I tre fratelli del rapito "Bloccate le indagini"

I tre fratelli del rapito "Bloccate le indagini"Berrino di Alassio sarà liberato entro oggi? I tre fratelli del rapito "Bloccate le indagini" La condizione è stata posta dai banditi - Il riscatto è già pronto (300 milioni?) Una telefonata a Villa Ibiza ed una misteriosa figura di prete che farebbe da mediatore - I carabinieri: "Non ostacoleremo la trattativa, ma le ricerche continuano" (Dal nostro inviato speciale) Alassio, 11 luglio. La vicenda del sequestro Berrino sembra giunta alla stretta finale. Entro ventiquattro, al massimo quarantotto ore, il pittore manager del caffè Roma dovrebbe rientrare in famiglia dopo la drammatica avventura del rapimento avvenuto poco dopo la mezzanotte di lunedì. La svolta, che potrebbe rivelarsi decisiva, si è avuta nelle prime ore di stamane, quando i banditi si sono messi in contatto con i familiari. Non si sa evidentemente quali accordi siano intervenuti. L'unica notizia ufficiale è stata diramata stamane alle 8 dal legale dei Berrino, avvocato Ricci, il quale ha chiamato i giornalisti ed ha dichiarato: « La famiglia Berrino ha chiesto ai carabinieri e alla polizia la sospensione delle indagini in guanto tale richiesta ha avuto da parte dei rapitori. La richiesta è già stata formulata. Il momento è molto delicato, non posso dirvi altro ». Poco dopo siamo saliti a villa Berrino, sulle alture di Alassio, e siamo stati accolti da Giorgio, uno dei tre fratelli del rapito. Al contrario dei giorni scorsi, appariva disteso, quasi rasserenato, se si può parlare di serenità per una vicenda del genere. Giorgio Berrino ha chiacchierato a lungo con i giornalisti, commentando anche i servizi apparsi in questi giorni sui quotidiani, poi ha detto: « Abbiamo buone speranze di poter giungere presto ad una conclusione. L'importante è che Mario torni tra noi, e, se per arrivare a ciò, fosse necessario tagliarci una mano, non esiteremmo a farlo ». Un modo come un altro per dire che le richieste dei rapitori sono state accolte. La cifra pattuita, anche se nessuno ovviamente la conferma, è di 300 milioni. I Berrino sarebbero riusciti a mettere assieme una somma del genere in biglietti di banca, con il concorso di amici. Adesso il « malloppo », probabilmente è racchiuso in una valigetta ed aspetta di essere depositato nel punto prestabilito e nel momento indicato dai sequestratori. Da parte degli inquirenti, buio fitto. Quale accoglimento ha avuto la richiesta dei Berrino inerente le indagini? Alla questura di Savona, il capo di gabinetto, ha detto: « Sì, c'è stata una telefonata in tal senso dell'avv. Ricci, ma aspettiamo la richiesta ufficiale ». L'unico a poter decidere qualcosa in proposito è comunque il procuratore capo presso il tribunale di Savona, dott. Tartufo. Il magistrato è stato irreperibile per tutta la mattinata: era impegnato per la festa del Corpo di Polizia. Nel pomeriggio, finalmente, siamo riusciti a parlare per telefono al magistrato, che ha detto: « Non ho ancora ricevuto alcuna richiesta del genere e per quanto mi riguarda, non ci sono novità nel caso Berrino. Ad ogni modo, anche se la richiesta mi dovesse giungere, non potrei rilasciare alcuna dichiarazione in merito ». Rivolgiamoci allora ai corpi di polizia che eseguono materialmente le indagini. Alla caserma dei carabinieri di Alassio, è presente il ten. col. Caputo, comandante il gruppo. Dice: « Noi facciamo il nostro uooere di ufficiali di polizia gudiziaria. L'ordine di sospensione delle indagini non è previsto dai codici. Non ostacoleremo eventuali contatti tra la famiglia ed i rapitori, ma quanto a sospendere le operazioni, nulla da fare ». Oggi comunque, gli elicotteri non sono usciti ed anche le unità cinoflle sono rimaste inattive. « Abbiamo concesso loro una giornata di riposo », è la motivazione ufficiale. Ciò potrebbe anche significare che questo può essere un modo per non ostacolare i contatti fra banditi e ricattati. Come avvengono i contatti? Su quest'argomento il mistero è completo. Si è capito che quella scorsa, dev'essere stata una notte molto agitata a villa Bprrino. Verso la mezzanotte non si era registrata ancora alcuna novità: i familiari ed il legale stavano trascorrendo le ore tentando di celarsi l'uno con l'altro, le ansie e la impazienza. Poco dopo è cominciato il turno di guardia accanto al telefono. Altre ore insonni, fumando sigarette, nervosamente. Improvvisamente, intorno all'alba, uno squillo: «Pronto, casa Berrino». Dall'altra parte del filo una voce deve aver detto: «Fate sospendere le indagini». Sul resto del colloquio è impossibile fare congetture. Probabilmente, poiché il telefono è controllato, si sa- rà stabilito qualche altro contatto non « inquinato » per concordare le modalità del pagamento dei 300 milioni e del rilascio di Mario Berrino. C'è qualche intermediario? Oggi ad Alassio si parlava di un sacerdote, una sorta di don Coppola in edizione settentrionale. Questo sacerdote sarebbe stato notato ieri sera al caffè Roma, parlare concitatamente con Adriano e Marina Berrino, rispettivamente fratello e figlia del rapito. Si tratterebbe di un prete di bassa statura, che indossava un clergyman: dall'aspetto esteriore di un parroco di campagna. Due ore dopo questo misterioso colloquio, Adriano Berrino ha detto: « Speravamo di essere vicini alla conclusione, invece ancora nulla ». Quale parte può avere questo misterioso sacerdote nel rapimento Berrino? E' stato contattato dai banditi che da tre giorni tengono prigioniero il titolare del caffè Roma ed indotto a diventare intermediario o semplicemente latore di una comunicazione? Impossibile saperlo, ed altrettanto impossibile sapere se effettivamente tra il sacerdote ed i Berrino si sia parlato del rapimento. Sulla Riviera cominciano a scendere le prime brume della sera. Su, a Villa Berrino, si sta attendendo il ritorno da Genova dell'avv. Ricci che ha dovuto recarsi nel capolupogo ligure per un impegno in Corte d'assise. I turisti rientrano in albergo per la cena commentando le ultime notizie. Molti dicono: « Perché la magistratura non ha fatto sospendere le indagini, come fece, a suo tempo, sia pure per soli tre giorni, nel caso Sossi? ». Sulle alture di Alassio, nella villa bianca accanto al vecchio mulino fenicio, sta per iniziare un'altra lunga notte d'attesa. Questa volta, forse, con minor ansia delle volte precedenti. Vittorio Preve Alassio. La moglie e una figlia di Mario Berrino