La Malfa "critica ed assolve,, la sinistra extraparlamentare di Luca Giurato
La Malfa "critica ed assolve,, la sinistra extraparlamentare Seconda giornata al congresso "Manifesto,, La Malfa "critica ed assolve,, la sinistra extraparlamentare Di fatto, scrive sulla "Voce", le forze di sinistra hanno accettato o subito la politica dei gruppuscoli - "Il sistema non è stato riformato, ma è stato puramente e semplicemente disgregato" - Dissensi con "Avanguardia operaia" (Nostro servizio particolare) Roma, 13 luglio. L'ex segretario generale aggiunto della Cgil Vittorio Foa e l'ex vicepresidente delle «Adi» Geo Brenna hanno portato l'adesione dei rispettivi gruppi al partito di «unità proletaria per il comunismo». L'annuncio è stato dato dalla tribuna del congresso del Manifesto, oggi alla prima giornata d'intenso e animato dibattito, davanti a una platea stracolma di giovani, che ricordava i «campus» universitari. Al congresso dedica un polemico ma non tanto inatteso commento Ugo La Malfa su La Voce Repubblicana di domani. Il leader repubblicano (che ha più volte dichiarato di seguire con grande attenzione i giornali e l'azione degli extraparlamentari) intitola l'editoriale «Il ricatto politico ed ideologico della sinistra extraparlamentare», ma il suo discorso è, nella sostanza, critico verso le forze di governo e della sinistra parlamentare. «La presenza della sinistra extraparlamentare e la relativa influenza sono state di molto, ma di molto maggiori della consistenza numerica dei rispettivi movimenti — scrive La Malfa —. Si può financo dire che la sinistra extraparlamentare ha avuto una prevalente funzione nel determinare le condizioni di governo o di sgoverno del nostro Paese negli anni dal '68 in poi». Per questa sinistra, continua il leader del pri, il sistema polìtico, economico e sociale italiano non doveva essere riformato «come ormai avevano finito con l'affermare i partiti della sinistra di classe tradizionale, ma doveva essere rivoluzionariamente distrutto». Che cosa è invece accaduto, sempre secondo il più polemico tfa i nostri leader politici? «Ora, in effetti e in concreto, in tutti questi anni, nonostante ogni proclamazione riformatrice che è stata puramente velleitaria, il sistema non è stato riformato, ma è stato puramente e semplicemente disgregato. Ciò che ha rappresentato, di fatto, un grande successo della sinistra extraparlamentare ». E' una analisi complessa; La Malfa non «flirta» con gli extraparlamentari; registra le prove di un successo e di un insuccesso. «L'Italia passa di crisi in crisi senza che nessuna forza politica possa vantarsi di un qualsiasi risultato positivo — conclude —. Le condizioni in base alle quali si costruisce un nuovo modello di sviluppo sono state ricercate e difese, in tutti questi anni, dalla minoranza repubblicana. Le altre forze della sinistra, respingendole a priori, hanno accettato o subito di fatto la politica della sinistra extraparlamentare, della quale la più seria e la più intellettualmente fondata celebra in questi giorni la propria assise». E' un'assise che oggi ha conosciuto i primi dissensi, quando è salito sul palco il rappresentante dì Avanguardia operaia (tutti i gruppuscoli sono invitati), che non ha risparmiato frecciate alle «teste d'uovo» del Manifesto, ed in particolare a quei passi della relazione Magri sul dialogo con le forze politiche cattoliche fuori dalla de. In platea v'è stato qualche sbandamento e mugugno, ma alla fine gli applausi non sono mancati. Una delegata del Manifesto, parlando subito dopo, ha poi replicato alle frecciate. Nessun dissenso, invece, da Foa e la minoranza aclista, per la quale ha parlato, a nome di Brenna, Marcella Bravetti. Foa è intervenuto di persona, proprio in questa sala dove due anni or sono, dopo la sconfitta del psiup alle ultime elezioni, lesse la relazione di minoranza per gli ex socialproletari che si rifiutarono di tornare nel psi o di aderire al pei, come fecero, tra gli altri, Vecchietti e Valori. Poco dopo nacque il pdup, che alla fine della prossima settimana terrà a Firenze il suo ultimo congresso e si unirà poi con il Manifesto nel nuovo partito alla sinistra del pei. Non alla sinistra dei sindacati, ha detto Foa, che è stato duro con le confederazioni, ma ha precisato che qualsiasi battaglia va condotta dall'interno del movimento. « Relazione e dibattito — ha concluso l'ex leader della Cgil — hanno approntato un terreno molto fecondo per superare positivamente le divergenze che tuttora emergono tra noi e il Manifesto ». Luca Giurato
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