Musei bellissimi, e tanto trascurati di Felice Froio

Musei bellissimi, e tanto trascurati Il patrimonio artistico rischia di andare definitivamente in rovina Musei bellissimi, e tanto trascurati Molti sono chiusi, il personale è scarso e mal pagato - Da più parti si chiede l'istituzione di un nuovo ministero delle Belle Arti (Nostro servizio particolare) Roma, 13 luglio. La grave situazione in cui versano i musei rientra nella crisi più ampia di tutto il settore delle Belle Arti. E' un problema vecchio affrontato dieci anni fa dalla commissione d'indagine Franceschini che consegnò al Parlamento la relazione finale (tre grossi volumi sulla situazione generale) nel marzo del 1967; tre anni dopo la commissione Papaldo presentava uno schema di proposta legislativa per la tutela del patrimonio artistico, e finalmente nel 1975 un'altra commissione concludeva i lavori con la proposta di legge sull'istituzione del ministero dei Beni Culturali. Nel luglio del 1974 il minitro Ripamonti faceva approvare dal Consiglio dei ministri la legge istitutiva del nuovo ministero. Dieci anni di lavoro rimasto tutto sulla carta, mentre la situazione continua ad aggravarsi perché mancano i fondi necessari a pagare il personale e a restaurare le strutture cadenti dei musei (ultimo esempio quello di Brera) e le opere d'arte che richiedono restauri urgenti. Le richieste che la direzione delle Belle Arti presenta oggi sono quelle individuate dalla commissione Franceschini: personale, fondi e una legislazione più agile. Ma non si fa nulla, neanche le cose che non costano: un disegno di legge che prevedeva l'assunzione in ruolo degli idonei ai concorsi per custode e che avrebbe consentito di coprire subito i posti che si rendevano vacanti è fermo alla Camera dal 1973. I funzionari sapevano da tre anni che senza il restauro dell'edificio il museo di Brera si doveva chiudere; i fondi ripetutamente richiesti sono stati sempre negati dai ministri del Tesoro. Hanno detto « no » Malagodi, La Malfa e Colombo. I funzionari delle Belle Arti sono sfiduciati. Ritengono che tutti i ministri dell'Istruzione che si sono succeduti a Viale di Trastevere considerino questo settore un'appendice degli altri ben più importanti che riguardano la scuola e l'Università. Ecco perché ritengono urgente l'istituzione del nuovo ministero. Citano una storia emblematica. Il ministero ha comperato anni or sono Palazzo Barberini, destinandolo a galleria nazionale. Pressanti lettere di Giti al suo collega della Difesa perché i militari lasciassero libere le sale del Circolo ufficiali ebbero sempre risposte negative. Poi dall'Istruzione Gui passò alla Difesa e ricevette da Ferrari-Aggradi pressanti lettere per ottenere Palazzo Barberini. Tutte le risposte di Gui furono negative, dimenticando quello che aveva scritto come ministro dell'Istruzione. Così ancor oggi i militari occupano Palazzo Barberini. Felice Froio dMp

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