Inquietanti rivelazioni di un settimanale milanese

Inquietanti rivelazioni di un settimanale milanese Inquietanti rivelazioni di un settimanale milanese Strage di Fiumicino: il Sid era informato? Oscure trame d'un "governo nero,, a Parigi Secondo le dichiarazioni di un ex agente del Sid (controspionaggio italiano) ora all'estero, il colonnello Rocca non si sarebbe suicidato ma sarebbe stato ucciso perché "sapeva troppo" Stessa fine avrebbe fatto il generale Ciglieri, al quale venne attribuita una morte accidentale Milano, 10 luglio. Rivelazioni sul terrorismo, sulle « trame nere » e sui personaggi a esse collegate sono contenute sul prossimo numero del settimanale « L'Europeo ». La prima rivelazione riguarda un documento che venne trasmesso dai servizi segreti spagnoli al nostro Sid poche ore prima dell'attentato di Fiumicino. Gli spagnoli attiravano l'attenzione dei nostri servizi su una telefonata, da essi appena registrata, dalla quale si ricavava che nelle prossime ore sarebbe stato attuato da terroristi arabi un attacco all'aeroporto di Roma. Ecco la telefonata riferita dal settimanale. Alle 14,05 del 15 dicembre 1973 — due giorni prima della strage — un tale « Kadir » telefona da Madrid a Roma. Il servizio segreto spagnolo avvisò immediatamente il Sid italiano, esortandolo a prendere provvedimenti; ma il Sid, che aveva già avuto da un paio di mesi la stessa segnalazione dal servizio segreto israeliano, non fece niente. Il documento su questa telefonata è stato mostrato all'« Europeo » da un ex agente del servizio segreto spagnolo, Luis GonzalesMata, che aveva già fatto in passato clamorose rivelazioni sull'attività dei servizi segreti senza venire mai smentito. Egli ha rivelato al periodico anche un secondo documento, che completa il primo. E' una risp-ita dei servizi segreti spagnoli al Sid, che aveva chiesto loro informazioni sull'agente Giannettini. Gli spagnoli ammettevano di buon grado che l'uomo del Sid Giannettini aveva lavorato anche per loro a più riprese, soprattutto dal 1968 in poi, e che probabilmente era legato anche allo spionaggio francese e tedesco. Ma in quel documento degli spagnoli — riferisce il settimanale — è contenuta soprattutto una informazione preziosa: che cioè Giannettini ne: corso del 1975 si è recato tre volte in Spagna, ad Alicante, e lì ha preso contatto con dei tedeschi che sono i dirigenti per la Spagna della « Paladin ». Da Alicante Giannettini continua a telefonare a Roma, a un numero che corrisponde a una ditta di materiale elettrico, la stessa della telefonata di Fiumicino. Gli spagnoli scoprirono che il capo di questa ditta è un exucmo di Giome (il secessionista del Katanga) che ha organizzato colossali traffici di valuta e di armi ed è in contatto costante con Tripoli. Il settimanale pubblica anche dichiarazioni di Enzo Salcioli, il colonnello e agente del Sid amico di Fumagalli che era fuggito dall'Italia nel 1970 e aveva offerto un memoriale « esplosivo » alla rivista tedesca « Spiegel »; « Non sono morto, come tutti credono. Attualmente sono rifugiato in un Paese dell'Europa meridionale. Vi confermo che il colonnello Rocca è stato ucciso perché sapeva troppe cose importanti anche a proposito di un generale sardo che tutti ritennero vittima di un colpo apopletico e che invece morì in modo ben diverso; e vi assicuro che anche la morte del generale Ciglieri non è stata accidentale. C'è un'altra cosa che confermo: è vera la notizia della costituzione a Parigi di un governo di destra italiano in esilio. Io infatti ne sono il capo di stato maggiore. Siamo molto forti e ci muoveremo presto. Ma quanto ai numerosi colpi di Stato o quasi-colpi di Stato che si sono succeduti in Italia negli ultimi anni, vi dico una cosa, e tenetevela bene a mente perché tornerà utile: essi sono stati preparati e voluti da personaggi che occupano alte cariche in Italia » Salcioli ha concluso dicendo: « Tra pochi giorni si svolgerà in un Paese dell'Europa la prima riunione del governo di destra italiano in esilio. Ci sarà grande clamore, e verranno invitate delle televisioni: vi prometto un invito. E ripeto ancora: siamo molto forti, aspettate nostre notizie molto presto ». (Ansa)