Dopo la sentenza favorevole della Corte Costituzionale di Piero Minoli

Dopo la sentenza favorevole della Corte Costituzionale Dopo la sentenza favorevole della Corte Costituzionale Telebiella è subito riattivata Alle 18, il creatore della tv locale ha comunicato ai biellesi che l'emittente riprende la normale attività Le tv via cavo a raggio limitato dovranno indicare il nome del direttore responsabile e depositare la testata à n r e n a e n e o no er e n o- le (Da. nostro corrispondente) Biella, 10 luglio. Telebiella ha immediatamente usufruito della libertà di trasmissione concessa dalla Corte Costituzionale, con la sentenza depositata stamane, alle stazioni televisive via cavo. In gran fretta, Enzo Gatta, il tecnico tuttofare, ha steso un nuovo cavo che, scavalcando i sigilli, tuttora intatti, con cui il ministro Gioia aveva messo a tacere l'emittente televisiva privata biellese, ha collegato la sede di via Paietta con i televisori installati davanti ai magazzini Standa di piazza Vittorio Veneto, nella galleria Leonardo da Vinci e nella bottega del parrucchiere Orazio, che è un «fedelissimo» di Telebiella. Non ha invece potuto essere riattivato, per difficoltà tecniche, il televisore collocato sotto i portici del municipio di Biella, nella centrale via Italia. Alle diciotto, è riapparso sul video il volto di Giuseppe Sacchi. Con poche parole, il creatore e direttore di Telebiella, in maglietta bianca, ha comunicato ai cittadini che la stazione emittente riprende da oggi la normale attività. Ci sarà una pausa, logicamente, nel periodo di Ferragosto. Il videogiornale di stasera comprendeva alcuni servizi filma ti, sii recenti fatti di cronaca locale. L'eccezione di incostituzionalità dell'articolo 195 del nuovo codice postale, emanato dal ministro Gioia nel mese di maggio del 1973. proposta dal difensore di Sacchi, avvocato Dall'Ora di Milano, era stata sollevata dal pretore di Biella, consigliere di corte d'appello Giuliano Grizi. La motivazione dell'ordinanza di trasmissione degli atti alla Corte costituzionale venne depositata il 17 maggio. Il 1 giugno successivo, il direttore del cìrcolo delle costruzioni telefoniche e telegrafiche di Torino, dottor Degano, seguito da legali dello stato, funzionari, tecnici e poliziotti, appose i sigilli al cavo d'uscita dalla cabina di regia. «L'attesa è durata tredici lunghi mesi — ha commentato Sacchi dopo aver appreso la decisione della Corte costituzionale —, ma finalmente abbiamo avuto giustizia. Non ci speravo quasi più, soprattutto dopo la sentenza della corte di giustizia della Comunità Europea, decisamente sfavorevole alla tivù via cavo. Per fortuna, Telebiella ha potuto mantenere intatta la sua efficienza ». L'avvocato Dall'Ora ha sottolineato il fatto che la Corte costituzionale ha concesso al la tivù via cavo una liberalizzazione assoluta. «L'unica limitazione — ha precisato il legale di Sacchi — è di carattere territoriale: le stazioni emittenti via cavo devono essere installazioni locali, come del resto è nello spirito di queste nuove e più efficienti fonti di informazione. Il legislatore, secondo le indicazioni ta, i della Corte, dovrà regolamen- a n- o a oi- n ti tare la materia, subordinando le autorizzazioni all'espletamento di semplici formalità, come avviene per gli organi di stampa. Si dovrà, ad esempio, indicare il nome del direttore responsabile e deposi tare la testata. E' molto importante il fatto che si tratti e Idi autorizzazioni e non di li e io oorsisconcessioni». La Corte Costituzionale ha tra l'altro riconosciuto, respingendo le argomentazioni dell'avvocatura dello stato, il basso costo d'impianto e di esercizio delle stazioni emittenti via cavo. In molti casi, le spese di esercizio sono inferiori a quelle dei giornali locali. Piero Minoli

Luoghi citati: Biella, Milano, Torino