19 Italamerica » 8,48 8,99 Capital Italia » i 9,11 — Intc-rtrust » 8,81 9,58 Int. S. Kund » 6,20 — AmSlalla » 6,63 — Komlnvest » 10,08 10,89 Italunlon » 9,51 10,37 Medlul. Si-I. » 10,83 11,77 Kuultalla • 7.65 — Intercom in. » 9,92 — Interitalla lire 7610 8317 I re It a 5624,89 — Eur. '69 fr. sv. 132 —

Persone citate: Ciulli, Danilo Ciulli, Fignon

Luoghi citati: Italia, Roma