Previsti fino a settembre stabili livelli produttivi di Emilio Pucci

Previsti fino a settembre stabili livelli produttivi La nota congiunturale dell'Iseo Previsti fino a settembre stabili livelli produttivi In maggio lieve progresso sul mese precedente - Malgrado le previsioni la maggioranza degl'imprenditori ha espresso pessimismo (Nostro servizio particolare) Roma, 11 luglio. In maggio, si legge nella inchiesta mensile condotta dall'Istituto per la congiuntura fisco) e da Mondo economico, il settore industriale ha registrato livelli di domanda in prevalenza normali ed un'attività di produzione in gualche caso inferiore al normale, ma complessivamente in lieve progresso rispetto al mese precedente. Per il periodo estivo, e fino a settembre, sono previsti una sostanziale stabilità per gli ordini e per la domanda e un prevalente mantenimento dei livelli attuali per la produzione. Le previsioni sui prezzi di vendita parlano di aumento, ma più contenuto di quel che si temeva nei mesi precedenti. Il clima di opinione, cioè lo stato d'animo degli imprenditori, invece, già appesantitosi in aprile, ha visto un ulteriore allargamento dell'area del pessimismo. Dall'esame dei singoli fenomeni risulta che: il livello degli ordini e della domanda in generale è stato indicato «alto» o «normale» dal 78 per cento delle aziende, «basso» dal 22 per cento; il saldo, pari a —2 è tornato cosi — per la prima volta dal marzo 1973 — su un valore sia pure di poco negativo. In particolare, cedente sarebbe apparsa la domanda interna (saldo —ì, contro —1 di aprile e —10 di gennaio), mentre per la domanda estera, pur comparativamente più contenuta, si sarebbe avuta, viceversa, una riduzione dei livelli «bassi» (dal 36 per cento del marzo- aprile al 32 per cento di maggio). Il livello della produzione è stato giudicato «alto» o «normale» dall'82 per cento delle imprese, «basso» dal rimanente 18 per cento; rispetto ad aprile c'è un lieve miglioramento. Le giacenze dei prodotti in magazzino non sembrano ave ^ubito, nella media, significative variazioni su aprile; si è però lievemente rafforzata dal 51 al 54 per cento, l'area delle situazioni di normalità, mentre si è ridotta dal 34 al 32 per cento quella delle scorte inferiori al normale o assenti. I prezzi di vendita sono sta¬ ti previsti in aumento dal 62 per cento delle aziende partecipanti all'inchiesta (contro il 67 per cento di aprile e il 75 per cento di inizio d'anno), stabili dal 35 per cento e in flessione solo dal 3 per cento. Le attese a breve per la manodopera, infine, sembrano dare per scontata una sostanziale stabilità, indicata dall'83 per cento delle industrie; le previsioni di aumento e di diminuzione sono distribuite, a loro volta, con valori pressoché uguali e pari, rispettivamente, all'8 e al 9 per cento delle risposte. Emilio Pucci

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