Verso la Giraglia su un "22 metri" di Paolo Bertoldi
Verso la Giraglia su un "22 metri"Verso la Giraglia su un "22 metri" In quindici sul "Masaiumè" agli ordini del milanese Falzoni - 200 barche in gara (Dal nostro inviato speciale) Da bordo del «Masaiumè», 11 luglio. La nostra Giraglia è incominciata da poche ore. Ci troviamo a 30 miglia da Tolone. Il « Masaiumè » è un Sangermani da 50 tonnellate al comando dell'industriale milanese Falzoni. Il poetico nome giapponese significa « sogno diventato realtà >■; per realizzare questo sogno di primato, l'equipaggio di 15 persone ha dovuto impegnarsi come tanti schiavi. La partenza è andata così così, mentre Giorgio Fall; con il « Guia », ex « Ginka », secondo il suo stile felino, tagliava la linea di avvio tra i primi. Per fortuna, Falzoni con un giro di bolina stretta ha infilato, uno dopo l'altro, tutti i concorrenti. Dopo quattro ore circa di regata abbiamo addosso lo spinnaker nerazzurro che Gianfranco Moratti issa sul suo « Entara II » in onore dell'Inter. Lo spirito di una regata mediterranea di due o tre giorni è ben diverso dalla tranquilla attenzione di una lunga corsa oceanica. Qui si manovra ogni dieci minuti, sfruttando le minime angolazioni di vento. Il « Masaiumè » tre anni fa è arrivato nella Giraglia primo in tempo reale e lo scorso anno secondo. Falzoni e il suo collega americano Cristensen, in onore del quale battiamo bandiera statunitense, fanno piovere ordini nelle due lingue e tutti si affannano ad eseguire. I marinai Fiore e Franco sono implacabili; gli altri sono pronti a dare una mano: il professore tossicologico Enrico Malizia, dell'Università di Roma, i genovesi lavoratori del porto Caporotondi e Spigno, gli impiegati Polacci, Borgese, Masina. Ci sono i soliti Zarri, padre e figlio, Lino Bonfante coordinatore della attività comune, ed il capitano di Varazze Giorgio Bagnasco che esegue le operazioni di carteggio. E' uno sfibrante lavoro di équipe. Appena finito di telefonare, con una temperatura di 36 o 37 gradi, dovrò mettermi alle manovre dei Winches, che gli inglesi chiamano « coffee grinder » (macinini da caffè). La Giraglia è una delle corse più importanti del Mediterraneo ed è conosciuta in tutto il mondo. Da Straulino a Falk, è sempre stata vinta da campioni. Quest'anno sono al via poco meno di 200 barche, un autentico record. Gli italiani sono numerosissimi, li « treno della Giraglia » partito ieri sera da Milano, toccando Genova e Savona (dove sono saliti i torinesi), ha portato a Tolone almeno 150 persone. Le barche con la bandiera tricolore dovrebbero ben figurare. Le partenze sono incominciate al mattino verso le 10 con sette scafi della sesta classe (sui sette-otto metri). Hanno fatto seguito 28 della quinta classe, 17 quarta classe, 29 terza classe, 48 seconda classe, in cui gareggia anche il torinese Boareti, e 33 superbolidi della prima classe, tra cui appunto il « Masaiumè », il « Guia », il ■< Benbow » e lo « Splash ». Stasera il vento che era generoso nelle prime ore è andato calando e questo, paradossalmente, favorisce i due trimarani « Oh Darling » del romano Russo e « Puka-Puka » del sanremese Piccinelli, i quali però corrono fuori gara. Alla Giraglia, che si disputa sulle 243 miglia del triangolo Tolone-Isola a nord della Corsica-Sar.remo, sono ammessi soltanto i monoscafi. Paolo Bertoldi
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