All'estero con l'auto di Giuseppe Alberti

All'estero con l'auto All'estero con l'auto Le difficoltà valutarle non hanno ridotto, o hanno ridotto soltanto di poco il numero degli automobilisti Italiani che varca la frontiera; ed il fenomeno trova un corrispettivo nell'alto numero degli stranieri che vengono in Italia. Come abbiamo scritto altre volte, gli accordi internazionali in materia assicurativa si estendono, la « carta verde » è riconosciuta in tutta l'Europa Occidentale e in quella Orientale (Russia esclusa) e su quasi tutte le sponde del Mediterraneo. Ma si tratta solo di un primo, timidissimo passo, verso una vera e propria regolamentazione internazionale che elimini le grosse difficoltà, e le enormi differenze che esistono fra Paese e Paese. Il meccanismo, tutto sommato, funziona bene, per garantire la • responsabilità civile ». Restano pur sempre difficoltà per quanto riguarda la liquidazione del danni fra cittadini di Paesi diversi. Il principio che ora si segue è quello di adeguare la polizza «re» alle legni del Paese che II turista attraversa. Di conseguenza un cittadino italiano che sia ferito gravemente o ucciso da un « pirata della strada ■ in Turchia, può Invocare soltanto il • capitale » massimo, previsto in luogo, circa 800 mila lire. Analoga situazione d'altra parte per un francese vittima di un incidente in Italia, che può contare, da parte dell'assicurazione o del « fondo di solidarietà », su 15 milioni di lire, mentre nel suo Paese II massimale minimo si avvicina al 60 milioni. In Germania, tale massimale è di 185 milioni circa. In alcuni Stati (ad esempio in Polonia) è garantito un indennizzo anche in incidenti senza colpa di alcuno, ma si tratta di cifre molto modeste. In attesa che le leggi dei diversi Paesi vengano uniformate, la « carta verde » ha una sua ben precisa utilità per garantirsi contro i danni che si possono provocare ai terzi, ma per i propri sarebbe bene, almeno quando si va all'estero, garantirsi con polizze infortuni, spese mediche. ★ * « Qualche giorno fa — scrive E.R. di Torino — un WgiVe urbano torinese mi ha denunciato per violazione alla legge sull'assicurazione obbligatoria avendomi sorpreso a circolare in possesso di un " certificato-contrassegno " rilasciatomi da una " società mutua di assicurazione " di Torino. I miei tentativi di spiegare che vi è differenza tra " società mutua soccorso " e " società mutua di assicurazione " non valsero a nulla. Come mi debbo comportare? ». Per prima cosa invii un esposto al comando dei vigili che, tra l'altro, abbiamo già interpellato. Il comando è perfettamente d'accordo nel riconoscere che si è trattato di una svista. Infatti le « società mutue soccorso » sono una cosa ben diversa dalle < società mutue di assicurazioni ». In sostanza queste ultime si equivalgono agli effetti che qui interessano alle imprese assicuratrici con forma sociale ■ spa ». Le une e le altre sono assoggettate alle norme del codice civile e della legge sull'assicurazione obbligatoria, regolarmente autorizzate dal ministero dell'Industria. Quindi la contestazione fatta al lettore è del tutto Infondata e non dovrebbe neppure essere trasmessa al magistrato. Giuseppe Alberti L'ASSICURAZIONE

Luoghi citati: Europa Occidentale, Germania, Italia, Polonia, Russia, Torino, Turchia