Indiscrezioni trapelate sull'inchiesta in corso a Roma di Liliana MadeoAttilio Monti

Indiscrezioni trapelate sull'inchiesta in corso a Roma Indiscrezioni trapelate sull'inchiesta in corso a Roma Avvisi,, a segretari di partito per miliardi degli zuccherieri? Sarebbero giunti a de, psi, psdi - Attilio Monti, presidente dell' "Eridania Zuccheri", i presidenti della "Sirs" e dell' "Assozucchero" si sarebbero presentati spontaneamente al magistrato (Nostro servizio particolare) Roma, 10 luglio. In un solo anno, il 1970, gli industriali dello zucchero avrebbero versato a partiti di governo 3 miliardi di lire. Ogni società si autotassava in proporzione al proprio bilancio e avrebbe versato la sua quota aH'«Assozuccheri», l'associazione che riunisce i produttori. L'« Assozuccheri » avrebbe quindi distribuito le somme raccolte fra le segreterie amministrative della de, del psi, del psdi. Il meccanismo, che ricalca quello venuto alla luce nel gennaio scorso, relativo ai finanziamenti dei partiti da parte dei petrolieri, è stato individuato dal sostituto procuratore della Repubblica di Roma dottor Vitalone. Oggi sono filtrate alcime indiscrezioni a palazzo di giustizia. Una comunicazione giudiziaria, con l'invito a nominarsi un difensore di fiducia, sarebbe stata notificata agli onorevoli Filippo Micheli e Giuseppe Amadei, al senatore Augusto Talamona, rispettivamente segretari amministrativi della de, del psdi, del psi. Inoltre, si è saputo che dal magistrato, nei giorni scorsi, si sono «presentati spontaneamente» per fornire delucidazioni Attilio Monti, presidente della «Eridania zuccheri» (si è recato a palazzo di giustizia due volte in un mese); Leonardo Montesi, presidente della «Sirs» (Società industriale saccarifera); Giuseppe De André, amministratore delegato dell'Eridania; Vittorio Accame, presidente dell'«Assozuccheri». Non avevano ricevuto l'avviso di reato (gli sarebbe contestata la corruzione aggravata continuata), ma erano accompagnati dai rispettivi avvocati, come se fossero indiziati e non semplici testi. Hanno ammesso quanto il magistrato già sapeva, i finanziamenti ai partiti. Come già dichiararono i petrolieri, hanno negato che si trattasse di una contropartita in cambio di provvedimenti a loro favore. La loro tesi è stata unanime: questi versamenti erano una prassi comune, noi non abbiamo fatto niente di diverso dagli altri. In serata l'«Assozuccheri » ha diramato un lungo comunicato: smentisce la connessione finanziamenti- con partita legislativa, ricorda che il recente aumento del prezzo dello zucchero è stato deciso dalla Cee e non dagli organi governativi italiani (ma di questo aumento l'inchiesta non si occupa), conclude affermando che l'aumento è ancora «insufficiente a coprire i maggiori costi che debbono affrontare gli industriali». Il sostituto procuratore Vitalone aveva incominciato, nell'inverno scorso, a indagare sui presunti imboscamenti dei generi alimentari. Via via che l'inchiesta si allargava, il retroscena dei rapporti fra imprenditori del settore zuccheriero e mondo politico si arricchiva di nuovi particolari. Affiorava il dubbio che quei legami servissero agli imprenditori per ottenere provvedimenti legislativi e amministrativi in loro favore. Si cercavano le prove che somme di danaro fossero passate dalle mani degli uni a quelle degli altri. Recentemente, il nodo delle indagini si è stretto, e i principali protagonisti dell'operazione, almeno di una fase di essa, sono venuti allo scoperto. Alla procura di Roma, il 22 maggio era giunta una documentazione inviata dai magistrati padovani Nunziante e Tamburino, che indagano sulla cellula eversiva fascista «Rosa dei venti». Nel corso degli accertamenti, e dopo l'interrogatorio dell'industriale Andrea Piaggio, proprietario della società «La Gaiana», era nato negli inquirenti il sospetto che l'«Assozuccheri» ricevesse dalle società affiliate (la «Gaiana» figura fra queste) ingenti somme che venivano poi distribuite ai partiti di governo. Da qui il nuovo capitolo della inchiesta di Vitalone. Liliana Madeo Attilio Monti

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