Catena del gelo

Catena del gelo Saper spendere Catena del gelo La surgelazione impedisce agli alimenti di deteriorarsi e permette al consumatore l'acquisto di cibi genuini a minor prezzo Slamo ancorati al prodotto fresco. Il progredire degli alimenti surgelati nel gusto degli Italiani è lento, se pur costante. Un'indagine Doxa relativa al periodo 19671970 aveva notato un miglioramento: le famiglie che facevano uso di surgelati erano passate da circa 3 a circa 5 milioni (cioè dal 20 al 35 per cento in percentuale). Tuttavia il consumo pro-capite resta a livelli molto inferiori rispetto agli altri Paesi: nel '72 la media era 0,9 chili per persona, con una netta preferenza per i prodotti ittici, seguiti dagli ortofrutticoli. Se si pensa che in Francia se ne consumano circa 2 chili a testa, più di 10 chili nella Repubblica federale tedesca e oltre i 35 chili negli Stati Uniti, è chiaro che il consumatore italiano è ancora diffidente nel confronti della surgelazione. Preferisce alimenti freschi, perché li ritiene più genuini, anche a costo di pagarli molto più cari. Scrive un gruppo di madri: 'Possiamo dare ai nostri figli tra i cinque e gli undici anni prodotti surgelati con una certa assiduità? Qui al mare abbiamo notato che tutto costa terribilmente caro e con I surgelati si può risparmiare, anche se ciò sembra strano. Ma è consigliabile l'uso continuo ed abbondante di questi prodotti non freschi? ». Il discorso è vecchio, ma ogni estate c'è chi torna alla carica. Non è convinto e cerca da Saper spendere una risposta ai suoi crucci alimentari. Il motivo della ricorrenza estiva è proprio quello indicato dal gruppo di mamme: in villeggiatura il costo della vita è quasi sempre superiore a quello cittadino e poiché per andare in vacanza — specie quest'anno con tutti gli aumenti che ci sono stati, dalla benzina alla birra e allo zucchero — chiediamo un notevole sacrificio al nostri bilanci familiari, le massaie sono più attente nel fare la spesa. Lo abbiamo già detto: i negozi delle località turistiche vivono la breve vita di una stagione; è inevitabile (anche se discutibile) che i prezzi siano piuttosto salati e che la voce « alimentazione » al mare come In montagna assorba tutti gli ultimi sudati risparmi messi da parte per le ferie. I surgelati rappresentano molto spesso una convenienza per la borsa della massaia, sempre che lei sappia scegliere e che la pigrizia non la spinga ad acquistare soltanto costosi precucinati, che hanno subito in questi giorni un aumento pari a circa il 10 per cento. I timori delle lettrici non hanno fondamento. Il surgelato non è un prodotto conservato con l'aiuto di additivi che ne alterano la genuinità, ma un alimento che ha Intatte, anche dopo mesi, tutte o quasi le proprietà originarie. « // rapido raggiungimento di basse temperature — spiega l'esperto di alimentazione — arresta o rallenta i danni provocati da reazioni biochimiche o chimiche. Le prime sono effetto di enzimi, le seconde dipendono dalla ossidazione. Le conseguenze sono: distruzione delle vitamine e dei principi nutritivi, deterioramento del cibo, alterazione del colore e del sapore, inacidimento ». Facciamo qualche esempio: « Alcune vitamine sono molto sensibili alla luce e alla temperatura — spiega il chimico —; si riducono del 50 per cento già poche ore dopo la raccolta del prodotto fresco. Dopo tre giorni di temperatura ambiente asparagi e broccoli perdono addirittura l'80 per cento del loro contenuto in acido ascorbico (vitamina C). Con il freddo profondo, caratteristica del procedimento di surgelazione, e la catena del freddo, che ne garantisce la perfetta conservazione nella fase del trasporto e del commercio, il contenuto in vitamine e gli altri componenti nutritivi re- ■ ■IirilllllllllllIMIIIII llIMIIIIII[lllllIIIMIIII stano pressoché intatti. Le fragole, che a meno 1° C perdono in 40 giorni il loro contenuto di vitamina C, surgelate e conservate a meno 18 gradi lo mantengono anche dopo 340 giorni ». Dal punto di vista economico, la massaia deve tener conto che i surgelati eliminano il problema degli scarti, sempre abbondanti nel prodotto fresco, e anche quello degli sprechi per cattiva conservazione in periodo di caldo estivo. Inoltre non subiscono gli sbalzi di prezzo dovuti all'andamento stagionale e non si prestano a speculazioni commerciali collegate con il brutto o II bel tempo. Dal punto di vista igienico infine offrono le più ampie garanzie. Non esistono controindicazioni all'uso del surgelati, neppure per l'alimentazione dei nostri figli. Piccola posta * Neppure Bianca delle conserve è in grado di aiutare la signorina Stella. - Non conosco metodi per conservare le nocciole sotto zucchero — scrive —. lo le conservo cosi come il buon Dio ce le dà e durano anche due anni senza alcuna alterazione ». E se Stella avesse inteso parlare di croccanti? Forse erano queste le sue " nocciole sotto zucchero ». Speriamo che Bianca abbia una ricetta sperimentata. In cambio esaudiremo appena possibile la sua richiesta, inviandole la ricetta dello sciroppo di menta, che Saper spendere aveva già pubblicato. * Signora Maria, come ci è possibile darle il consiglio richiesto? Scrive: « Da ragazza facevo la maglierista: mi sono sposata ed ho smesso. Ora mio marito è stato trasferito nei dintorni di Arona, io lo raggiungerò fra breve, ma vorrei riprendere a lavorare. Cosa mi suggerite? Aprire un negozio? Ma di che cosa? Che cosa è più redditizio al giorno d'oggi? Oppure dovrei seguire il parere di mio marito che consiglia di fare domanda di lavoro presso uno dei tanti maglifici esistenti nelle vicinanze? ». Soltanto l'esperienza e la competenza sua, di suo marito o di un amico fidato, può suggerire se un negozio risulti redditizio o no. E neppure l'esperienza basta per dare quel pizzico di fortuna indispensabile per chi si mette in commercio, partendo da zero. Noi saremmo favorevoli alla soluzione prospettata da suo marito, sempre che il posto di lavoro si trovi. Altrimenti potrebbe riprendere a fare la maglierista, magari in casa: il prodotto d'artigianato confezionato con cura, amore e fantasia è sempre molto ricercato e si vende bene. * Per l'abbonata che rifiuta di scriverci il suo nome: le spese di riparazione del balcone sono a carico del proprietario del balcone stesso, non del condominio. * Monica ha fatto una scoperta. « Ho conosciuto una signora anziana che mi ha confidato il segreto della sua carnagione bellissima: panna sbattuta con qualche goccia di limone, acqua distillata, usata come crema nutriente. Sarei grata se mi poteste rassicurare sull'uso di questo prodotto casalingo, lo spendo un mucchio di quattrini in creme che non servono a nulla (ho la pelle asfittica, sensibile ed in alcuni punti ci sono pori dilatati). Che ne dite? ». Che potrebbe tentare. L'uso della panna, del succo di limone come dell'albume, del tuorlo d'uovo, del pomodoro a fette e del cetriolo sulla pelle del viso non è affatto nuovo. Un vecchio trucco delle nostre bisnonne che conoscevano le virtù dei prodotti naturali. Controindicazioni? Attenzione alla pulizia e alla conservazione della crema casalinga. Il pregio maggiore del prodotti industriali infatti è l'asetticltà ottenuta in laboratorio. Simonetta IItlllillll(llllll[IIIIIIIIIIIIllllllllIlllllllllllli)llllt

Persone citate: Signora Maria, Simonetta Iitlllillll

Luoghi citati: Arona, Francia, Stati Uniti