Perché manca acqua sulla collina di Pino

Perché manca acqua sulla collina di Pino Ancora un inspiegabile episodio Perché manca acqua sulla collina di Pino Inutile, snervante attesa davanti ai rubinetti: l'acqua non c'è Il Comune ha comprato tre pozzi capaci di dare 350 litri al secondo, ma il Consorzio non intende usufruirne - Intanto bisogna fare i turni per l'erogazione Acqua razionata a Pino e nei comuni della collina. Gli abitanti sono stati invitati a usarla con parsimonia, dopo averla fatta bollire. Soltanto per due ore al giorno possono essere aperti i rubinetti e, davanti alle poche fontanelle, ci sono code di persone con secchi per garantirsi scorte sufficienti. Tutto ciò quando, a pochi chilometri di distanza, a Moncalieri, vi sono due pozzi capaci di soddisfare le esigenze della popolazione, ma non sfruttati. « Da noi — dice il sindaco di Pino, dott. Tabacchi — esiste un Consorzio di acquedotti per la collina che però non ha mai latto nulla di concreto, si è limitato solo alle promesse. Già nel 1970 eravamo stati costretti a ottenere il dirottamento dì acqua da Moncalieri. Abbiamo ottenuto dall'acquedotto di Torino un aumento di consegne dai 12 litri al secondo ai 36 litri. Sempre noi siamo riusciti ad avere da Sanlena altri 20 litri al secondo. Tutto ciò però è provvisorio e insufficiente ». Il Comune di Pino ha tentato una soluzione pratica del problema: « I nostri tecnici hanno trovato a Moncalieri un terreno da cui si potevano estrarre 350 litri il secondo. L'abbiamo acquistato, l'ing. Chiaves ha progettato tre pozzi e un allacciamento alla canalizzazione del Comune. Il costo totale era di 450 milioni circa e avremmo così offerto al Consorzio acqua abbondante a un prezzo di sole 80 lire contro le attuali 120 il metro cubo ». Sono stati scavati due pozzi capaci, in totale, di 120 litri al secondo; sono state espletate tutte le pratiche e ottenute le autorizzazioni del provveditorato alle Opere pubbliche, del Genio civile, dell'Ufficio d'Igiene. Anche la Regione è intervenuta garantendo l'ammissione a mutui agevolati per l'importo di 350 milioni. « Ma, dalla fine del 1973 — dice il sindaco di Pino — abbiamo l'acqua e non possiamo utilizzarla per il silenzio del Consorzio che, richiesto di allacciarsi ai due pozzi, non ha dato risposta ». Nella vicenda si è inserita anche una dura polemica da parte del Comune. Il 15 gennaio tutti gli abitanti hanno ricevuto a casa una lettera della giunta in cui si denunciava l'amministrazione del Consorzio. Dice il sindaco: « Il consiglio aveva nominato una Commissione d'Inchiesta ed è stata proprio la sua relazione finale a suscitare la nostra protesta ». I rilievi sono tanti: « Le tariffe dell'Acquedotto non sono state approvate dal Comitato provinciale prezzi, come è invece prescritto dalla legge; i canoni di allacciamento richiesti agli utenti sono ripartiti fra il gestore (cioè gli Acquedotti di Torino e Sanlena) e il Consorzio senza una specifica delibera; non esiste né un prezziarlo né un capitolato delle opere di esecuzione delle prese ». Inoltre: «Le risultanze di alcuni conti consuntivi sono alterate (tanto che, secondo il rilievo latto dal sindaco di Pino, il bilancio consuntivo 1972, che è indicaio con un attivo dì oltre 5 milioni, è in realtà passivo per oltre 28 milioni per debito verso il gestore ». II Comune di Pino ha quindi chiesto lo scioglimento del consiglio di amministrazione del Consorzio e la nomina di un commissario: « Abbiamo informato la prefettura e i presidenti della Reglone e della Provincia. Attendiamo che qualcuno si muova ». Nel frattempo, gli abitanti continuano a rimanere senza acqua. E quella dei due pozzi di Moncalieri attende di venir utilizzata. « Una situazione assurda e inconcepibile. Per delle strane sordità a farne le spese siamo noi e non i veri responsabili ». ventualltà, l'Automobile Club di Torino ha varato una nuova iniziativa: un « passaporto-vacanze » con lettere di credito da utilizzare In qualunque tipo di imprevisto: dall'acquisto dei biglietti aerei o ferroviari per il rimpatrio, al noleggia di un'auto, dalle spese ospedaliere, al rimborso del furto del bagagli. Un'utile copertura assicurativa destinata non solo agli automobilisti, ma anche a chi viaggia in comitiva. Con la tessera, che si può acquistare negli uffici di frontiera, si ha diritto anche al rimpatrio gratuito dell'auto, al soccorso stradale (con un concorso nelle spese fino a 30 mila lire) e all'assistenza legale per ogni controversia. Nel caso in cui al possessore del passaporto venisse richiesta una cauzione penale, l'associazione anticiperà all'autorità estera una somma fino a un milione e mezzo. Il libretto prevede, inoltre: trasporto gratuito dei feriti (aereo, treno, ambulanza) con accompagnamento di un infermiere; rimborso spese mediche fino a 200 mila lire (sono previste anche spese dentarie fino a 10 mila lire); lettere di credito per officine e alberghi fino ad un massimo di 500 franchi svizzeri (110 mila lire circa). Il passaporto completo costa 6 mila lire, altri due tipi ridotti si pagano 4 mila e 2.500 lire.

Persone citate: Chiaves, Pino Inutile

Luoghi citati: Comune Di Pino, Moncalieri, Sanlena, Torino