Per la Comunità europea una guida franco-tedesca ? di Tito Sansa

Per la Comunità europea una guida franco-tedesca ? Il Presidente Giscard a Bonn da Schmidt Per la Comunità europea una guida franco-tedesca ? Forse sarà discusso un piano di risanamento economico europeo, riferito in particolare all'Italia - Parigi, secondo alcune anticipazioni, vorrebbe proporre un "secondo trattato di Roma" (Dal nostro corrispondente) Parigi, 8 luglio. Valéry Giscard d'Estaing ha portato a Bonn un robusto dossier per il vertice franco-tedesco. In testa a tutto, il problema europeo, che s'intreccia alla nuova intesa Parigi-Bonn varata da Giscard subito dopo la sua elezione a presidente. La tesi francese (continuatrice del vecchio sogno di De Grulle) è che solo sulla base di una stretta collaborazione franco-tedesca possa essere avviato il promesso rilancio europeo. Giscard esaminerà dunque con Schmidt, prima di tutto, la convergenza tra i due Paesi messa in atto dopo la lunga fase di cattivi rapporti che caratterizzò l'epoca PompidouBrandt. Poi verificherà coi tedeschi la famosa «iniziativa francese» di rilancio europeo promessa per l'autunno. A parte il vertice da tenere prima della fine del 74 (in luogo d' quello fallito nel primo semestre) pare che Giscard intenda mettere a fuoco con Schmidt qualcosa di realmente efficace. Nei giornali francesi corre persino voce di una audace proposta francese per un «secondo trattato di Roma» che tenga conto dell'esperienza passata. Ma si tratta di voci da raccogliere con prudenza. I tedeschi hanno già fatto sapere di considerare «modeste», nelle circostanze attuali, le varie possibilità d'iniziativa. Però sono d'accordo sulle prospettive fissate a Parigi nel 1972, sull'tmnione» da realizzare per il 1980, e non si esclude una loro disponibilità alle tesi francesi. Si crede di sapere poi che i francesi intendono discutere coi tedeschi un piano di risanamento economico europeo, trattando «in particolare» il problema delle difficoltà italiane. Gli altri grandi temi del dossier sono: la politica energetica (soprattutto in rapporto agli Stati Uniti) e la Conferenza sulla sicurezza e la cooperazione europea. Il grosso ostacolo per una intesa franco-tedesca è stato rappresentato fino ad oggi dalle diverse politiche economiche dei due Paesi: inflazionista quella francese con Giscard-Pompidou, deflazionista quella tedesca. Ma partendo da Parigi, Giscard ha confermato che la sua recente conversione a una linea anti-inflazionista durerà (nonostante l'opposizione della Borsa e di parte del padronato) «perché la Francia ha necessità di procedere con fermezza su questa strada». Schmidt ha accompagnato questa dichiarazione con una pronta risposta rendendo omaggio «ai nuovi orientamenti della politica economica francese». Significativamente ha dichiarato Schmidt: «Dal punto di vista economico Francia e Germania ora seguono un corso parallelo. Ciò non mancherà, spero, d'esercitare una forte influenza sulla politica degli altri Paesi». Sulla base di queste politiche economiche finalmente armonizzate dopo un lungo conflitto, il vertice franco-tedesco aspira a tradursi in una intesa politica. Da una parte e dall'altra si dice di non voler giungere a un vero e proprio «asse Parigi-Bonn»; ma l'evidenza porta a credere che i due Paesi più solidi dell'Europa industrializzata non perderanno l'occasione per riprendere il vecchio discorso di un'Europa franco-tedesca. Il momento è del resto favorevole. Il «complesso tedesco», clu? fu tipico degli ultimi anni di Pompidou, non paralizza Giscard. I dirigenti di Bonn non nascondono la loro soddisfazione per il cambiamento francese e soprattutto per l'uscita dal governo del ministro degli Esteri Jobert. Alberto Cavallari (Dal nostro corrispondente) Bonn, 8 luglio. Quattro elicotteri ci sono voluti per trasportare dall'aeroporto al castello di Gymnich, presso Colonia, la delegazione francese al seguito del presidente Valéry Giscard d'Estaing, giunto nel pomeriggio per due giorni di colloqui con il cancelliere tedesco Helmut Schmidt. Trenta persone in tutto, fra cui otto ministri, a cominciare dal primo ministro Jacques Chirac, denunciano l'importanza che Parigi — la quale ha assunto da una settimana la presidenza semestrale alla Comunità europea — attribuisce a questo incontro. Subito dopo l'arrivo, presentati gli uni agli altri i nuovi ministri, Giscard e Schmidt si sono ritirati per un primo colloquio (in lingua inglese, senza interpreti), mentre gli altri ministri cominciavano colloqui separati paralleli. Tema numero uno è — come i due uomini politici avevano convenuto durante il loro incontro fuori programma di Pentecoste, a Parigi — il rilancio dell'Europa. Dai primi colloqui a quattr'occhi è trapelato assai po¬ co. Il portavoce del governo tedesco, Klaus Boelling, ha detto stasera che « i due » sono rimasti soli per tre ore e un quarto, parlando soprattutto (in quanto specialisti di problemi economico-finanziari) della necessità di una politica antinflazionistica della Comunità sull'esempio di quella intrapresa da Bonn e da Parigi. Un solo « argomento caldo » è stato toccato, quello del processo alla giornalista franco-tedesca Beate Klarsfeld, accusata da un tribunale tedesco di avere tentato di rapire il criminale di guerra Kurt Lischka, condannato all'ergastolo da una corte francese. A Giscard il Cancelliere ha assicurato che la convenzione franco-tedesca per l'estradizione dei criminali di guerra (insabbiata negli archivi di Bonn da parlamentari di destra) verrà ratificata entro l'anno da parte del Parlamento tedesco. Tito Sansa